Il programma criminale continua indisturbato, la BCE procede come un rullo compressore sui popoli, ancora una volta in tandem con la Germania che intende davvero ritornare ad essere la GRANDE GERMANIA a spese dei popoli europei . Draghi è un mostro, e noi saremo gli schiavi di questa gente, concordo in pieno con Barnard. ( Marista )
E’ Draghi, non Monti. Io, il 15 novembre scorso, ho urlato (ho
dovuto urlare) a Matrix di Canale 5 che Mario Draghi, governatore della Banca
Centrale Europea (BCE), è un golpista. Mi sbagliavo: è un mostro. In diversi interventi scritti a seguire
ho fornito le prove del coordinamento fra Draghi e il servo di scena Monti, e
fra Draghi e la Merkel nel consolidare il golpe finanziario.
La Merkel = gli interessi del Neomercantilismo, dei
Neomercantili.*
Neomercantili = le mega industrie europee multinazionali che
vivono di export, e per export intendo l’export del futuro: cioè, non la
vecchia versione dove per esempio la Germania esportava in Italia o in Grecia,
ma la nuova versione, dove i Neomercantili esporteranno verso mercati 4 volte
più grandi, quelli di Cina, Brasile, India e Sud Est asiatico. Di vendere a noi
non gli frega più nulla, siamo quattro gatti, e anche viziati.
Incappo in un
articolo a firma dell’economista Andrea Terzi
di Lugano
(http://www.mecpoc.org/2011/12/not-only-in-germany-the-ecb-now-wants-export-driven-growth-for-whole-europe/),
che ha raccolto poche battute di Mario Draghi a una oscura
conferenza stampa della BCE datata 8 dicembre. Terzi, che è un vero
economista
di ricerca, sviluppa un’ottima critica alle parole di Draghi, ma
stranamente
gli sfugge l’essenza del crimine mostruoso. Il governatore dice a un
certo punto che “in effetti nel breve termine l’austerità e
l’aumento delle tasse (pacchetto Monti)
causeranno impoverimento economico”. Ma aggiunge subito che si tratta di un
effetto collaterale sulla via di una splendida guarigione per un motivo: perché
mentre verrà applicata l’austerità, confermata come essenziale (sì, dobbiamo
sanguinare), i popoli europei sottoposti a questa cura diventeranno “competitivi, potranno contare sull’export”. Cinque parole che rivelano un'apocalisse in arrivo.
Diventare competitivi nell’export, si fa in 2 modi: si svaluta la propria moneta sovrana,
quindi i propri prodotti risultano per gli acquirenti stranieri più a basso
prezzo di quelli della concorrenza; oppure, se uno Stato non ha una moneta
sovrana, svaluta gli stipendi di quelli che li fanno quei prodotti, così risulteranno
egualmente più a basso prezzo di quelli della concorrenza e si otterrà il
medesimo risultato. Noi abbiamo l’Euro, che non è sovrano in Italia, non
possiamo svalutarlo, e quindi svaluteremo gli stipendi, semplice. Ma svaluteremo stipendi già svalutati dall'austerità, un lago di lacrime e sangue. Questa è la
ricetta Draghi. I Neomercantili, ci arriverebbe un bambino, sono in
tripudio, pagheranno salari da galera. Per i lavoratori e le relative famiglie è una sciagura, per
generazioni.
Ma attenzione ora al riassunto 1) Le nazioni come Italia,
Spagna, Portogallo, Belgio ecc. non
devono avere moneta sovrana, se no la svalutano, diventano competitive e fregano
l’export tedesco, quindi devono
rimanere nell’Euro. Ecco il preciso motivo dell’insistenza fanatica della
Merkel per difendere l’Eurozona a qualsiasi costo. Riassunto 2) L’austerità,
cioè la chemioeconomia, deve
permanere ad ogni costo, per impoverirci e sospingerci così alla corsa a trovar
denaro nell’export, che però causerà le doppie conseguenze salariali di cui sopra. Ecco il preciso
motivo del rifiuto di Draghi di usare i poteri della BCE per alleviare la
stretta economica che ci impone proprio di applicare questa chemioeconomia dei redditi.
