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Carceri, Natale 2010, non è cambiato nulla dopo la sfilata di ferragosto PDF Stampa E-mail

Scritto da Marista Urru   
domenica 26 dicembre 2010


E' appena terminato il 25 Dicembre, una festività che, Europa delle Banche , degli scommettitori, delle multinazionali, dei grandi affari e dei milioni di nuovi poveri, da costoro creati,  permettendo, è moltissimo sentita da tutti , e immagino lo sia in special modo da chi è forzatamente lontano dai sui cari in quanto recluso, uomini e donne per i quali, anche se è vero che in carcere i giorni si susseguono uguali l'uno dopo l'altro, è anche presumibile che quelli di festa siano più dolorosi.

Non dimentichiamoli, sono vittime anche loro di un sistema crudele ed ingiusto che se ne infischia della umanità.

Sono  uomini e donne che hanno sbagliato, è vero, ma la nostra Costituzione recita che" le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato". Ed il ricorso alla custodi cautelare eccessivo e spesso illegittimo,



 

stride con il principio costituzionale in base al quale 'l'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva'".

Peccato che il tutto resti sulla carta mentre il sovrafollamento delle carceri, che spesso si accompagna ad ambienti vetusti, mal tenuti, nè riscaldati sufficentemente, nè rinfrescati, porti i detenuti a dover sopportare un ulteriore carico di sofferenza, in pieno contrasto con i diritti umani.

Il numero dei suicidi aumenta a vista d'occhio, una specie di pena di morte. Nel 2010 a Novembre , si erano suicidati ben 61 carcerati. La frequenza dei suicidi in carcere è 20 volte superiore a quella registrata nella società civile, ed ormai sempre più spesso la disperazione coglie anche le guardie carcerarie , anche esse vivono in quell'ambiente la più parte della loro vita. E sentivo questa estate a radio radicale gli interventi dei carcerati, i racconti del disumano trattamento al qule vengono sottoposti inun paese che si dice civile ed in cui c'è gente che per nulla fare, si becca stipendi da nababbo, auto, scrte, case ed onori, ma i carcerat vivono spesso come ai tempi dell'abate Faria: senza acqua , o se fortunati con poca acqua , fredda, la mattina. Se vogliono un qualunque extra, che sia zucchero, caffè, acqua potabile, sembra che paghino cifre sproporzionate, perchè? Qualcuno controlla che non ci sia davvero in carcere una specie di "borsa nera"? E se così fosse, sarebbe tanto difficile controllare ed intervenire? Perchè non lo si fa?

Questo solo per sollevare un argomento, e nemmeno il più grave.

I bambini che vivono in carcere con la mamma, in situazioni folli, senza usufruire dei diritti sanciti dalla Convenzione ONU sui diritti del fanciullo. Bambini carcerati che poi a tre anni verrano staccati dalla madre, mentre spesso altre piccole vittime vivono senza madre e fratellini più piccoli, perchè più grandi, restano a casa. Effetti collaterali di cui nessuno si occupa, tranne i radicali e Rita Bernardini in particolare.


Eppure non mi sembra che nulla cambi. L'iniziativa radicale di questa estate che voleva attirare la attenzione dei distratti politicanti nostrani sui tanti problemi del mondo carcerario, promuovendo una ricognizione della situazione, ha prodotto una specie di gara fra politici: sembrava che il ferragosto in carcere ,con seguito di dichiarazione di stupita indignazione, fosse ormai una specie di moda


Oltre 200 tra deputati, senatori, europarlamentari e consiglieri regionali di tutti gli schieramenti politici, pare non siano mancati nemmeno i magistrati di sorveglianza, presidenti di tribunali e procuratori generali, tutti vispi e interessati in visita ispettiva hanno varcato le soglie dei 216 istituti di pena sul territorio nazionale, quasi tutti dopo hanno voluto dichiarare, dire, stupirsi, scandalizzarsi, dichiararsi sconvolti, merito del Partito Radicale aver dato visibilità e voce a queso mondo bistrattato e dimenticato, aver costretto i super privilegiati avedere, capire.. ma diciamoci la verità, davvero hanno "visto e capito"? Siamo a Natale e leggo che i suicidi continuano, non mi risulta che in Sicilia, per dirne una a mente, abbiano scaldato le celle ed aggiustato le tubature dalle quali l'acqua esce ed infitra i muri, evitando accuratamente i rubinetti, asciutti.

