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Scritto da Marista Urru   
martedì 26 luglio 2011


Destino



























Ho piedi nuovi adesso

per riprendere la vita

a passi lenti.



Ho piedi nuovi adesso

per riprendere la vita

a passi lenti.

 

Tintinnano i suoi sussurri

e tuonano per chiedermi

quali stagioni ebbero i miei anni.

Ci fu il tempo del temporale

dico io e poi

e poi soltanto parole congelate.

E poi?

Poi c’era l’anima mia bambina

quando si allontanava di pochi passi

o per lunghe giornate di cammino.

A volte era pallida

altre volte svaniva

così per richiamarla

cantavo una canzone

come quella delle balene all’alba.

Ho perduto poi la pelle

e per guarire e rifiorire

mi son trascinata

come lupa nella tana

dove per varcarla ancora

costruii una porta nuova.

Ho tessuto ruvide camice

per l'inverno

e fili rossi di passione

su bianchi abiti da ricamare

in mille fiori rosso sangue.

Sono stata sabbia sensibile all’onda

e brivido improvviso nella sera

sono stata sole

che il respiro incenerisce

quando cade

e passo controvento

per non gelare al fiume.

All’Amore ho dato

i fianchi miei di donna

e in un seno ho portato vita

nell’altro morte.

E con i mille occhi

della notte stellata

dalla notte stellata

ho poi guardato il mondo.

 

Forse non ci fu solo il tempo

del temporale

forse non basta un arcobaleno a dirmi

quando ad altri l’arcobaleno basta.

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  Commenti (2)
1. Scritto da anna alessandrino, il 02-09-2012 19:19
Grazie Angelo!!
2. poesia
Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo website, il 26-07-2011 21:20
fare un commento sul pensiero profondo di un poeta e della sua poesia è come profanare un'idea, come profanare l'amore, un bacio, profanare la maternità chi ci ha creato. questa,la poesia è un pensiero intimo che si mette in lettere e comunque è patrimonio di chi lo scrive e soltanto chi è in sintonia con quel pensiero vive in esso. angelo liberati

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