Alcuni anni fa, mi fu di grande aiuto un corso di terapia familiare e relazioni interpersonali.
Ci veniva spiegato che ognuno di noi dentro di sè ha tante sfaccettature che gli altri colgono in modo diverso. Chi è davanti a noi, e quindi anche noi stessi quando siamo davanti agli altri, espone soltanto una determinata parte e questo influirà sul rapporto che ne deriverà.
Quindi una persona che con me sarà gentile e a modo, magari perchè in me coglie delle affinità, con un'altra sarà antipatica o addirittura malvagia, perchè di quella coglie quei lati che vorrebbe avere e non ha...o vede aspetti di se stessa che non vuole riconoscere.
Dunque, una persona che con me è a modo e gentile può essere sgarbata e addirittura cattiva con un'altra.
Naturalmente, nessuno, ma proprio nessuno di noi, è esente da questi meccanismi.
Le cose si complicano quando questi comportamenti vengono adottati all'interno della stessa cerchia familiare o amicale.
Un esempio che ci veniva fatto spesso durante le lezioni era quello
di una suocera che, fin dall'inizio, aveva dichiarato guerra alla nuora,
perchè si era resa conto che, pur nella sua compitezza, quella aveva una
forte personalità. Qualsiasi cosa facesse non andava mai bene e
qualsiasi cosa capitasse di brutto al figlio era sempre colpa sua. Ovvio
che la nuora a poco a poco si allontanasse da lei che perdette così
anche il figlio e la possibilità di veder crescere la nipote, verso la
quale non manifestò mai affetto.
Nonostante questo, o forse proprio per questo, la suocera influenzò
il giudizio di altri parenti e così la povera nuora diventò il diavolo
da evitare e lei la persona a modo, saggia e garbata.
Ed ecco l'inghippo: siffatti meccanismi portano altri a giudicare dal
di fuori, solo per i vari sentito dire e senza averne quindi diretta
esperienza o conoscenza. Questo ci dovrebbe far riflettere e far capire
che, se in un qualsiasi gruppo ci sono persone che non vanno d'accordo
tra loro, non dovremmo mai parteggiare nè per l'uno nè per l'altro, anzi
dovremmo imporre, a chi parla in modo non proprio benevolo di un altro,
di tacere perchè quello è un suo parziale e personalissimo punto di
vista.
Ma ancora meglio sarebbe imparare a lavorare su stessi per eliminare
le parti grezze di quel diamante che ognuno di noi è affinchè
nell'altro si possa cogliere la parte più luminosa di sè.
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1. Scritto da anna alessandrino, il 28-04-2013 19:32 Ciao Marista,ciao Mondart,io penso che oggi sia diventato tutto più difficile per chi vuole scoprire la luce che ognuno racchiude dentro di sè.Siamo bombardati da ogni parte del nostro mondo reale e virtuale da avvenimenti,modi di pensare e di dire che sembra ci allontanino da questo percorso che,a mio avviso,si fa,invece,sempre più inevitabile.Il marcio sta venendo fuori sempre più e più è visibile più si ha il desiderio di fare pulizia.Questo il motivo di tanto caos...e perciò di tanti studi che cercano di dare consapevolezza all'individuo perchè capisca che,facendo parte di un Tutto,ha in sè particelle di quel Tutto che lo rende "uguale" all'altro.Non so quando,ma questo modo di pensare si allargherà come macchia d'olio.Che poi è la scoperta dell'acqua calda,dato che il Cristianesimo ha sempre detto questo...E dunque è anche una svolta fideistica.
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2. Internet e crescita personale Scritto da Marista, il 18-04-2013 23:45 ciao Mondart, benvenuto, una bella sorpresa ed una gran bella domanda. Immagino che internet possa diventare un mezzo di crescita per coloro che volessero e sapessero usarlo in tale senso. Quanto all'inevitabile svolta fideistica del processo dal grezzo al diamante di cui scrive la amica Anna Alessandrino, non so risponderti, ma non sono sicura della sua inevitabilità. Così di getto, mi vien da considerare che , in base a quel poco che ho letto e ancora ricordo, i buddisti tibetani ritengono che la trasformazione individuale passa necessariamente attraverso alla coscienza di sè, unico modo per arrivare al contatto con la mente universale che tutto contiene. Se noi poniamo in noi stessi, nel potere della nostra mente la possibilità di passare dal grezzo al diamante, ecco che cade la valenza fideistica. La fede implica il voler credere a qualcosa fuori di noi. Troppo semplicistico, forse.. ?
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3. Internet Scritto da Mondart , il 16-04-2013 16:01 Pensi che Internet abbia ( o potrebbe avere ) anche una qualche valenza in tal senso, oltre l' attuale denuncia delle dinamiche di dominio ? O non si assiste piuttosto al processo inverso, per cui ognuno si fossilizza e incattivisce in un preconcetto, in un qualche partito preso ? Non si assiste oggi ad una sorta di dialogo tra sordi ? "Dal grezzo al diamante" è quindi una procedura destinata ad essere sempre racchiusa entro un percorso in vario modo "iniziatico", o può essere trasposto su vasta scala ? ( scuola, educazione, web, ecc ) Come prescindere dall' inevitabile svolta "fideistica" che ogni processo del genere sembra inevitabilmente dover portare con sè ? Ciao, Mondart
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