Benvenuto su questo spazio. Molti sono gli argomenti: troverai attualità, schede di giardinaggio, ricette di cucina, articoli sulla natura, parapsicologia, mitologia, favole, poesie, letteratura, la Roma del tempo che fu. Spero che trascorrerai attimi piacevoli e sereni e, se vorrai intervenire o contattarmi, ne sarò felice.
E' piacevole la lettura delle narrazioni mitiche,
accendono la fantasia del lettore e non c'è dubbio che normalmente si viene
subito presi dall'intreccio del racconto, specie se è un susseguirsi
di fatti avventurosi, o dalla magia evocata dalla descrizione fantasiosa dei
fenomeni della natura.
Altrettanto piacevole
è però leggere i miti, anzi per me rileggerli dopo tanti anni, con ottica nuova, cercandone il significato
nascosto, ben consapevole che è caratteristica del racconto mitico quella di
prestarsi a diverse interpretazioni e significati, in base alle diverse
conoscenze ed esperienze del lettore.
Il mito di Dedalo, fra i vari miti che ho cercato di leggere
in "modo nuovo" per me, ricercando anche fra i vecchi libri di casa mia, è
forse quello che mi sembra meglio attagliarsi ai tempi poco piacevoli in cui mi trovo a vivere.
Partiamo dall' isola di Creta, posta nel centro del
Mediterraneo, circostanza che ne fece il
trés d'union fra due civiltà: quella Egiziana e quella Minoica.
Minosse era il re della isola e le leggende che sorsero
intorno questa figura , trovarono basi
storiche.
Minosse era re che fece sorgere grandi opere e Dedalo, che
la leggenda vuole essersi rifugiato a Creta dopo aver ucciso il nipote che gli
sembrava potesse oscurarlo con la sua
bravura, rappresenta il genio, il costruttore che, maestro della tecnica,
spende la sua vita per essa, per perfezionarla, dimentico o incurante degli
effetti che quella tecnica può produrre, sostanzialmente insensibile al bene ed al male.
Ecco quindi una storia antichissima diventare attuale: un
potente, un potere , che chiede all'artefice una opera che nessun altro
possiede, chiede all'artefice di mettere al servizio del Potere la capacità
tecnica, e questi, pago solo di poter
esplicare le proprie capacità, di ottenere risultati che in qualche modo lo
"avvicinino agli dei", esegue gli ordini al meglio, incurante degli effetti
che le novità e le possibilità
introdotte avranno sugli uomini non ancora pronti al nuovo. Pensiamo alle tante
armi omicide nate da una ricerca in
buona fede attuata per il progresso, o come il sogno delle macchine volanti si
sia tramutato in fonte di armi mortali e di oppressione. Ma io ci aggiungerei
anche le violenze "sociali" cui le
moderne forze economiche vogliono
sottoporre gli uomini per accelerare quei
processi di integrazione che dovrebbero
svolgersi nel tempo naturale, o almeno più naturale possibile.
Il nuovo brevetto Microsoft si inserisce nel percorso della domotica.
E siamo arrivati finalmente al brevetto della bacchetta
magica, e chi poteva arrivare a tanto se non Microsoft? Arriva la bacchetta magica con cui giocare alla
Xbox; con cui controllare il pc; con cui manovrare la lavastoviglie; con cui
accendere la tv; con cui abbassare la temperatura. Il tutto senza formula
magica chiaro, ma con un brevetto già registrato a nome
Microsoft.
Per ora ignoriamo l'aspetto del dispositivo, ed inoltre alla
Microsoft sono molto vaghi sui dettagli, ma da GamesNations
apprendiamo qualche indiscrezione : «Questa sorta di bacchetta magica sarebbe
dotata di accelerometro e sensore di movimento,
e di misure biometriche che consentirebbero al controller di
"adattarsi" alla persona che lo utilizza. Ma non finisce qui: il
brevetto include anche una telecamera, un laser,
un trasmettitore ed un giroscopio, in modo
che possa controllare praticamente ogni dispositivo casalingo».
Bilderberg: si delinea meglio il piano dei potenti.. e son dolori.