Leggo che a Marassi i detenuti della Casa circondariale, hanno approfittato della visita del cardinal Bagnasco per segnalare l'urgenza di trovare quando usciranno una casa di accoglienza, molti non hanno famiglia, o ne sono ormai fuori, quando usciranno, non avranno dove andare. Siamo ancora così, ne sentivo parlare quando ero bambina, come di una vergogna del paese che ci poneva lontani mille miglia dai paesi civilizzati.

I numeri: secondo un documento ufficiale del Dap, nelle galere italiane ci sarebbero 69.500 persone, tra cui 3 mila donne. Di queste, sessantuno hanno i figli in cella. I posti disponiili sono 44.568 , c i sono circa 25 mila detenuti in più.


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  Commenti (1)
1. Il male sociale.
Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo website, il 27-12-2010 02:16
Salve Marista. 
Ci sarebbero tante cose da dire, questo argomento mette il dito sulla piaga politica italiana, e mette in evidenza le carenze istituzionali italiane facendole vedere nella loro vera luce, cioè quasi da terzo Mondo.  
Un Giudice presso il Tribunale di Bemen disse un giorno queste testuali parole:  
Justiz ist letztendlich nur ein Spiegel der Gesellschaft. 
Handelt es sich um eine korrupte Gesellschaft, wir es auch in der Justiz Korruption geben. 
Ellen Best. 
Strafrichterin Amtsgericht Bremen.. 
 
Tradotta in Italiano la frase suona così:  
 
La Giustizia in fondo non è altro che lo Specchio della Società.  
Quando la Società corrotta, allora ci sarà corruzione anche nella Giustizia. 
Ellen Best 
Giudice penale presso il Tribunale di Bremen. 
 
A prescindere dal fatto che personalmente sono contrario alla Pena di Morte perché Dio perdona tutto a tutti, non me lo sogno nemmeno di alleviare con una Corda al Collo i delinquenti colpevoli di reati capitali dalle loro sofferenze terrene, li farei lavorare ogni giorno nelle pietraie a pane ed acqua e se possibile in eterno. 
Difatti non credo alla panzana della Curia e di tutti i pinguini beccamorti al seguito, quando ci parlano dell’Inferno. 
Il maligno esiste su questo non ci piove, (the Devil makes me do it, and I love it) ma esiste anche la misericordia Divina, difatti perdonare è il suo Mestiere. (that`s why I keep on doing it, ja, ja und wie)  
L’amore assoluto non può punire, il controsenso della panzana sull’Inferno è proprio racchiuso in quella certezza: L’amore è perdono e non può far del male o punire ed è per questo che non vedo la Pena di Morte come una punizione, bensì come una liberazione dello Spirito dalla prigione del Corpo e dalle tentazioni della Vita terrena, per questo farei lavorare certi condannati dalla mattina alla sera a spaccare pietre.  
La situazione delle carceri Italiana da te descritta è conosciuta anche alla Comunità europea e non solo e viene continuamente rimproverata, ma se dobbiamo dar ragione alle parole della Giudice Ellen Best, allora quella situazione non è altro che lo specchio della Società Italiana. 
Le istituzioni carcerarie fanno parte delle infrastrutture sociali Italiane. 
 
Il sacrilegio lo vedo solo nelle condizioni in cui i condannati per reati minori, e le Madri in Galera sono costrette ad allevare í loro Bambini, non tutte sono criminali, e i piccoli non hanno nessuna colpa, ma a prescindere dai loro reati, i traumi di quei bambini li seguiranno e marchieranno a fuoco per una Vita intera, e in questo la Società italiana pecca in modo sacrilego, indegno di una Società che si reputa civile. 
 
Vista così la frase del Giudice Penale Ellen Best fa testo e trova il suo significato e conferma, checché ne dicano i soliti cittadini esemplari, gli evasori fiscali, e manzoniani e Vuvuela vari, proprio in questo tuo Articolo. 
Brava Marista. 
Ciao. 
PS. 
Fate provviste, guardate che il grande Freddo deve ancora arrivare.

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