Tutti quanti abbiamo
oggi ben presenti le cose che non vanno in questo sistema sociale, e
tutti abbiamo una più o meno vaga idea utopica secondo cui
potrebbero andar meglio. Ma finchè non buttiamo definitivamente l'
idea del modello al quale ci hanno legati mani e piedi, finiremo
sempre con l' accontentarci di soluzioni palliative, di surrogati di
vita, di una distorta idea di lavoro che non farà che vincolarci
ancor più strettamente a tale modello, fino ad arrivare al caso
limite di una schiavitù di vecchio stile.
Il fatto è che a
noi ancora manca la chiara visione del passaggio intermedio, di una
possibile strategia alternativa a ripercorrere sempre lo stesso
labirinto mentale imposto. Ed è esattamente a questo punto, contando
sulla nostra incapacità di comprendere le dinamiche del gioco, che
il grande potere finanziario ci adesca, ci intorta con le sue
seduzioni: idee attraenti come splendide donne nude, stupende fate
morgane che mai si riesce a raggiungere, chimere dal duplice volto
prima amichevole e subito dopo terrifico.
Ed
ecco che i politici vassalli in questi giorni si riempiono la bocca
con la filastrocca dell' emergenza lavoro, come se fosse un
problema sorto appena l' altro ieri. Purtroppo vestendo la malvagia
strega ideologica che ci stanno vendendo con le stupende fattezze
della seduzione, rendendo desiderabile quella che in realtà altro
non è che l' ennesima fregatura, quello che altro non è che lo
scivolo che ci riporterà tutti dentro il solito circolo vizioso di
un modello di morte: per tutti, non solo per il "lavoratore",
ma anche per l' "artigiano", per il "piccolo e medio
imprenditore", e via dicendo. Categorie che peraltro non avevamo
appiccicate addosso appena usciti dall' utero di nostra madre, ma
alle quali il modello schiavista-capitalista tiene tantissimo, e
dividere in ogni sorta di categorie è sua grande premura perenne, a
cui siamo sottoposti fin dai primi anni di vita.
Ovvio che
poi non sia facile riuscire a pensare con una diversa forma
mentale.
A calcare la mano sull' idea di emergenza oggi
concorre, oltre alla ormai pluriannuale deprivazione materiale, lo
spauracchio degli scoppi di violenza, che non a caso hanno
preferibilmente la faccia di un nero: scaricare la rabbia e l' odio
accumulato in questi anni verso l' icona di un "invasore" è
un espediente sempre terribilmente efficace, come visto parlando
della propaganda di guerra.
Attenzione: perchè è proprio a
questo punto che possono venderci quel che vogliono, se non saremo
abbastanza lucidi da smontare lo spot pubblicitario, l' impianto
propagandistico ideologico retrostante.
Lavoro o
sussistenza ? E' il lavoro infatti, o non piuttosto un
vastissimo corollario di problemi legati alla sussistenza, che
fomentano sia la rabbia latente nella popolazione intera, che la sua
cieca esplosione attraverso le volute crepe del muro sistemico, ossia
i punti appositamente indeboliti, la parte resa disagiata della
popolazione, gli esclusi, gli emarginati, gli esodati, i suicidi, gli
imprenditori falliti, ecc. ecc.
Tutta gente che si vede privata
dell' esistenza, deprivazione che i politici devolvono abilmente sul
tema "emergenza lavoro".
Ed ecco comparire la solita
filastrocca di Jack: "Abbiamo bisogno di più crescita, bisogna
far ripartire la parte produttiva, bisogna incentivare le PMI, è
urgente tornare a produrre, ecc. ecc".
ATTENZIONE: perchè
altro non è che il preludio ad un esacerbarsi sempre più montante
di una situazione in sè contradditoria, che volgerà di
questo passo all' eccidio, allo scoppio violento, allo scorrere del
sangue, alle scene conclusive di Shining. Non sono che malefiche
streghe camuffate da splendide fate, non sono ancora che
irraggiungibili promesse, nient' altro che fate morgane.
Come può
infatti un qualsiasi provvedimento volto a favorire l' occupazione ad
inserirsi in uno schema produttivo sempre più malato, già finito,
già morto e defunto e tenuto in vita solo artificialmente ?
Come
può un' aspirina giovare ad un malato terminale di cancro ?
Come
è pensabile pensare di sbollire e migliorare la situazione sociale
senza affrontare i veri problemi, quelli legati all' esistenza, come
la possibilità di poter sopravvivere indipendentemente da un lavoro
che la società non può più assicurare, di avere un tetto sopra la
testa senza che Iniquitalia te lo venga a pignorare, di non essere
preso tra i due fuochi di un paese che prima ti ospita perchè gli
fai comodo e poi ti dice "adesso vattene" senza peraltro
fornirti concrete strategie alternative ? Ovvio che in queste
situazioni nessuno si mette a comporre ditirambi di endecasillabi in
rima baciata, cosa in cui invece i politici sono espertissimi, avendo
anche tutta la tranquillità esistenziale per poterlo fare. Ovvio che
questa situazione alla lunga non potrà che sfociare in privata
ribellione e violenza.
Salviamo le PMI ! ... Ecco un'
altra orribile strega vestita da stupenda chimera: ma come fai a dire
che intendi salvare le piccole imprese se parallelamente aumenti l'
Iva, aumenti a dismisura il già insopportabile peso fiscale sempre
sul loro groppone, esasperi una burocrazia già elefantiaca per cui
nemmeno arrivano a percepire i saldi dei debiti che lo Stato ha
contratto con esse ...
COME, se non c'è nessuna possibilità di
vendere già l' attuale, pensare di piazzare ulteriore prodotto su
una tale crisi di liquidità ? Come fai con un semplice provvedimento
a favore di una peraltro ipotetica occupazione a risolvere
problematiche così complesse ed interconnesse, che richiederebbero
appunto un' operazione altrettanto complessa ed interconnessa ?
No,
è ovvio che ce la stanno raccontando, e che il fine è quello di
giungere alla situazione di ancora peggior schiavitù, di un'
insanabile esasperazione dei conflitti: di questo passo ci stanno
solo spingendo in guerra.
http://mon-dart.blogspot.it/2013/05/l-emergenza-lavoro-e-il-linguaggio.html#more
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1. Come il coniglio coi levrieri Scritto da Nessie , il 07-06-2013 23:13 Questo post lo condivido in toto rispetto a quello precedente sulle migrazioni bibliche. L'impressione che ho io è che che continuino a spostare un coniglio di pezza per farci correre trafelati come levrieri. Fino a farci schiattare.
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