Avete
capito cosa ha nella testa Mario Draghi governatore
della BCE? E' un doppio gioco perverso come pochi nella storia
dell'economia: l'austerità ci impoverisce, è ovvio, allora per rimediare
dobbiamo diventare competitivi correndo all'export, che per accadere
richiede però altro impoverimento, che ovviamente richiederà altra
austerità, che richiederà altra competitività e altro export che chiede
altro impoverimento... Non c'è bisogno di continuare.
Un momento,
direte: non c'è una contraddizione? Perché da una parte ci vogliono
impedire di competere nell'export, ma poi ci affamano per costringerci a
competere nell'export? No, è tutto chiaro: la corsa all’export è già
truccata, noi la perderemo di sicuro, e come risultato ci sarà un
ulteriore succulento regalo per la Germania. Lo Stato tedesco sono
anni che, violando tutte le regole di
Libero Mercato il cui rispetto invece pretende da chiunque altro, sta
rimodernando a spese proprie le sue mega industrie private. Cioè: ci hanno presi per il collo e sbattuti su una pista
dove dovremo gareggiare per sopravvivere, solo che noi abbiamo la bicicletta
che ci è rimasta dopo che hanno costretto papà (lo Stato) a toglierci la
paghetta, la Germania ha una Maserati pagata proprio da papà, di nascosto.
Risultato 1)
Draghi e Merkel ottengono così la fortuna dei
Neomercantili tedeschi prima di altri, e affossano noi Paesi del sud
Europa costringendoci
a una gara truccata in partenza. Risultato 2) Quando le nostre aziende
saranno
doppiate sul circuito, senza fiato, e licenzieranno migliaia di
lavoratori (in
aggiunta a quelli già oggi a spasso), la Germania scenderà qui ad aprire
filiali con manodopera a prezzi kosovari in un Paese del tutto moderno.
Il succulento regalo a Berlino da parte di Messieur Draghi.
I giochi che contano li sta facendo il Mostro che conta, il
Mario BCE, non quell’altro della Bocconi. Svegliatevi. Per pietà, non replicate
anche questa volta la desolante miopia dei travagliati e santorati tinti di
viola che per 11 anni hanno inseguito l’uomo sbagliato.
(quest’ultimo appello è scritto così, giusto per dire)
* Dalla Treccani:
neomercantilismo Moderna versione del mercantilismo
i cui principi sono stati ripresi nella pratica, se non nella teoria,
da molti paesi che affermano la necessità, per avviare lo sviluppo
economico, di proteggere le industrie nazionali. A questa protezione il
n. aggiunge un diffuso interventismo nella politica di controllo dei
movimenti di capitale, nello scoraggiare, attraverso barriere
all’entrata, l’ingresso di imprese straniere nei mercati nazionali, così
come nell’esplicita promozione di certi settori industriali attraverso
aiuti e incentivi. Questi possono consistere in sussidi per la ricerca,
nella creazione di veri e propri ‘incubatori’ per nuove industrie e/o di
agenzie pubbliche che distribuiscono fondi secondo linee strategiche
decise dall’alto. Il n. spesso si accompagna a una politica valutaria
fondata su cambi fissi o quantomeno manipolati, in modo da trarre il
massimo vantaggio competitivo. Queste pratiche esistono, in maggiore o
minor misura, in molti paesi, ma il n. ne fa l’obiettivo esplicito della politica economica.
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1. Scritto da SILVIO, il 20-02-2012 12:07 MARISTA, bravissimi, sia lei che Paolo Barnard! Le vostre conclusioni corrispondono a verità. Mitterrand (con alle spalle Usa e UK) concesse a Kohl la riunificazione della Germania in cambio del suo ingresso nel progetto Ue (in fase di avanzata gestazione). Poi, Francia e Germania pianificarono l'euro in funzione dei loro interessi nazionali. Tutto ciò a loro favore e a beneficio dei Paesi nordici, nonché a micidiale discapito degli Stati del Mediterraneo. Essi infatti (a causa dei loro governanti, servi e corrotti) non solo pagarono caro i costi indiretti della riunificazione tedesca ma vennero anche decapitati economicamente sia con la deindustrializzazione massiva sia col blocco dei piani nazionali di ricerca e sviluppo, sia con l'impossibilità di potersi avvalere della svalutazione competitiva. Ora, il “traditore” Draghi rilancia: ogni risorsa dell'Ue sia impiegata per fare della Germania il gigante dell'export globale in contrapposizione alla Cina). E i popoli del Mediterraneo? Che crepino pure! Come esattamente sta accadendo oggi ai Greci.
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