Amore ed empatia verso chi coabita con noi nel mondo. Lorenz con le sue oche
Nella cosiddetta “Unione europea” 12 milioni di animali
l'anno vengono utilizzati per la sperimentazione, una cifra che la
dice lunga sugli interessi che ruotano intorno a questa pratica.
Nel
2010 dopo tanto discutere e ponzare il Parlamento Europeo ha tirato
fuori la nuova direttiva in materia, il solito capolavoro di
ipocrisia in salsa europea. Si comincia con dichiarazioni di
principio sulla volontà di non fare soffrire gli animali e si giunge
laddove si voleva giungere: a permettere fra l'altro l'uso per la
ricerca di animali “vaganti”, termine giustappunto vago ma che
adombra una inquietante possibilità:
se Fido o micio si fanno un
giretto vagando intorno a casa.. non sapete che fine potrebbe
fare, quindi attenti che sia ben visibile tatuaggio o collare con
medaglietta, e poveri gatti nostri, e poveri randagi, ma siamo in
Europa anche se ormai in moltissimi preferiremmo essere in Papuasia
piuttosto: qui tutto è mercato, siamo in regime
bancocentrico sempre più soffocante, creato e supportato dai burocrati semi
invasati di Bruxelles.
Farmindustria è tanto potente che son tutti proni ai suoi
desiderata, nessuno ha voglia e forza per indagare seriamente se
davvero certa ricerca crudele, che di sicuro rende e rende molto, sia tutta
necessaria. E' lecito nutrire dubbi, visto che ne nutrono fior di
scienziati. Peccato non sia argomento che interessi nel felice mondo
della speculazione da rapina. Intanto la soglia del dolore per gli
animali è stata alzata, in particolare per cani, gatti e primati, visto che
ora anche le grandi scimmie possono essere usate, certo abbiamo parte di
dna in comune, ma non conta nel mondo feroce che non conosce pietà
verso uomini né animali verso il quale ci stanno scientemente portando.
Di cedimento in cedimento alla nuova sacralità del mercato, stiamo
rotolando e strisciando verso una zona oscura e terribile e lo facciamo opprimendo popoli, agendo chirugicamente su di essi, chirurgia sociale la ciamano e agiscono proprio come i vivisetori fanno sui piccoli animali:
torturando, tagliando, scarnificando, vivisezionando. Sacrifici umani ed animali offerti allo stolido totem del mercato mondiale imposto
dai mercanti e dai loro chierici - tecnocrati.
Affari, questa è l'Europa che ci opprime, un gigante dai piedi
di argilla che ha l'ossessione un poco ottusa ed imbecille del danaro che si autogenera, della ricchezza indipendente dal lavoro dell'uomo e che dia potere , un potere enorme ai pochi che si apprestano a sfruttarlo al massimo quel maledetto potere. Una Europa di chieirici in grigio che presentano
ogni strappo al sentire umano voluto in nome del guadagno di pochi
sulla oppressione dei molti, sforzandosi di dare ad intendere di stare agendo per
il bene delle vittime predestinate.
La Storia ce lo ha tramandato:
l'ipocrisia è dote dei carnefici peggiori, quella che emerge
soprattutto quando è ben ferma la volontà di andare avanti per la
china pericolosa del disumano, del feroce.
La pietà è morta insieme alla compassione ed all' Amore:
assistiamo impotenti a episodi di crudeltà verso uomini ed animali in un mondo che sembra
aver perso la bussola. Si può parlare ormai senza tema di smentita
di buio della ragione dietro il quale stanno ovviamente interessi
enormi di pochi, niente di nuovo.
Tornando alla sperimentazione sugli
animali , se è vero, come è vero, quello che denuncia una
ricercatrice in merito alla ricerca sulla sclerosi multipla, e cioè
che nonostante le risorse impiegate la ricerca non sta portando a
niente dato che si continua a farla alacremente sui topi che non si
ammalano di sclerosi, quindi su di loro, per studiare la malattia la si induce, li si guarisce e poi nei fatti se
trasferisci quei risultati sugli uomini, non solo non si hanno
effetti di un qualche interesse, ma spesso si fanno danni, anche gravi; appare evidente che molto non
funziona da quelle parti. Presto pubblicherò un suo scritto che
circola in rete, e che va diffuso al meglio, visto si tratta di una
biologa che è contraria alla vivisezione, e ne spiega i motivi che
partono dalla umana pietà ed approdano alla speranza di risultati
seri riguardo alla sclerosi , tanto più che, particolare importante ,
la ricercatrice in questione è affetta da questa malattia da 16
anni.
Finisco questo doloroso sfogo con una nota di colore sul nostro
Garattini: afferma che da noi nessuno viviseziona, ma da noi si fa
solo “sperimentazione animale”. Questo il nuovo linguaggio, la
nuova comunicazione, felpata,da chierico del tempo che fu, ricordo
di tempi bui e dolorosi, ma questa è la lingua dell'Europa
bancocentrica.
Una testimonianza preziosa riguardo inutilità della sperimentazione sugli animali per la ricerca di cura sulla sclerosi multipla, ne scrive una ricercatrice malata di sclerosi QUI
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