Nugoli di farfalle Monarca come nuvole arancioni in Messico
Il governo del Messico ha annunciato che combattera' con ogni mezzo,
compreso l'esercito, il ritorno del disboscamento abusivo della foresta al
confine fra gli Stati di Michoacan e Mexico conosciuta come ''il paradiso
d'inverno delle farfalle'', e dichiarata Patrimonio dell'umanita' dall'Unesco,
nonche' Riserva della Biosfera.
In un momento così difficile per tutti può sembrare superfluo occuparsi delle farfalle e delle Monarca in particolare, ma non è così, questi
bellissimi insetti e la loro
sopravvivenza non debbono interessare
solo il Messico e le sue tradizioni che si riallacciano alla credenza degli
Aztechi che le ritenevano l’incarnazione dei guerrieri più valorosi morti in
guerra.
Questi insetti sono così particolari
rispetto alle altre farfalle, da esser stati studiati con attenzione.
Si è cos’ appurato che oltre a migrare ogni autunno a milioni volando dalle
foreste del Canada verso la su detta foresta messicana percorrendo più di 5000 km verso i monti Michoacan a circa 2000 metri di quota, volano non raso terra ma a circa 100 metri da terra ( altezza che nessuna altra farfalla riesce a
raggiungere), è la farfalla più longeva fra le specie esistenti, 9 mesi rispetto alle solite 3/4 settimane.
Quest’insetto vola per migliaia di chilometri in direzione sud-ovest
utilizzando il sole come una bussola compensata da un orologio circadiano
interno , e che questo sia il loro
sistema d’orientazione è dimostrato dal fatto che le farfalle Monarca
perdono la capacità di mantenere una rotta corretta quando il loro sistema
circadiano viene distrutto. Si intende per
sistema circadiano la registrazione sensoriale degli stimoli ambientali
come la presenza o l'assenza di luce o l'alternarsi delle stagioni.
Ed ora arriviamo a qualcosa che ci coinvolge più direttamente e che vale la
pena di riportare.
Tempo fa, quattro biologi del
Nord America si sono ritrovati nella
Universià di Berkeley, avevano in comune
qualcosa: una sperimentazione
sulle biotecnologie tra il 1999 e il
2001 che ognuno di loro aveva
realizzato all’insaputa degli
altri, producendo risultati che se le
loro ricerche fossero proseguite e
confermate, potrebbero mandare a monte
il castello di rassicurazioni che la potente industria biotecnologica sta
costruendo per imporci i cibi geneticamente modificati. Inutile dire che gli scienziati hanno passato quasi tutti un
mare di guai e nonostante i brillanti
risultati, la pubblicazione dei loro lavori in riviste serie e prestigiose,
sono stati man mano abbandonati dalle
Accademie che dovrebbero essere indipendenti. Intanto i marchi Novartis e
Monsanto sono incisi sulle entrate di un numero sempre crescente di laboratori universitari .
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