Benvenuto su questo spazio. Molti sono gli argomenti: troverai attualità, schede di giardinaggio, ricette di cucina, articoli sulla natura, parapsicologia, mitologia, favole, poesie, letteratura, la Roma del tempo che fu. Spero che trascorrerai attimi piacevoli e sereni e, se vorrai intervenire o contattarmi, ne sarò felice.
150 gr di farina, 2 cucchiai di zucchero 2 uova, i
bicchierino di vino bianco secco, grattata di limone, una punta di bicarbonato,
pizzico di sale,
In una terrina mettete la farina, il pizzico di sale, i
tuorli, lo zucchero , la buccia di limone grattata, il pizzico di bicarbonato,
il goccio di vino e amalgamate, contateche questa pastella la dovrete alleggerire con lechiare montate a neve ben ferma, quindi
attente col vino e ricordatevi di mescolare gli albumi all’impasto con un
cucchiaio di legno e con movimentidelicati dal basso verso l’alto per non abbassare il tutto, potete
anchesostituire il vino con acqua
minerale frizzante ed in tale caso eliminate il bicarbonato..
Questa pastella la potete friggere semplice oppure condelle uvette che avete ammorbidito invino bianco e strizzato, o anche con
pezzettini di mela che avrete lievemente infarinato ( io confesso, non lo
faccio), spolverate con zucchero a velo.
Bomboloni di patate
Farina 300 gr , patata 250 gr, burro 50 gr, lievito di
birra, 20 gr, 2 uova,poco latte,
zucchero semolato, vaniglia o cannella , grattata di limone.
Lessate le patate e passatele ancora calde , versate la
farina a fontana sulla spianatoia, mettetevi al centro le patate passate,2 rossi e una chiara, pizzico di sale, burro
ammorbidito e a pezzetti, fate sciogliere il lievito in una tazzina con poco
latte tiepido, grattate il limone, se piace aggiungete una bustina di vaniglia
, impastate e qualora l’impasto si attaccasse alle mani, passatele nella
farina, badando che sia poca per non rovinare le dosi, quando la pasta sarà
elastica e morbida, ricavatene delle ciambelline che metterete in piatti o
vassoi, ben distanziate a lievitare insito caldo e senza filature di aria fredda, coperte conpanni leggeri, per circa1 ora e mezza, Poifriggete in olio abbondante ben caldo badando
che non lo sia troppo perché altrimenti non cuociono dentro, ma che non sia
troppo freddo altrimenti assorbono unto, scolatele bene e mettetele su carta -
cucinaad asciugare, spolverate con
zucchero semolato mescolato a polvere di cannella, se piace.
Oro italiano perduto, la storia di 4,3 tonnellate di oro svanito
Scritto da Marista Urru
lunedì 23 febbraio 2009
Prendo questo articolo dal sito, tutto da leggere,: homolaicus
IL TESORO DI SALISBURGO
Nel 1945 un certo Herbert Herzog fece ritrovare agli alleati il cosiddetto "tesoro di Salisburgo": circa 4.3 tonnellate di oro.
Durante il recupero dei sacchi notò che erano ancora piombati e che portavano la scritta "Banca d'Italia".
Ad Herzog venne fatta una promessa: avrebbe ricevuto una ricompensa non appena l'oro fosse stato riconsegnato al legittimo proprietario.
Dopo tre anni di inutile attesa scopre che l'oro è stato consegnato nel 1947 al governo di Vienna. Gli austriaci avevano "fornito prove" che l'oro ritrovato era di legittima proprietà della banca nazionale austriaca prima dell'occupazione dell'Austria da parte dei tedeschi e che non aveva mai lasciato il territorio austriaco.
Nel 1950 Herzog riesce ad avere una risposta in proposito dalla cancelleria austriaca: l'Austria non è proprietaria dell'oro ma solo detentrice, non è, quindi, autorizzata a dare nessuna ricompensa.
Il Vento e l'arpa di Eolo. Vento di sabbia da Sabbia di V.G. Rossi
Scritto da Marista Urru
mercoledì 11 febbraio 2009
Il Vento
Il vento da sempre accende la
fantasia di poeti e letterati che infatti ci hanno regalato in ogni tempo pagine
bellissime da esso ispirate.
