Nel nostro Paese moltissimi affermano di amare gli animali, nei fatti siamo molto indietro rispetto al mondo
civilizzato, da noi gli animali non godono di una vita facile, ma in compenso
spargiamo ipocriti messaggi d'amore.
Sta di fatto che ancora abbiamo
canili lager ed una mentalità mediamente becera nei confronti degli animali in genere
Nonostante battaglie e
proclami degli animalisti, siamo sempre più o meno allo stesso punto ed
in
fatto di animali si procede col passo del gambero: il dio danaro vince
sempre e tra i deboli che in questo Paese non hanno fortuna gli
animali non mancano.
Questa estate il Sottosegretario alla Salute aveva firmato
una ordinanza recante misure per garantire la tutela e il benessere degli
animali di affezione anche in applicazione degli artt. 55 e 56 del D.Lgs 12
aprile 2006 n. 163, firmata lo scorso 16 luglio dal Sottosegretario alla Salute
Francesca Martini.
Di seguito il Comunicato stampa Ministero Ministero del
Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
16
Luglio 2009
L'Ordinanza firmata oggi dal
Sottosegretario alla Salute Francesca Martini blocca la possibilità di
trasferimento e gestione dei cani attribuiti tramite regolare gara d'appalto a
strutture incompatibili con il benessere degli animali.
In particolare il provvedimento dispone
che i Comuni prevedano principi di prelazione a favore delle strutture che
garantiscono maggiore tutela della salute e del benessere degli animali e che
siano più vicine al luogo di rinvenimento dei cani. Le strutture non dovranno
ospitare più di 200 animali e dovranno garantire l'apertura al pubblico almeno
2 giorni a settimana, di cui uno festivo o prefestivo, per almeno 4 ore al
giorno e attività che aumentino l'adottabilità dei cani. E' prevista anche
l'affissione presso l'albo pretorio o altri spazi pubblici di informazioni e
foto dei cani adottabili e la pubblicazione sui siti web. I Sindaci dei Comuni
di provenienza dei cani oltre ad effettuare verifiche periodiche (almeno una
volta l'anno) sullo stato di salute e benessere dei propri animali dovranno
darne comunicazione al Consiglio comunale anche nel Rendiconto della gestione.
Il 3
DICEMBRE 2009, accogliendo una protesta
di federFauna Il Tar del Lazio
sospende l'ordinanza Martini:
Il Tar del Lazio ha accolto il
ricorso presentato dall'ufficio legale di FederFauna, contro il Ministero del
Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali ed ha di fatto
annullato, previa sospensione d'efficacia, l'Ordinanza recante misure
per garantire la tutela e il benessere degli animali di affezione anche in
applicazione degli artt. 55 e 56 del D.Lgs 12 aprile 2006 n. 163, firmata
lo scorso 16 luglio dal Sottosegretario alla Salute Francesca Martini.Il
provvedimento della Martini - come si legge nella sospensiva del Tar del Lazio
- non sembra possedere i caratteri che giustificano il ricorso al potere di
ordinanza contingibile ed urgente", in quanto già nelle premesse della stessa
si ribadisce tra gli obiettivi della sua emanazione l'attesa di intervenire in
via legislativa.
FederFauna
fa sapere che da subito aveva sottolineato che il provvedimento avrebbe
avuto piu' effetti negativi in termini di costi ed obblighi per i proprietari
dei canili e per le gia' in difficolta' Amministrazioni Locali, che non
realmente positivi per gli animali, e che gli unici a guadagnare degli spazi,
oltre a nuovi ulteriori privilegi, sarebbero stati solo gli animalisti.
Il 10 dicembre 2009 il Sottosegretario Martini annuncia il ricorso al Consiglio di Stato per la difesa della su detta ordinanza del 16
Luglio avente ad oggetto la tutela del benessere dei cani, sospesa dal Tar del
Lazio su ricorso di alcuni canili privati Afferma il Sottosegretario: «La
questione non si chiude assolutamente così» e precisa di essere più che determinata a «proporre ogni più opportuna
iniziativa, inclusa quella dell'impugnazione innanzi al Consiglio di Stato»,
per difendere l'ordinanza del 16 luglio scorso per la tutela del benessere dei
cani, oggetto di una sospensiva del Tar del Lazio su ricorso di alcuni canili
privati.
«La questione non si chiude assolutamente
così», assicura Martini, e spiega : «L'ordinanza del 16 luglio ha il preciso scopo di evitare che nelle gare
di appalto per i servizi di mantenimento e gestione dei cani randagi si
valutino unicamente parametri economici, a discapito delle norme che regolano
il loro rispetto. In attesa di una attenta valutazione delle motivazioni del
provvedimento sospensiva del Tar del Lazio, questo Ministero ribadisce il grave
vulnus che verrebbe provocato alla salvaguardia del benessere degli animali
ripristinando, di fatto, le condizioni per il dilagare del fenomeno dei canili
lager e della deportazione di centinaia di cani da una parte all'altra della
penisola, fatto eticamente deprecabile nonchè lesivo dell'immagine del nostro
Paese»
Secondo una denuncia della Aidaa Associazione italiana difesa animali ed ambiente, sono 294 i canili lager,
tra pubblici e privati, in Italia. Si tratterebbe di canili e canili
rifugio che non sarebbero conformi ai criteri di gestione stabiliti per
legge. I canili lager, che si trovano principalmente in Puglia,
Campania, Abruzzo, Lazio e Sicilia, ospitano in tutto circa 28.000
cani.
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