Giuseppina Ghersi fu "giustiziata" a 13 anni da questi "liberatori , dopo averla violentata, colpevole di esser stata premiata dal Duce per un tema di Italiano. Eriocamente ci "liberarono " di una pericolosa terrorista..come ognun può vedere...
Dicono che fummo liberati...ed in un
certo senso non hanno torto, realmente fummo liberati dai nazisti e
realmente fu spazzato via il fascismo, ma può un popolo vinto
festeggiare? Può un popolo che è stato umiliato,oltraggiato oltre
ogni sopportabilità..festeggiare ? Io me lo sono chiesto presto, sin
da quando i miei vollero raccontarmi, sia pure con tutte le cautele
che poi col tempo caddero, i fatti d'allora come li videro e li
vissero, spogliati da ogni accenno alla politica. Storie di
uomini,donne e bambini che soffrirono la guerra, la presenza di
eserciti stranieri e poi ,come ciliegia sulla torta, subirono sulla
loro carne già martoriata , una atroce folle e criminale guerra
civile, costellata di morti, torture, assassini, ruberie, delazioni.
Ascoltavo e mi pareva che quell'inferno di cui parlavano non potesse
esser roba di questo mondo..cosa diavolo c'era da festeggiare.. e
come facevano gli adulti, dopo tutto questo abominio, a festeggiare
ad applaudire genericamente eroi se poi nei fatti non tutti
furono davvero eroi. .. da bambina reagii infine disinteressandomi di
questa follia inspiegabile. Mi fu facile perchè in casa mia non si
festeggiava e non si criticava nessuno, mi raccomandavano solo di non
ciarlare troppo su cose che non sapevo bene e che erano ancora troppo
vicine e vive nel ricordo ..io non c'ero, quindi dovevo solo capire
che ”una guerra rompe gli equilibri, sconvolge le menti e non sai
come e cosa ha vissuto il tuo vicino, il silenzio è il rispetto
migliore, il modo più rapido di riallacciare i legami con la vita
normale dopo l'incubo, dimenticare è il miglior partito”
E così gli Italiani hanno cercato di
dimenticare, coprire.. disinformare, per poter riprendere a vivere, e
si festeggia una liberazione che segnò in fondo una sconfitta..
seguita dalla costruzione di un solco di dolore ed odio che molti
cercano ancora di tenere in vita. In realtà, col senno di poi, a me
pare si tratti solo di una terribile cambiale sul futuro di questo
paese..che pesa ancora con tutte le sue distorsioni ed il suo veleno
mortale; se poi si volesse trasportare queste considerazioni sul
piano politico-economico, mi sa che non sono tanto lontana dal vero.
In fondo cosa è successo? L'Italia
attonita e stordita dalle sofferenze, diventa campo di battaglia di
eserciti stranieri, ed era abbastanza abituata a questo, come era
abituata a non esser padrona della sua terra, ad esser serva di
qualcuno, sempre. E così la povera Italia stringe i denti e si dice
felice..vuole esser felice,basta poco: sigarette gettate alla folla,
cioccolate..calze di seta.. musica..un ballo..qualche ricevimento,
carne in scatola.. coperte calde.. si deve esser felici, si deve
poter ricominciare. E' comunque una Italia vinta, dolorante e
umiliata straziata, sporcata come una donna violentata, rimuove il
fatto d'esser stata vinta..èfelice..è liberata,anche in questo modo
si rimuove l'orrore, il dolore della guerra civile sino a negarla
sino a festeggiare la Resistenza, sino a ricercare con certosina
pazienza atti di eroismo di abnegazione per dire ai figli che no,
non tutto era marcio, non tutto era orrore, non tutto era degrado,
ruberie di case svuotate, di mobilia bruciata, di donne sgozzate,
violentate , bimbi uccisi..di poveri corpi quasi morti infoibati,
no,anche noi Italiani abbiamo avuto i nostri eroi,non ci furono solo
fame, tradimenti, delazioni, ci furono altruismi sublimi, bontà, e
solidarietà, non ci fu solo il marcio emerso grazie alla follia del
male importata da fuori,non ci fu solo disonore, viltà, fame,accese
dalla paura e dall'orrore in cui ci fecero vivere, dovevamo cercare
il buono, il bene , che ci riscattasse, ed infatti per decenni
andammo in cerca di questi atti eroici, di questi segnali di bontà,
una ricerca che fu medicina: ne avevamo bisogno, come d'un lavacro
che ci togliesse di dosso il marciume,.il puzzo della guerra , del
sangue, della umiliazione e della paura, del terrore, della
sottomissione seguita poi dalla perla della guerra civile.. dovevamo
autoassolverci e fu un lungo lavoro,ancora oggi cerchiamo,
inconsapevolmente credo, di cancellare le tracce dell'abisso in cui
fummo precipitati.
Così ci ha lasciato quella maledetta
guerra, così ha lasciato l'europa, vinta e insozzata, ormai incapace
a unirsi come si vorrebbe, per fare un corpo unico nella giusta
ricerca di un bene comune finalmente. Ma non ne siamo capaci, e
prendiamone atto.
Ancora siamo allo iato tra vincitori e
vinti, agli odi sotterranei, alle divisioni, Coviamo in noi questo
nodo, come una perla velenosa che lentamente uccide l'ostrica che la
racchiude che ,la nasconde come un peccato inconfessato ed
inconfessabile, indeboliti da un male nascosto di cui vergognarsi,noi
indegni d'esser Stato sovrano,indegni d'esser liberi, indegni di
esser padroni di noi stessi, della nostra economia, delle nostre
scelte. Vinti, più vinti fra tutti i Paesi d'Europa, vinti persino
più dei tedeschi
.
Malaparte nelle ultime righe del suo
capolavoro “la pelle”, quando racconta di aver rifiutato di
seguire l'amico americano Jimmy che lo esorta a lasciare l'Europa.
Per andare in America
-
L'Europa
è un mucchio di spazzatura -.... un povero paese vinto. Vieni con
noi. L'America è un paese libero.
-
Non
posso abbandonare i miei morti....i vostri morti ve li portate in
America.....Sono morti ricchi, felici,liberi. Mai miei morti non
possono pagarsi il biglietto per l'America, sono troppo
poveri........Saranno sempre schiavi, soffriranno sempre la fame e
la paura, anche da morti......Se tu sapessi che Cristo giace fra
loro,fra quei poveri morti,lo abbandoneresti?
-
Non
vorrai darmi ad intendere - disse Jimmy - che anche Cristo ha perso
la guerra?
-
E'
una vergogna vincere la guerra - dissi a voce bassa.
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