Ricordi di baracche e baraccati |
Scritto da Marista Urru
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domenica 04 novembre 2007 |
Ogni volta che mi capita di
vedere le baracche, ormai a Roma
sono sorte in ogni angolo di verde, in ogni spiazzo, provo un profondo disagio, non solo per la
consapevolezza che colà abitano persone
bisognose, ma anche e sopratutto per una punta
di risentimento che non posso non provare nel vedere l’indegno spettacolo di
cumuli di mondezza, materassi gettati, detriti
e sozzure, che sempre accompagnano i campi Rom.
Il ricordo va
al dopo guerra a Roma, alle baracche che erano, chi sa se le ricorda più
nessuno, nei pressi della Nomentana, e
soprattutto un angolo importante della memoria occupano quelle poste vicino
casa mia, al centro di piazza Massa e Carrara, ( nei
pressi di piazza Bologna), circondate dalle
allora “moderne” palazzine tirate su per i vari dipendenti di INA, ministeri, ecc
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Scritto da Marista Urru
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sabato 18 agosto 2007 |
Visto che abiti dalle parti di Civitavecchia se ho capito,
mi sai dire se è vero che lì cresce libero il Sambuco e che ci fanno il
liquore?
Ciao, A B.
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NONNA ADA IN CUCINA: I BOLLITI |
Scritto da Marista Urru
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martedì 30 ottobre 2007 |
Esitavo e scriver di bolliti, mi sembrava di osare troppo, ed è così,
chi si aspettasse una serie di ricette di bolliti "professionale", non
perda tempo, le mie son ricette come so, come ricordo, e con qualche
aiuto del buon Artusi e poc'altro, un gioco insieme.
Tutti in casa bolliamo la carne, ne facciamo brodo, e ci appare facile e di nessuna perizia.
In realtà ho appreso giovanissima che preparare un piatto di bolliti
degno del nome, non è cosa poi tanto semplice, implica conoscenza delle
carni adatte, dei tagli giusti ( ammesso di trovare ancora un macellaio
che lo sappia fare ), e di mille altri accorgimenti, che non sono nelle
mie conoscenze, sappiatelo subito.
Comincio dalla lessatura : fu uno dei miei primi errori , giovane
padrona di casa, decisi per un lesso che eseguii sulle ali del ricordo
, presi un bel pezzo di carne, lo misi in acqua fredda, sale e aromi,
misi a bollire a fuoco vivo, avevo fretta. Il risultato : un ottimo
brodo, un pessimo lesso, scipito e stopposo.Effettivamente per i
principianti conviene ricordare che è bene immergere la carne in acqua
che già bolle, il calore sigillerà i pori della carne , si tratterranno
sughi e pricipi nutritivi più lungo. Se invece si mette la carne in
acqua fredda, si favorirà il sapore del brodo e la migrazione in esso
delle sostanze nutritive; la fiamma va abbassata, la cottura deve esser
lenta
Manzo bollito : fatevi dare dal macellaio dello scamone,
è un pezzo magro e tenero, fate bollire in acqua fredda 1 carota, 1
cipolla, 1 gambo di sedano, quando appunto il bollore è vivo, gettatevi lo scamone, salate
e fate cuocere a fuoco lento per circa 2 ore, scolate la carne e fatela
raffreddare, poi affettatela e servitela con una salsa a scelta, dalla
miaionese alla salsa di capperi .
Salsa di capperi : un pugno di capperi , frullateli con 2 tuorli, 2 o3 cucchiai di olio di oliva, e qualche foglia di prezzemolo, se piace.
Salsa profumata : 2 scalogni, 2 cetriolini sotto aceto,1 cucchiaio di capperi, 1 tuorlo sodo, timo, 2 filetti di acciuga: tritate il tutto e aggiungete un 6 o 7 cucchiaiate di maionese, lasciate la salsa in frigo a riposare.
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Il leone ed il toro: spesso i forti sottovalutano l'intelligenza dei deboli |
Scritto da Marista Urru
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lunedì 15 ottobre 2007 |
Un leone da lungo tempo meditava di uccidere un forte toro e temeva di non riuscire. Un giorno decise di ricorrere all'astuzia.
Gli fece sapere di aver catturato un montone e lo invitò al banchetto.
Aveva preparato tutto per assalirlo una volta seduto a tavola, il toro
andò all'appuntamento: vide molte pentole, lunghi spiedi, ma di montone
nessuna traccia.
Allora, senza dire neanche una parola, se ne andò.
Il leone lo richiamò e gli chiese il motivo del suo comportamento,
visto che non gli era stato fatto nessun affronto. E il toro rispose: -
Ho una buona ragione per andarmene vedo tutto pronto per cucinare non
un montone, ma un toro.
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La cornacchia e la pecora:forte con i deboli e debole con i forti |
Scritto da Marista Urru
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sabato 13 ottobre 2007 |
“L’odiosa cornacchia si posò sulla schiena di una pecora e con il becco la
tormentò e la picchiò a lungo. –Se tu andassi a fare questi sgarbi al cane -
sospirò la pecora – li pagheresti cari!
Ben per questo non vado da lui, ma vengo da te – rispose pronta la cornacchia.
– I dispetti li faccio ai deboli, con i potenti sono ossequiosa: campo
cent’anni!”
La cornacchia di questa favola rappresenta benissimo un difetto comune, da un lato la prepotenza esercitata
nei confronti dei più deboli e dall’altro il servilismo di fronte ai potenti.
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I lupi chiedono di riconciliarsi con i cani:i traditori non cambiano le abitudini |
Scritto da Marista Urru
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sabato 13 ottobre 2007 |
Dissero i lupi ai cani: - Perché voi,
che siete nostri simili in tutto, non andate d'accordo con noi come fratelli?
Noi, infatti, non abbiamo nulla di diverso da voi, tranne il carattere. Noi
viviamo in completa libertà; voi siete sottomessi agli uomini come servi,
sopportate le loro percosse, portate il collare, simbolo della vostra
schiavitù, e tenete in custodia le loro pecore. Per di più, quando essi
mangiano, a voi non riservano che i rimasugli degli ossi. E' ora di cambiare;
abbiate fiducia in noi. Consegnateci tuttele pecore, noi le spartiremo in
comune con voi, per mangiarcele a sazietà. I cani, purtroppo, prestarono
orecchio a questi suggerimenti. Ed i lupi, penetrati nell'ovile, sbranarono
loro per primi, e poi tutte le pecore
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Lo scorpione e la rana:la stupidità e la cattiveria spesso sono insieme |
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