Scritto da Marista Urru
martedì 19 maggio 2009
Il piano di presa del potere e defenestrazione degli Stati Nazionali avanza, leggete questo articolo con attenzione, e valutate le implicazioni, tenete presente che già in Inghilterra, notizia di questi giorni, vogliono sospendere le medicine costose ai malati di cancro in fase terminale, a quando la eliminazione per mano Statale? delle persone "non utili?"
La spersonalizzazione del Potere, aumento delle distanze fra governati e governanti, mette i governati nelle mani di "operatori prezzolati e iresponsabili", lo stiamo in piccolo già vivendo con la burocrazia , che fa e disfà senza essere nei fatti responsabile nemmeno della rovina di interi nuclei familiari quando accade, perchè accade eccome, nel silenzio dei media tranne in parte Report, per ora. Ci stanno rubando anche il futuro.
L'esperto giornalista investigativo Jim Tucker ha svelato il programma del
Bilderberg 2009, che racchiude il progetto per un Dipartimento Mondiale della
Sanità e del Tesoro e una depressione abbreviata piuttosto che una prolungata
flessione economica.
Partecipando all'Alex Jones Show, Tucker ha detto che l'ex primo ministro
svedese nonché abituale partecipante al gruppo Bilderberg Carl Bildt, "ha
tenuto un discorso nel quale appoggiava la trasformazione dell'OMS in un
Dipartimento Mondiale della Sanità e la trasformazione dell'FMI in un
Dipartimento Mondiale del Tesoro, entrambi naturalmente sotto l'egida delle
Nazioni Unite."
Tucker ha fatto notare che tali manovre rappresenterebbero dei passi enormi
verso il governo mondiale che il Bilderberg si sta accingendo a realizzare ma
il cui completamento, negli ultimi 10 anni, è sempre fallito.
Tucker ha spiegato che il Bilderberg è molto determinato nel porre l'accento
sui problemi causati dalla crisi economica, oltre alla minaccia di una
pandemia, come strumento per giustificare la centralizzazione del potere.
Secondo Tucker, Bildt ha parlato anche del riscaldamento globale nel
contesto di una tassa a livello mondiale sulle emissioni di carbonio, da tempo
una parte del programma del Bilderberg. Questa tassa globale, che verrebbe
pagata direttamente alle Nazioni Unite, sarebbe introdotta in maniera graduale,
innanzitutto come un'imposta appena percettibile alla pompa di benzina, prima
di essere aumentata una volta perfezionata, ha detto Tucker.
In merito all'importante Trattato di Lisbona, che è stato messo al tappeto
dopo la bocciatura dei cittadini irlandesi lo scorso anno, Tucker ha detto che
il Bilderberg, per farlo approvare, sta pensando di inviare in segreto dei suoi
rappresentanti in Irlanda per parlare con i leader politici locali. L'Unione
Europea richiede che tutti gli stati membri ratifichino il Trattato prima della
sua approvazione e ai cittadini irlandesi verrà di nuovo chiesto di votare un
referendum alla fine di quest'anno, nonostante avessero già dato parere
negativo al Trattato tredici mesi fa.
La nostra è l'epoca della paura, nonostante ci venga contrabbandata come l'epoca del
benessere diffuso, è in realtà epoca di un immenso malessere diffuso e globale.
Dicono che la abbiamo socializzata la paura, dicono che i potenti ci
gettano nella paura per poterci meglio
assoggettare, dicono che la paura è il mezzo per imporci un nuovo
totalitarismo, per limitare le nostre libertà, per svuotare la democrazia.
Dicono che viviamo nella paura perché hanno ridotto il mondo alla economia di
rapina di pochi poteri che si definiscono "forti" e che approfittano della
debolezza della politica da quei poteri stessi indotta per meglio soggiogarci,
dicono che tolta di mezzo la politica,
gettati noi nella incertezza, ormai è la paura che ci governa.
