Storia di ordinaria burocrazia 2 |
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Scritto da Marista Urru
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giovedì 24 maggio 2007 |
Questa perla è accaduta a Genova, questa volta la burocrazia veste la toga del magistrato.
Una coppia decide di chiamare il proprio figlio Venerdi. Bizzarria di cui certo dovranno render conto al figlio quando sarà cresciuto, per ora ha un anno e non se ne cura.
Ma qualcuno è attento a certi particolari "essenziali" per una moderna democrazia.
Un decreto del Presidente della repubblica del 2000 n. 396, nel regolare
lo stato civile ha stabilito che non si possono dare ai figli "nomi che
fanno riferimento al sesso, o siano ridicoli e vergognosi". Quindi i
magistrati hanno la facoltà, tra le altre, di decidere se e quando un
nome sia ridicolo , se e quando un nome sia vergognoso, in base alle
loro personali idee, ovviamente.
In questo caso, i magistrati del tribunale di Genova, avvertiti dalla
solerte impiegata della anagrafe che aveva dubbi sulla "ammissibilità"
del nome, hanno ritenuto di non dover far cadere l'avviso nel nulla,
come spesso avviene persino in caso di reati minori, visto la mole di
lavoro che i tribunali denunciano, ma hanno preso il caso a cuore e
hanno imposto ai genitori di cambiare il nome al pargolo, altrimenti,
come la legge prescrive, saranno i magistrati stessi a imporre il nome
del Santo del giorno . Si da il caso che il nome del Santo sia Gregorio
Magno. E' davvero tanto meglio di Venerdi'?
Siamo sicuri che con le ingerenze nel privato non si stia esagerando?
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