Benvenuto su questo spazio. Molti sono gli argomenti: troverai attualità, schede di giardinaggio, ricette di cucina, articoli sulla natura, parapsicologia, mitologia, favole, poesie, letteratura, la Roma del tempo che fu. Spero che trascorrerai attimi piacevoli e sereni e, se vorrai intervenire o contattarmi, ne sarò felice.
CESOIA & RASTRELLO bulbi a fioritura estiva abbiamo tempo fino ad Aprile
Scritto da Marista Urru
giovedì 19 marzo 2009
Foto da: lacompagniadelgiardinaggio
I rizomi di dalia si interrano ora in terreno morbido e ben fertilizzato da giardino
Enumeriamo un po’ di bulbi che possiamo interrare ora.
Agapanto, Giglio ( tranne quello di S Antonio), Sedum, Begonia, Montbretia,
mughetto, canna indica, ranuncolo,Dalia, Amarillis, Calle…
A voler essere precisi abbiamo i bulbi propriamente detti ,
tipo tulipano , narciso..; i tuberi, come quelli delle Dalia e di alcune begonie;
ed i cormi, come quelli dei gladioli.
Potete sbizzarrirvi neinegozi specializzati a trovare cento altre specie rispetto a quelle qui
elencate al volo.
Consigli generali
Il primo consiglio a mio avviso è quello di badare con cura
al drenaggio, sia che li piantiate in vaso, sia che li piantiate in terra.
Poneteli con la punta
rivolta verso l’alto, in quelli piattiregolatevi piantandoli con le radici verso il terreno e il piatto verso
l’alto.
Il terreno deve essere sciolto eavrebbe dovuto esser preparato in anticipooperando una buona vangatura ( almeno 30 cm di profondità), con
aggiunta disfagno, o perlite per il drenaggio,
il terreno argillosonecessita di
correzione con torba in genere, mentre nei terreni sabbiosi è bene aggiungere del
carbonato di calcio.
La profondità: di norma vanno interrati del doppio della
lunghezza del bulbo
Giglio
giglio martagone
nelle zone temperate possiamo già da
ora interrarlo, fino ad Aprile. Ricordatedi metter al fondo dei vasi l’ argilla espansa per il drenaggio. Il
terriccio deve essere fertile, leggero e ben drenato. Si ottiene mescolando due
parti di letame, due di terriccio universale e uno di sabbia, oppure una parte
di terriccio da orto e una per piante grasse. I bulbi vanno piantati a 15/20 cm
di profondità, non più di due in un vaso di 30cm di diametro, quattro in un vaso di 50 cm di diametro. Innaffiate
abbondantemente e mettete il vaso in una posizione soleggiata.
Isabella Biagini : così l'Italia riduce i suoi cittadini, vergogna!!
Scritto da Marista Urru
mercoledì 18 marzo 2009
Era bella e brava Isabella Biagini, ora ha una pensione di 650 euro al mese ed è ridotta così come ce la mostra il settimanale Oggi nella foto sotto. Con una simile pensione nessun istituto la accetta, per lei come per molti pensionati italiani questo è il futuro, e noi aiutiamo le banche!! E noi abbiamo dato le pensioni a chi sa chi, e noi abbiamo gente che senza lavorare si cucca pensioni da favola! Anche questo è un regalo dell'EURO per i comuni mortali che non si possono "adeguare" gli introiti! Vergogna, che schifo!!!
Il coraggio del Poeta. Lezione di poesia , Dino Buzzati
Scritto da Marista Urru
mercoledì 18 marzo 2009
Cosa è la
Poesia? Ma si, ce lo siamo chiesti un po’ tutti cosa fa di
due righe una poesia, da cosa esattamente proviene quel qualcosa in pù, quella magia che incanta il
cuore e l’anima. Ci sarebbero mille risposte, ognuna con la sua particola di
verità, ma a tale proposito abbiate la pazienza di leggere questo brevissimo racconto di Dino
Buzzati, uno che se ne intendeva di poesia.
LEZIONE DI POESIA
“ Su, piccolo giovane poeta, questa è la sera adatta, mi
sembra; è primavera, siamo al crepuscolo, il cielo anche è propizio per via di
quelle nubi lunghissime, avanti dunque, se sei capace, parla”.
