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Arrivano gli Humboldt calamari giganti terrorizzano la California
Scritto da Marista Urru
sabato 18 luglio 2009
Non c'è pace per la California, un nuovo
problema per Schwarzenegger: questa volta
è la natura che sembra davvero volersi
ribellare alle manipolazioni ed ai danni dell'uomo e riversa nelle acque di San Diego migliaia di
calamaroni.
Detta così pare cosa da poco,
ma in realtà i californiani sono giustamente terrorizzati, stiamo infatti
parlando di migliaia di calamari di Humboldt, che enormi ed aggressivi raggiungono facilmente i 50 kg per due metri di
lunghezza, i loro becchi sono affilatissimi come lame di rasoio.
Pare originino dalle profondità
del MESSICO e negli ultimi anni sembra abbiano sviluppato una certa passione
per i viaggi: non contenti di continue escursioni in California, cominciano a
spingersi fino in Alaska. Ci si preoccupa
ora per gli squilibri all'ecosistema
, certo l'effetto serra sembra esser collegato a questa stranezza insieme alla mancanza di cibo ed al declino dei
predatori naturali di questi calamari giganti che purtroppo parrebbe siano
anche aggressivi con gli uomini.
Conosciuti nel mare di Cortez come i diablos rojos
(i diavoli rossi), questi colossali invertebrati sono predatori
velocissimi (raggiungono senza difficoltà i 24 km/h nel nuoto) e
feroci, che non esitano ad aggredire prede di dimensioni pari alle loro
se non addirittura superiori. Vivono in branchi che possono contare
fino a 1200 esemplari, producono migliaia e migliaia di uova ciascuno e
si accrescono con una velocità sorprendente. Vivono di norma a
profondità comprese tra i 200 ed i 700 metri, ma non lesinano capatine
in acque più superficiali se alla ricerca di cibo. Ed è proprio qui che
possono scontrarsi con l’uomo. Sebbene di norma il comportamento di
questi calamari di fronte agli umani sia una fuga precipitosa, sono
stati registrati casi di attacchi a sub e pescatori da parte di alcuni
di questi cefalopodi, che se affamati sembrano perdere il… lume della
ragione, non esitando, tra l’altro, a divorarsi a vicenda. Ne sa
qualcosa l’operatore subacqueo Scott Cassell, che ha dovuto costruirsi
una vera e propria armatura per riprenderli sott’acqua senza pericolo.
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