Io non lo so per certo, però mi
sembra dicano il vero, mi viene da
temere che da tutto questo ne verranno grandi mali: la paura genera mostri,
altri mostri oltre quelli che ci opprimono, e se dell'uomo prevarrà la follia,
se l'uomo sarà finalmente consapevole ed accecato dalla follia dell'odio, come
sarebbe normale che fosse se quel che dicono è minimamente vero, altro non vedo
se non una soluzione che includa l'avvento della apocalisse ed i suoi cavalieri: pestilenza,
guerra carestia e morte. Quattro cavalieri ognuno col cavallo di diverso
colore, ma forse già abbiamo i primi segni della Apocalisse suscitata dalla folle stupidità di uomini avidi.
Bianco: il cavaliere è un arciere, rappresenta la forza
individualistica pura e semplice, qualcuno dice che rappresenta gli imperi schiavistici,
non credo di esagerare, in un mondo in cui milioni di individui vengono tenuti
volontariamente in stato di povertà ed altri milioni di individui nellla paura
della povertà incipinte e della violenza da parte dei disperati, mi sembra
siamo ben indirizzati vers un ordine globale di schiavitù.
Rosso: il cavaliere dal cavallo rosso ha una spada affilata ,
ha il potere di uccidere e di infondere
il desiderio agli uomini di sgozzarsi a vicenda. ( succede sempre più spesso,
mi pare)
Nero: il cavaliere nero porta una bilancia, ad indicare la
scarsezza dei viveri, è la carestia indotta dal cavaliere che dà un valore
venale a tutte le cose, il governo della economia che induce la carestia ( e la
stanno preparando alla grande)
Verde giallo: è l'ultimo cavaliere, quello che porta la morte,
arriverà alla apertura del settimo sigillo e non si salverà nessuno, gli uomini nella
ricerca della sopravvivenza individuale, si uccideranno uno con l'altro.
Una profezia, un racconto, una fantasia? Forse, ma quante somiglianze
con i tempi che viviamo!
Il poemetto in prosa e la prosa d'arte. "Finestre" di Baudelaire
Scritto da Marista Urru
domenica 17 maggio 2009
In Francia sul finire dell'800 fiorì nella vivace ricerca di
nuovi modi di esprimersi, un prodotto letterario che mi sembra particolarmente
adatto per i fruitori del web: il
poemetto in prosa. La caratteristica di questi piccoli autentici gioielli è la
brevità, la raffinatezza e la liricità
del linguaggio.
Le "Illuminazioni" di Rimbaud, (10 brevi componimenti) sono forse le più conosciute, anche se precedenti ad esse sono i 7 brevi componimenti di Baudelaire " Poemetti in prosa". Anche in Italia si cimentarono bravi autori come Dino Campana e Clemente Rebora.
Ci si trova dinnanzi a brevi racconti piacevoli
da leggere, di contenuto intriso di poesia.
Sembrano scritti
apposta ( non me ne vogliano gli
intellettuali) , per aiutare molti ad
accostarsi dal web alla lettura anche di autori classici .
Li contraddistingue sempre una intensa liricità
, si voleva in realtà realizzare un discorso di poesia fuori dalle forme
metriche tradizionali, questo ha portato alla
realizzazione di piccoli gioielli : componimenti equilibratissimi, ricchi di
metafore in cui la dimensione dell'immaginario è sempre presente, il messaggio insito giunge quindi facilmente al lettore, così come suole avvenire con la poesia.
Questo genere nato per
la necessità di nuovo modo di esprimersi, prepara in qualche modo la via alla
dissoluzione delle metriche tradizionali e nel contempo arricchisce la prosa di
possibilità nuove.
Sulla sua scia nasce nel primo novecento la prosa d'arte.
Discorso a parte è quello della Ronda nata
dopo la prima guerra mondiale: gli scrittori della Ronda teorizzano e mettono
in pratica la prosa d'arte, questo è vero, ma il movimento della Ronda risente del fatto di arrivare dopo una guerra, della forte la esigenza di metter ordine; mentre la spinta per il poemetto in prosa era
quella del rinnovamento, ora la spinta è quella del "ritorno all'ordine", si
spegne quindi l' emozione e si cerca una
compostezza tutta cerebrale, culturale e sofisticata, incentrata sulla
perfezione del linguaggio . Si prepara e si realizza quindi un genere
particolare: l'elzeviro , stampato appunto in un carattere tipografico
particolare, posto fra le due prime colonne del quotidiano alla terza pagina,
con tematica ampia: politica,recensione, memoria, divagazioni di autore..),
brevi pezzi, formalmente perfetti.
