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Benigni, il tricolore, l'inno, la commozione e Marista fa un cattivo pensiero PDF Stampa E-mail

Scritto da Marista Urru   
venerdì 18 febbraio 2011

Foto La Stampa

Benigni a Sanremo, niente di scontato, se ne parlerà a lungo e lo spettacolo darà i suoi frutti.

Un Benigni che si è impegnato a fondo per dare la sveglia agli Italiani, per ricordare loro che il popolo italiano non è costituito da milioni di individui che per caso abitano questo benedetto stivale, ma è nato da un intenso desiderio e dal sacrificio di tante vite.

Ha ricordato agli Italiani che l'Unità di Italia è stata qualcosa di importante, tanto che per ottenerla giovani uomini e giovani donne, hanno dato la vita, sono morti per noi in ultima analisi.

E' bene che gli Italiani se lo ricordino di tanto in tanto, di come è nato questo Paese.



 

 

L'attore è entrato all'Ariston dal fondo della platea su un cavallo bianco, portando una bandiera tricolore. "Buonasera a tutti e di nuovo viva l'Italia", il momento più intenso è stato quando ha cantato o meglio sussurrato, l'inno di Mameli, si è commosso sul finale ed ovviamente è riuscito a fare commuovere gran parte della platea che si è alzata in piedi per una vera e propria ovazione.


E' un Benigni antilega, le battute erano inevitabili, come le frecciate a Berlusconi e Ruby ma quello che resta, che fa la differenza è il Benigni patriottico. Ha certo scaldato i cuori di chi si sente da sempre Italiano, di chi ha sofferto per aver visto per anni il tricolore schifato e negletto, di chi si è chiesto per decenni come mai ai nostri sportivi , solo ai nostri , non si faceva cantare l'inno, perchè si era arrivati a non parlarne nemmeno a scuola a non farlo leggere, a non farlo cantare.. solo da noi si era arrivati a tanto, e non era volontà di tutti gli Italiani, ma lasciamo perdere..


Benigni in una ora ha iniettato negli Italiani una dose da cavallo di patriottismo, una dose ottima ed abbondante che ci regalerà uno stuolo di patrioti dell'ultima ora. Già li vedo i compagnucci, tutti o quasi patrioti e, se da poco son diventati ultra moraleggianti, ora diventeranno anche feroci patriottardi e con soddisfazione: a modo loro, esser patrioti vorrà dire poter dare contro qualcuno: l'Umberto e la Lega. Ed andare contro qualcuno, cercare di distruggerlo, è la cosa che meglio gli è sin ora riuscita. Viva L'Italia!


