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Marista
HomeArticoli Civitavecchia dolce città colma di armi chimiche
Questo l'impianto di Civitavecchia con i cilindri di cemento
Grazie al Meetup dei grilli di mare di Civitavecchia , sono
venuta a conoscenza di un altro
"segreto" non più tanto segreto ormai sul nostro disastrato Bel Paese: l'Italia è in sostanza una specie di discarica di armi e di veleni . L'argomento è stato ripreso su l'Espresso da Gianluca Di Feo con il suo articolo, "L'Italia
top secret delle armi chimiche". Scrive de Feo:
"Questa è la storia di un segreto di cui tutti si
vergognano. Ministri, generali, industriali, professori lo hanno difeso con il
silenzio per generazioni, fino a farne perdere la memoria e farlo svanire nel
nulla. Il protagonista di questo libro è un fantasma immortale: ancora oggi
continua ad uccidere, lo fa da ottant'anni. Ha divorato vittime innocenti in
Libia e in Etiopia, poi si è accanito sulla salute degli italiani. È entrato
nella nostra aria, nella nostra acqua, nella nostra terra. Ed è ancora lì: alle
porte di Roma, alla periferia di Milano, nel golfo di Napoli, nel mare di Bari,
sulla costa di Pesaro, sulle rive del Lago Maggiore, nei fiumi d'Abruzzo.
Ovunque. "
Avverte nel corso dell'articolo :
Attenzione: non è storia passata, è il nostro presente. Le
armi chimiche sono state progettate per essere immortali. Sono cancerogene e
possono anche causare mutazioni genetiche. Ma soprattutto le armi chimiche
sopravvivono a lungo nel terreno e nell'acqua, fedeli alla loro missione
assassina: le migliaia di bombe che giacciono nel mare di Ischia, di
Manfredonia, di Foggia, di Molfetta possono ancora uccidere. Eppure questo
segreto è stato difeso con ogni strumento. .. qui tutto l'articolo
Non sembra ancora si sappia con esattezza quante armi
chimiche siano state prodotte in Italia tra il 1935 e il 1945, mentre a questo arsenale sterminato si sono aggiunte
le armi schierate al Nord dai tedeschi e quelle importate al Sud dagli
americani e dagli inglesi, come Rick
Atkinson ha denunciato nel suo ultimo
saggio pubblicato in USA. Ed a parte qui sul Web, vi risulta che qualcuno vi
abbia mai informato? Ci distraggono con
notizie-non notizie, ed i decenni passano .
Una soluzione pare la abbiano tentata, e guarda un po' dove sono andati ad ammassare
veleni e porcherie? Ma a Civitavecchia, tanto qui è il regno della Centrale Enel , ora la abbiamo a TVN a carbone, ma è speciale, fa bene alla
salute dei civitavecchiesi, cancri e
leucemie in aumento? Capita e che voi fa? Ora arriveranno inceneritori, cementifici.." e
che ce voi fa'"? sussurrano buie le massaie
al mercato, avvilite anche da mille altri problemi.. il lavoro manca, le
bollette, le utenze birichine.. "che ce poi fa?"
E nel segreto
ammucchiano a Civitavecchia scorie velenose nel bosco di santa Lucia.. anche i boschi qui ormai sono nemici o come a santa amrinella ne progettano la sparizione in gran segreto, in attesa che a macchia tagliata i verdi si facciano vivi per.. non voglio sapere perchè, la parola d'ordine è : " E che ce poi fà??. Niente , tanto qui con i
veleni ci campiamo da sempre, e dai ad ammucchiare fusti con arsenico e chi sa
che altro, almeno fino al 2015 mentre aspettano un luogo definitivo , ma noi
sappiamo come vanno le cose nel bel Paese, ce li terremo e non ci diranno se
ancora reggono o pian piano spanderanno i loro contenuti mortali coadiuvando i
cultori del depopolamento del Pianeta, siamo troppi e gli Italiani comuni
possono crepare allegramente e silenziosamente.
Questo è l'articolo di marco Iacomelli:
Non è un paese per vecchi,
cito il nome di un film, ma il senso è che quì difficilmente
si invecchia serenamente, ci avvelenano tutti fin dalla nascita, così dopo la
centrale a carbone di TVN, le proposte di riconversione a carbone di un gruppo
a TVS, le proposte di realizzare inceneritori e cementifici vari...leggendo
l'inchiesta dell'espresso sull'"Italia dei Veleni" scopriamo come al
solito di essere trattati come cavie sulla terra in cui viviamo e cito dall'
articolo:
CIVITAVECCHIA
"Nella zona di Santa Lucia sorge uno dei più antichi
poligoni per i test sulle armi chimiche. Nel dopoguerra vi sono state
accumulate scorte di sostanze chimiche militari recuperate in diverse basi.
Poi dal 1996 sono state concentrate lì tutti i gas custoditi
segretamente dall'esercito italiano. Si trattava di almeno 150 tonnellate di
iprite. 1104 tonnellate di adamsite, 44.200 litri di
fumogeni aggressivi, 40 mila proiettili con carica chimica.
Nel 1993 è entrato in funzione in segreto un impianto
sperimentale per neutralizzare questi gas, dal 1997 la struttura è stata
potenziata e aperta alle
ispezioni internazionali: lavorerà almeno fino al 2015. Le
scorie di arsenico vengono imprigionate in cilindri di cemento, accatastati
nella base in attesa di una sistemazione definitiva che le renda innocue."
Come cittadini chiediamo di sapere la verità sui pericoli
per la nostra salute e sicurezza e su quello che le istituzioni fanno per
assicurarla a partire dall'amministrazione comunale.
Vogliamo vivere su di un territorio libero da tutti i
veleni,
e ci batteremo contro tutti gli avvelenatori e i loro
complici.