Intanto mi piace ricordare cosa dice
Gesù nei Vangeli al Fariseo Niccodemo che
vuole capire e lo interroga “.. nessuno può fare Rabbi i segni che fai
se Dio non è con lui” e Gesù
risponde con questa bellissima immagine
" il vento soffia dove vuole e'
tu ne odi il rumore ma non sai ne donde viene ne dove va.. cosi' e' di chiunque
e' nato nello spirito " Il
vento come Spirito e mistero, già così solo a
leggerne senza approfondire se ne trae piacere.
Bella anche la lirica tra le più famose di Samuel Coleridge su l’arpa eolica,
quella specie di scatola aperta sulla quale sono tese delle corde che suonano
al passare del vento e questo strumento a noi per lo più sconosciuto veniva
usato nella letteratura romantica inglese come uno dei simboli di unione fra
le forze della natura e l’arte. Coleridg
narra di lui seduto con la sua amante accanto alla loro casa, con gelsomino e mirto, tra i profumi che vengono dai
campi, mentre ascoltano nella sera
d'estate, i suoni che giungono dalla arpa collocata in una delle stanze. Egli
era affascinato dai suoni della natura: il rombo del mare lontano, il mormorio
dei ruscelli, il frusciare del vento nei rami, il canto degli uccelli, naturale
che i suoni che il vento stesso produceva passando tra le corde dello
strumento affascinassero lui e molti
poeti , come quelli più adatti ad esprimere le magie del mondo naturale
Vento di sabbia. ( da un reportage di viaggio di un giornalista)
Il vento passa passa scuotendo la tenda - una nuvola di sabbia infocata che
passa passa senza fine.Sono disteso sulla branda, sommerso dalla marea rovente sabbiosa; e respiro fuoco,
fuoco e sabbia; e la mia gola è arida e rasposa come carta vetrata.Non sudo più; il mio corpo si è asciugato, spremuto tutto; è un mucchio di
fibre secche, una cosa di legno.Sento il cuore faticare, lavorare a sbalzi , a tuffi, pompa arrugginita; e
il sangue scorrere faticosamente, greve, sabbioso.Senso d’angoscia; d’orrida sfinita angoscia, come d’uno che annega.Viene, di fuori, il gridare dei cammelli; un gridare disperato, annegante,
folle. E gli uomini gridano; e i greggi belano belano, disperatamente,
follemente belano nella nuvola di sabbia che scorre rovente e interminabile,
con un fruscio di acqua.
Il Carnevale
tradizionalmente è una festache oltre
che trasgressiva è rigenerante.Nasce proprio per liberarsi da oppressioni e limiti, godere di alcune libertà. Risale a Dioniso e
Mercurio, ai baccanali, mitici maestri di
ogni trasgressioneed abbuffata, in cui
ci si abbandonava ad ogni licenza riempendosi di dolci e vino in quantità.
Il fatto che al
Carnevale, momento liberatori di piaceri ed eccessi,segua la Quaresima non può non fare pensare al principio
alchemico della alternanza , per cui ad una fase di disgregazione , segue una
fase di rigenerazione, il nuovo.
A benvedere il
carnevale altro non è che festa della vita che reca in sé la consapevolezza della morte,
accettata allegramente come necessaria fase delmeraviglioso viaggio dell’uomo.
Febbraio
E' febbraio monellaccio
molto allegro e un po' pagliaccio;
ride, salta, balla, impazza,
per le vie forte schiamazza;
per le vie e per le sale
accompagna il Carnevale.
Se fra i mesi suoi fratelli
ve ne sono dei più belli,
il più allegro e birichino,
sempre è lui, ch'è il più piccino.
Brevi appunti sul Futurismo ed il nuovo senso della vita
Scritto da Marista Urru
domenica 22 febbraio 2009
Il 1909 cento anni dal Manifesto futurista, si celebra un po' in tutta Italia, Bologna, Milano, Roma , e qualche appunto può tornare utile.
Questo movimento, perché di un autentico movimento culturale
complesso si tratta, esprime aperta ribellione al passato.
Non si trattadi
esprimere solo una nuova poetica, ma addirittura di esprimere una nuova
concezione dellavita, non solo la
poesia va riformata, ma la vita morale, e con essa la politica e i costumi
civili ovviamente.