“ Ecco… per esempio – cominciò il Poeta balbettando – ecco..
vedi quella finestra illuminata, lassù, quasi in cima al casamento?”
“ Quella finestra, dici?”.
“ Ma si, perché?Forse
che non va bene?”
“E’ inaudito ragazzo mio! Tu parli proprio di quella
finestra al nono piano se l’ho contato giusto, l’unica accesa in tutto il
palazzo?”
“ Si precisamente quella”.
“Ah, è incredibile! Tu, poeta, tu invitato da noi appositamente, pagato anche : tu hai il
coraggio di parlare della finestra accesanella notte, eccetera. ( Chi ci sarà in quella stanza?Una mammache veglia il bambino mlato? Un falsario che
lavora? Un poeta che sogna?). Ma è spaventoso, capisci.
Questo è il massimo della banalità.
Non c’è studentessa di normali che non abbia già scritto
tutto questo nelle pagine del diario”
“ E allora? Che significa? Proprio questo coraggio bisogna
avere. La finestra accesa nella notte, esattamente, con le fantasie corrispondenti,
così banali, spontanee, così facili. Dopo le studentesse, anch’io.
Solo che i loro diari appassiranno ignoti, chiusi nel fondo
dei cassetti.
Mentre per me la gente si volterà, le orecchie tese, le
bocche semiaperte abere, a bere ciò che è la vita. E io volerò sopra di loro!”
Da: “Esperimento di magia” 18 racconti di Dino Buzzati. Collana
le Quattro stagioni. Rebellato editore. Padova ( 1958 )
L’Italia è in mutande ! Laura Perego si spoglia in Borsa e urla la verità
Scritto da Marista Urru
mercoledì 18 marzo 2009
Un gesto significativo quello della Pornostar Laura Perego:
si è recata in Borsa a Milano, nell’androne
è salita sul tavolo dell’usciere, in un baleno si è svestita e , nuda come la
verità , ha gridato la verità : “L’Italia è in mutande”, lei eradipinta con i colori della bandiera Italiana
e ha volutomanifestare contro coloro
chehanno male gestito i nostri
risparmi.
Che dire? Almeno lei ha urlato chiaro e forte, ma quante pecore tacciono
e subiscono? Siamo in tante pecore che ci sorbiamo anche i fervorini dei
Banchieri che ci mangiano in testa un giorno si e l’altro pure, quindi:
apprezziamo Laura Perego
NONNA ADA IN CUCINA: Le puntarelle e le cime di rapa affogate
Scritto da Marista Urru
martedì 17 marzo 2009
Le puntarelle
Non avevo mai pensato
potesse servire a qualcuno la ricetta delle puntarelle, invece ho ricevuto più di un paio di mail di lettori
che notavano la mancanza di questa ricetta nella pagina delle verdure
da fare alla svelta.
A mia scusante debbo dire che ritenevo che chiunque sapesse
cosa sono e come si preparano, e mai le metterei tra le cose da apprestare alla
svelta.
Cominciamo dall'ABC : le puntarelle le ricavate dalla catalogna e se detta verdura potete
coltivarvela da soli, tanto di guadagnato, eviterete di incappare in certe
oscene catalogne coriacee che non son buone neanche dopo lunga ed estenuante
bollitura. Della cicoria catalogna esse sono i germogli, il Belli raccomandava
a proposito : " Abbada a chi piji,
insalata fata col tallo di cicoria presso all'insemenzire".
Insomma, presa una catalogna, tagliate i germogli interni, lavateli bene, in un mortaio pestate acciuga ben
diliscata e lavata ( non lasciate spine e uova, chè anche questo ormai capita
di mangiare tanto cuciniamo di fretta), insieme a due spicchi di aglio,
pestate, aggiungete qualche goccia di aceto a me piace usare quello di Modena,
olio, sale e pepe.
Lasciate riposare la salsa , ed intanto tagliate a lamelle
sottili i germogli e poi gettateli in acqua fredda per circa 30 minuti, si
arricceranno e perderanno un poco dell'amaro, asciugatele e conditele, dopo
lasciatele insaporire , dicono anche due
ore, ma insomma credo basti meno. Alcuni vi aggiungono spicchi di uova sode ,
male non ci stanno, e volendo completano il piatto.
