sottosviluppati Scritto da colzani, il 27-09-2011 17:56 cara Marista parlavo con dei ragazzi somali e sudanesi qualche tempo fa ed oggi ritrovo nel suo post esattamente la stessa posizione di quei bravi dottori in economia o in ingegneria abbronzati. Tutti fuggiti dai loro paesi, con lauree da 100 e lode alla ricerca dell'applicazione concreta di tanti anni di sacrifici e studi. I risparmi di una vita messi nelle mani di un trasportatore che al pari di un capo di bestiame ti carica sul cassone del suo autocarro e attraversare il Sahara, quella che dovrebbe essere la parte più dura del viaggio. Arrivati poi finalmente al terminal di imbarco (se sei fortunato che non vieni sbattuto in un carcere libico), trovi un posticino dove accovacciarti per affrontare la traversata mediterranea. Guai ad alzarti anche per pisciare a rischio di perdere la cuccetta in prima classe, e allora il peggio dell'umanità si manifesta all'olfatto. Ma ci si abitua ed il pensiero di poter presto sostener la famiglia con i pochi euro racimolati una volta giunti ne il paese dei balocchi fanno dimenticare l'umiliazione e la pudicizia perduta. Giunti a Las Vegas e dopo una sana e sonora spolverata non ci vuole molto per un sagace laureato capire che non si vince così facilmente al tavolo verde e quando lo stomaco brontola, l'orgoglio è sotto i piedi e l'odio e la cattiveria naturalmente lievitano sotto le proiezioni di un futuro buio e freddo, il passo è breve. Noi italiani finalmente abbiamo conquistato un minimo di rispetto all'estero ma i nostri padri pionieri pagarono come oggi pagano quei disgraziati africani qui da noi. cordialmente |