“E’ un conto troppo salato quello
che Monti vuol far ricadere sull’agricoltura con l’introduzione
dell’IMU.
Cambia il Governo ma continua la beffa per un settore in
crisi, ma potenzialmente importante per la nostra economia”. Lo
afferma l’ ASPAL LAZIO, nell’ ultimo comunicato dato alla
stampa.
“Le aziende agricole italiane , dice
il presidente Giammatteo, vivono una forte e drammatica situazione
di crisi, e non possono sostenere questo salasso.
Evidentemente il nuovo presidente del
consiglio non e’ stato sufficientemente informato della reale
situazione del comparto agricolo italiano, che prevede piu’ di
900.000 aziende in stato di insolvenza soprattutto nel centro
–sud Italia .
Se infatti i fabbricati rurali
erano esentati dall'Ici, ora secondo quanto previsto dall'art. 13
della nuova manovra, saranno colpiti dall'Imu.
Tra l’altro, per quanto riguarda i fabbricati rurali ad uso
abitativo, l’imposta municipale è fuori da una logica di un fisco
trasparente e legittimo, in quanto va anche considerato che questi
edifici non vengono raggiunti da tutti i servizi generalmente offerti
dai Comuni agli immobili ,che si trovano all'interno dei nuclei
abitativi.
Infine ,continua il
comunicato dell’ ASPAL, abbiamo chiesto di ottenere un incontro
col nuovo ministro all’ agricoltura, per provare ad ottenere
almeno una maggiore moderazione del prelievo fiscale, chiedendo
l’eliminazione dei moltiplicatori e delle rivalutazioni catastali
ai fini del calcolo IMU che graverebbero su fabbricati rurali e sui
terreni agricoli” e di abbassare le accise sul carburante
agricolo che ormai e’ arrivato a superare un euro al
litro ( record ) .
“Nel momento in cui si parla di
equità e sviluppo, bisogna anche considerare una certa equità tra
settori economici , dichiara Giammatteo.
Non
possiamo pensare di sostenere sempre e solo il settore terziario
delle banche e della finanza. Gli imprenditori del settore primario
sono quelli che fanno la nostra economia reale e che, legati alla
terra, non trasferiscono le produzioni all’estero.
Come Associazione dei
produttori agricoli Laziali , chiediamo al Governo, e al nuovo
ministro, on.le Catania, di dare un segnale ad un settore , alla
pari del governo francese che ultimamente ha investito 600 milioni
di euro per la defiscalizzazione degli oneri sul lavoro stagionale
in agricoltura .
IL lavoro della terra, costituisce un punto di
orgoglio e di forza del nostro Paese, con tutte le potenzialità,
per esercitare un ruolo di particolare rilievo nello sviluppo
economico, sia dell’industria alimentare, sia della produzione
agricola , nell’ interesse anche dei consumatori Italiani .
DATA 17 DICEMBRE 2011
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