paesi sottosviluppati Scritto da Marista, il 27-09-2011 21:10 Colzani, mi sembra risentito da quello che ha letto in questo articolo, e me ne dispiace perchč stavolta non la capisco, ho riletto il trafiletto di commento della Federici, mi sembra che non dica nulla di diverso dalla realtā: quando i nostri ragazzi vanno fuori dal Paese per lavoro, anche se trattati civilmente o cortesemente, sentono sempre il peso dell'esser considerati un minus riseto agli altri popoli europei, un certa arietta di superioritā, il centirsi in diritto di giudicare il nostro paese, anche a torto e traverso, immigrati. Se vien a lavorare un francese, un tedesco, un inglese da noi, o a studiare, non sono immigrati, i nostri si, anche se vanno a studiare, debbono faticare, dimostrare per esser accolti come "persone diverse dagli altri italiani! oggetto di meraviglia: un italiano educato e che lavora bene!peccato che sia italiano. Abbiamo amici fuori dall'Italia, rmai di meno siamo anziani, ma dagli amici e dai parenti abbiamo potto sapere come ci considerano in blocco. E che molti ci considerino dei sottosviluppati, per molti motivi che esulano dai nostri migranti, č un dato di fatto, ed anche i nostri figli, come quei ragazzi abbronzati cui lei accenna e che io vedo spesso qui nel lazio faticare per emergere e dare esempio di forza, coraggio e intelligenza critica ed analitica che manca a molti studenti italiani, ma non a tutti, debbono faticare il doppio per farsi accettare ed apprezzare. Nadine federici altro non fa che rammaricarsi che il proprio Paese tratti i propri giovani, o meglio non tratti i propri giovani, infischiandosene del loro futuro. E la cosa brucia assai ed in modo diverso, visto che noi si parte da una situazione oggettiva meno drammatica. Io insomma questo vi ho letto nell'articolo, non altro |