Dagli Euro Paradisi arriva l' AntiSignora" epigona dell'Antilei di fascista memoria
Scritto da Marista Urru
martedì 17 marzo 2009
Che dire, mentre noi poveri mortali ci spennacchiamo il
cervello per la crisi e ci rodiamo il fegato per essere stati
ulteriormente depauperati grazie a quegli arroganti presuntuosi dei banchieri
che oltretutto ci riempiono di chiacchere e nella sostanza
ci lasciano pure preda di
funzionari zelanti e vessatori, spesso ignoranti, siti
nelle loro stramaledette banche, in Paradiso invece si pensa a sconvolgenti
riforme: nell'Europarlamento non si potrà più usare il termine Signora o Signorina,
evidentemente rivelare il genere di
appartenenza è offensivo visto che appunto la "ratio" della pensata è che non di
debbano sottolineare le differenze di genere.
Certo che a prima vista suona bene come tante scemenze che
si fermano alla superficie di un
problema, da noi gli spazzini hanno gli stessi problemi di prima se non di più, ma sono diventati "operatori ecologici , non chiedano di più.
Pare di capire che ci saranno novità anche per gli uomini, la
parola "man" sarà probabilmente bandita.
Qui però sorge un grave problema: come la mettiamo con
Luxuria e i trans gender che pretendono,
a ragione , di sottolineare il genere prescelto? Speriamo che nell'Europaradiso sappiano come fare, che non
si stanchino le divine meningi troppo però.
A meno che sia
vergognoso solo appartenere al genere femminile, e solo quel particolare fastidioso vada quindi nascosto,
mimetizzato, sorvolato con nonchalance, per cui le donne verranno salutate
ed appellate "in modo neutro" come si vuole nell'euroconsesso, in attesa
che la furia del politicamente corretto arrivi ad eliminare l'articol
femminile, chiameremo le donne ( donna
si puo'?) solo per nome, se non lo si
conosce, un "democratico" ehi.. tu! Andrà benissimo.
Pure a me sta cosa
ridicola ricorda l' antico scemenzario
del Regime fascista cui tanti italiani
che ora aborrono il vecchio regime, plaudirono riservando alla stramberia di italianizzare ogni vocabolo imbarazzanti parole
di lode, encomio, ed incitamento.
Vi riporto in breve da un
libretto salvato dal macero , "Antilei" degli anni 40. curato da Asvero
Gravelli, recante una da raccolta di scritti celebrativi della pensata fascista di abolire
il lei, alcune righe sul " Valore e significato rivoluzionario di una
abolizione"
Varrebbe la pena di
riportare tutto l'ameno scritto introduttivo del Gravelli, ma sarò breve, leggete che secondo me vale:
Già dai tempi degli antichi romani e greci erano conosciute, ma pare che la loro
coltivazione sia iniziata in Oriente. Ve ne sono molte varietà e si raggruppano
in tre grandi classi:
cappucce: con foglie tonde, leggere che formano un cespo
tondeggiante
romane: con foglie erette e asssai croccanti
da taglio, o lattughini che possono essere tagliate due o
tre volte prima di indurire e diventare amare.
Sono di facile coltivazione e conviene coltivarsele da soli, si evita una buone dose di veleni e per la scelta delle varietà adatte o vi
regolate dal commerciante di sementi o leggendo le istruzioni sulle confezioni,
oppure dal vivaista, da cui comperare le piantine, accorciando
notevolmente i tempi.
Se avete poco spazio nell’orto potete tranquillamente usarle
fra le altre colture
Terreno: certo deve essere ben drenato e fertilizzato, prima
della semina o dell’impianto quindi incorporate nel terreno fertilizzante
completo, anche per questo fatevi ben consigliare o dal vivaista o dal solito consorzio.
Già dai primi di
Marzo si possono seminare cappucce che raccoglierete ai primi di giugno da piantare in piena terra come la “Regina di Maggio, e poi
man mano le qualità estive resistenti al caldo sino al “trocadero” assai rusica
e facile, compatta e lenta a montare , caratteristica utile.
Infine vi rifornirete di cappucce invernali resistenti al
freddo che sono poi quelle più grosse,
la bruna a foglie oblunghe, la rossa da inverno, e tante altre, c’è da
sbizzarrirsi a fare da soli, lo stesso discorso vale per le lattughe romane e
da taglio.