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  Commenti (7)
1. Logica, nix Cattiveria
Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo website, il 20-02-2011 19:01
Hai ragione, Marista, ma il tuo pensiero non è cattivo,bensì pura e semplice logica. 
Lasciamo stare il Berlusca e le sue cretinate,interessanti non sono le sue festicciole di ringarziamneto perche la Moglie se ne era andata via da Casa, in vancavza permanente e continua.  
È la Caccia all'Uomo Berlusconi che è interessante, tutto quel rullio di tamburi sinistroidi, ha messo in evidenza l'ambiguità della sinistra. 
Credo che con o senza Berlusconi la sinistra italiana sia ormai definitivamnete finita. Ciao.
2. padri e figli
Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo , il 19-02-2011 11:26
Ciao Alvaro, il tuo racconto è molto bello. Un padre che con poche parole, senza ideologie e senza andare contro a nessuno, forte della esperienza di chi lavora per la sua famiglia, da al figlio un insegnamento basilare per il suo futuro, ragionare a mente serena libera da condizionamenti, non riesce a tutti. ma questa che tu e l'amico Rosario raccontate è l'italia bella, l'Italia sana e silenziosa , quella che dovrebbe aver voce, e non ce la ha. Eppure avrebbe da dire, da raccontare per ricucire un tessuto sociale che è stato rovinato. 
Abbiamo poco fa cercato Villa Rosalba sul web, mi sono ricordata di quello che avevi detto a proposito di internet.. è bella, e tutte quelle rose, un piccolo paradiso, dovete esser delle persone speciali tu e Rosalba, le case parlano e raccontano, sai? Bella e solare. 
Un saluto anche da fede 
marista
3. Domanda a un papa'.
Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo , il 19-02-2011 06:38
Tanti, tanti anni orsono,esattamente nel 1960 lo ricordo ancora benissimo per lo svolgimento delle Olimpiadi a Roma, un ragazzino, che esce per la prima volta dal piccolo paese dove ha sempre vissuto ed inizia a conoscere realta' nuove e diverse, domanda al suo papa':" papa' perche' tu che sei un semplice muratore non voti per il Partito Comunista? Noi non siamo certamente ricchi, potrebbero aiutarci a migliorare la nostra vita". Il papa', che tra le altre cose non era mai stato uno troppo interessato alla politica e quindi sarebbe potuto essere di parte, rispose a quel ragazzino che pendeva dalle sue labbra, vedi al giorno d'oggi il ragazzino usato al palascharp di Milano,rimane inizialmente basito ma poi tranquillo, tranquillo risponde cosi al figlio;" vedi Alvaro, io non potro' mai votare per un partito che stando all'opposizione su cento leggi proposte dalla maggioranza dice sempre e solo no. Non e' umanamente possibile che un qualcuno e/o qualcuna, partito, associazione, persona, proponga cento cose e sbagli cento volte". Quella risposta che derivava solo da una verita' sacrosanta, che non aveva la purche' minima deriva ideologica, fu' per me sufficiente e nella mia ingenuita' mi fece fare semplicemente, due + due. Il partito comunista era animato solo da una cattiva ideologia, non da un possibile e doveroso pensiero di miglioramento dello stato dei cittadini italiani.Alvaro.
4. sinistra e patria
Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo , il 18-02-2011 21:47
Alvaro certa sinistra la ricordo ridacchiare con sufficenza alla parola Patria. Hanno condizionato con la loro arroganza un Paese per più di 60 anni, e ti dico che non se ne può davvero più. Quelo che ci hanno tolto, non ce lo darà nessuno: hanno impedito lo svilpuppo naturale dei costumi e delle idee, si sono infiltrati ovunque condizionando cultura, valori, relazioni, lavoro, un po' come avere il nemico in casa per sessanta anni, che lo avevamoin casa in realtà. Forse sbaglio, ma la ho vissuta così, certo escludendo casi personali e particolari di persone, per lo più comuni, che speravano in un domani migliore come tutti, ma erano ingannati dalle così dette elites.. come tutti più o meno
5. Il populista Benigni.
Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo , il 18-02-2011 14:44
Benigni? Un populista che prende in giro gli italiani agitando la bandiera del polulismo. E' troppo facile, direi pure scontato che certe scenografie portino applausi, ma non dobbiamo farci ingannare, certi comportamenti sono semplicemente dettati dall'opportunismo dilagante fra tutti quelli che sperano di essere poi ricordati dal vincitore.A proposito poi di quello che scrive Franco sono d'accordo ma solo in parte, non credo che molti italiani si siano fatti prendere in giro dal "populista Benigni", credo invece che chi ha applaudito specialmente in sala non sia altro che una buona parte di quella "sinistra al caviale", non mi piace scriverla in francese, che predica bene ma razzola male, molto male.Credo che ormai una buona parte degli italiani "normali" sia consapevole che, per registi, attori e attrici, scrittori e scrittici, sia piu' che un credo un vezzo essere di sinistra mentalmente per poi comportarsi durante il quotidiano in maniera decisamente opposta. Alvaro. 
P.S. A quel populista di Benigni e a quei populisti che si sono alzati in piedi commossi una piccola domanda:" quanti di voi hanno esposto il tricolore in giardino, nel balcone, alla finistra, insomma ndo' ve pare durante tutto l'anno e non solo quando vince la nazionale? Io si.
6. i fascisti rossi
Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo , il 18-02-2011 09:54
i fascisti rossi li chiama Pannella, e come spesso gli accade, ci azzecca. Il peggio del fascismo, la parte cattiva ed opportunista è saltata sul carro del vincitore appena capito che aria tirava, e già pensavano al dopo.. Ora hanno capito che paga presso parte degli Italiani il concetto di nazione, e poichè sono ridotti all'osso si attaccano a tutto, tanto poi tradiscono tutti.. è nel DNA.. fascisti rossi... e Benigni? Un bravo attore. Punto
7. Vile tu uccidi un Uomo Morto.
Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo website, il 18-02-2011 06:34
Salve Marista, 
La vigliaccheria opportunista del Benigni in questo caso era umiliante per gli italiani, e non se ne sono nemmeno accorti, che quello così facendo, per gli interessi di quattro beccamorti di sinistra, stava infangando il risorgimento. 
Forse qualcuno ci rifletterà sopra sai, quell’applauso non mi sembrava tanto convinto, h visto anche Gente che non applaudiva, altri con riluttanza, altri ancora, per niente. Ciao

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