Come poemetto in prosa
riporto "Finestre " di Baudelaire, lo ho scelto perché mi piace metterlo
in relazione con uno dei 18 racconti
brevi di Buzzati : "lezione di poesia" in cui
il tema della finestra illuminata di notte che suscita curiosità e
fantasie è scelto dal giovane poeta per
dare prova di sé e nel contempo somministrare una splendida "lezione di poesia" ai suoi critici.(Continua)
Sindaco leghista potrebbe dare la cittadinanza a un robot
Scritto da Marista Urru
venerdì 15 maggio 2009
La notizia in breve : 'Bocciato' perché non sa leggere il giuramento di fedeltà alla Repubblica
italiana necessario per ottenere la cittadinanza.
E successo ad un Egiziano nel bergamasco, il 36 enne , sposatosi con una Italiana voleva ipso facto la cittadinanza, e giustamente credo io : "Chiedere la cittadinanza - riporta L'Eco di
Bergamo nell'edizione di ieri - significa abbracciare i valori e la cultura del
nostro Paese. Partendo da questo giusto assunto di buon senso , il sindaco ne deduce la necessità di perlomeno aver
perlomeno imparato a memoria Il giuramento di fedeltà che è un passaggio obbligatorio
prima della consegna del decreto ministeriale che conferisce la cittadinanza.
Un passaggio che il 36enne dovrà
ripetere, prima di potersi dire italiano.
Due righe, una formuletta vuota di cui l'Egiziano non conosce il significato che giuraci, non gli interessa ovviamente e comprensibilmente. Che senso ha tutto questo? Nessuno.
Santa pazienza, ma come si fa ad affermare una aberrazione
simile, che cioè un individuo diventa "italiano" solo perché ha imparato un
giuramento a memoria? Davvero non sembrano esserci limiti alla demenza pura in questo sciagurato paese, stiamo precipitando sempre più in basso: ormai ci avviamo decisamente a diventare una chiassosa repubblica delle scimmie.
Insomma gli Italiani
fino a prova contraria non si
distinguono da un francese o un tedesco, solo perché come scimmie imparato due righe a memoria, ma cittadino Italiano nelle intenzioni dei Padri Costituenti è un soggetto cui fa capo l'articolo 3 della Costituzione, che
tutti hanno in bocca da sera a mattina per piegarla ai fini più strampalati,
facendone scempio e lupanare, ma sulla quale non sanno meditare nemmeno quel minimo che occorrerebbe, sena voli pindarici, ma come qualunque lettore di media attenzione può fare.
articolo 3 della Costituzione dice che "Tutti i cittadini hanno pari dignità
sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza,
di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e
sociali.È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e
sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini,
impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione
di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese."
Lo ha letto il
leghista? E se si che ha capito? Lo hanno letto quelli della cittadinanza a
chiunque, purchè "esotico"? O hanno letto estrapolando solo quello che fa loro comodo? Davvero basta leggere due righe per essere cittadini? Allora diamola ai robottini giocattolo, saremmo meno ridicoli credo.
A me sembra che
per "lo sviluppo della persona umana" che permette la "effettiva
partecipazione" alla organizzazione politica e sociale del Paese ( che
questo
comporta la cittadinanza Italiana, implicando con ciò diritti e doveri
per chi non vuole capire), sia necessario per chiunque, nato in Italia
o meno, avere acquisito la "identità nazionale", un cittadino
Italiano
non sarà mai determinato con una formuletta burocratica buona per
tutte le stagioni e per tutti gli interessi che si presenteranno.
Si presume in un mondo minimamente civile
che la "qualità di cittadino" implichi
il senso della identità nazionale, la capacità di giudizio, di scelta,
di condivisione di vita comune, di rispetto di
regole comuni, di una dimensione etico-morale comune. E tutto questo
non lo si dimostra leggendo una formuletta , caro sindaco leghista, e mi chiede, lei il senso civico, ce lo ha?
Che la grande questione è tutta qui, ma gli Italiani hanno la identità di cittadini Italiani, o son loro come scimmie alla fine?