Ho piedi nuovi adesso
per riprendere la vita
a passi lenti.
Ho piedi nuovi adesso
per riprendere la vita
a passi lenti.
Tintinnano i suoi sussurri
e tuonano per chiedermi
quali stagioni ebbero i miei anni.
Ci fu il tempo del temporale
dico io e poi
e poi soltanto parole congelate.
E poi?
Poi c’era l’anima mia bambina
quando si allontanava di pochi passi
o per lunghe giornate di cammino.
A volte era pallida
altre volte svaniva
così per richiamarla
cantavo una canzone
come quella delle balene all’alba.
Ho perduto poi la pelle
e per guarire e rifiorire
mi son trascinata
come lupa nella tana
dove per varcarla ancora
costruii una porta nuova.
Ho tessuto ruvide camice
per l'inverno
e fili rossi di passione
su bianchi abiti da ricamare
in mille fiori rosso sangue.
Sono stata sabbia sensibile all’onda
e brivido improvviso nella sera
sono stata sole
che il respiro incenerisce
quando cade
e passo controvento
per non gelare al fiume.
All’Amore ho dato
i fianchi miei di donna
e in un seno ho portato vita
nell’altro morte.
E con i mille occhi
della notte stellata
dalla notte stellata
ho poi guardato il mondo.
Forse non ci fu solo il tempo
del temporale
forse non basta un arcobaleno a dirmi
quando ad altri l’arcobaleno basta.
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1. Scritto da anna alessandrino, il 02-09-2012 19:19 Grazie Angelo!!
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2. poesia Scritto da
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, il 26-07-2011 21:20 fare un commento sul pensiero profondo di un poeta e della sua poesia è come profanare un'idea, come profanare l'amore, un bacio, profanare la maternità chi ci ha creato. questa,la poesia è un pensiero intimo che si mette in lettere e comunque è patrimonio di chi lo scrive e soltanto chi è in sintonia con quel pensiero vive in esso. angelo liberati
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