Ci si oppone ai valoriegualitari delle riviste fiorentine ed i proclami che contenevanoil nuovo senso della vita, furono molti in realtà anche se quello riportato anche nel
sito … di F.T. Marinetti è fondamentale.
Si esalta la forza,
l’attivismo, la nuova civiltà
contemporanea industriale, il
nazionalismo, l’imperialismo e si rigetta la malinconia della contemplazione e
del concettualismo astratto. E in
effetti coltempo la adesione un po’
entusiasta ed acritica alla nuova civiltà delle macchine, dei complessi
industriali, alle masse operaie creerà un rapporto tra letteratura e società
stretto tanto da arrivare in sostanza ad una copertura ideologica all’industria
capitalistica, fino a dare spazio a posizioni anarchiche e rivoluzionarie, ma
anche alla “esaltazione della guerra come sola igiene del mondo” si avranno immancabilmente degli eccessi di
esaltazione del nuovo, per esempio Marinetti scriverà un poema per la conquista
della Libia.
Nel complesso siapprezza la libertà e la immediatezza delle
espressioni artistiche e si ricercano nuove tecniche dell’arte , non solo per
letteratura e poetica, ma anche nella musica, ese pure con degli eccessi di polemica e rigetto del passato, si va
contro il sentimentalismo ed accademismo, nella ricerca in ogni espressione
artistica, si proclama di voler dare alfruitore dell’opera qualunque essa sia, una immediata impressione del
nuovo senso della vita, vista come attività energica, viva ed attiva. Un
movimento tutto da approfondire e queste povere righe ne danno un semplice
accenno. Fondato da Filippo Tommaso Marinetti, fu seguito da moltissimi,
ricordo al volo .Giovanni Papini, Aldo Palazzeschi, Bruno Corra,ed altri per la letteratura.
Immediatezza, libertà segnano anche la pittura. Boccioni,
Carrà, Balla e moltissimi altri.
Manifesto del Futurismo
Le Figaro - 20 febbraio 1909
1. Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità.
2. Il coraggio, l'audacia, la ribellione, saranno elementi essenziali della nostra poesia.
3. La letteratura esaltò fino ad oggi l'immobilità penosa, l'estasi ed il sonno. Noi vogliamo esaltare il movimento aggressivo, l'insonnia febbrile, il passo di corsa, il salto mortale, lo schiaffo ed il pugno.
4. Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova; la bellezza della velocità. Un'automobile da corsa col suo cofano adorno di grossi tubi simili a serpenti dall'alito esplosivo...un'automobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia, è più bella della Vittoria di Samotracia.
5. Noi vogliamo inneggiare all'uomo che tiene il volante, la cui asta ideale attraversa la Terra, lanciata a corsa, essa pure, sul circuito della sua orbita.
6. Bisogna che il poeta si prodighi con ardore, sfarzo e munificenza,
per aumentare l'entusiastico fervore degli elementi primordiali.
7. Non v'è più bellezza se non nella lotta. Nessuna opera che non
abbia un carattere aggressivo può essere un capolavoro. La poesia deve
essere concepita come un violento assalto contro le forze ignote, per
ridurle a prostrarsi davanti all'uomo.
CESOIA & RASTRELLO Jasminumnudiflorum o Gelsomino di Inverno
Scritto da Marista Urru
sabato 21 febbraio 2009
Il Gelsomino d'Inverno
Il gelsomino d’inverno, Jasminumnudiflorum, è una pianta che mai ho visto assalita da parassiti,
sopporta benissimo la siccità ed il pieno sole, ma fiorisce anche in ombra.
Quando perde le foglie i suoi getti restano di un bel verdee in pieno inverno, anche se nevica o
grandina, fiorisce riccamente.
Ma raramente vieneusata
come la sua natura richiederebbe, cioè come ricadente.
Questo tipo particolare di
gelsomini fu introdotto nel 1844 dalla Cina, non profuma e fiorisce in inverno,
tra gennaio o febbraio ( i miei quest’anno hanno cominciato a fiorirepoco prima di Natale, perfare esplodere letteralmente il massimo della
fioritura a metà Gennaio, probabilmente perché son piantati a ridosso di
muretti di tufo e volti ad Est.