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Decade il ruolo degli intellettuali , da guida della societā a operatori di marketing PDF Stampa E-mail

Scritto da Marista Urru   
domenica 11 ottobre 2009



Dagli incresciosi incidenti occorsi ai così detti intellettuali italo -francesi con il caso Polanski e con il caso Mitterrand, poi abbiamo avuto la conferma di una realtà nota da tempo  a molti : un profondo degrado della cultura ha portato al decadimento del ruolo degli intellettuali che da guida della società, da fucina di idee e propositi, si sono trasformati in  coccolati, ricchi , spesso ottusi impersonificatori dell'esistente, due fiocchetti, un po' di belletto, ed il piatto freddo e rimescolato veniva servito nella indifferenza un po' ipocrita di molti e nella supina e pecoresca accettazione di molti.

E se davvero i potenti sono impegnati a costruire un futuro mondo di consumatori beoti per il bene dei padroni del mondo della Grande Finanza, allora  i conti, comprese l'opulenza di cui i simil -  intellettuali godono, tornano alla grande.

Leggiamo cosa  scrive un "intellettuale" francese:




Dal  racconto di un viaggio in Thailandia: «Ho preso l'abitudine di pagare dei ragazzi... certo ho letto quello che è stato scritto sul commercio dei ragazzi di qua...so che c'è del vero, la miseria ovunque, la prostituzione generalizzata, le montagne di denaro che rende quando ai ragazzi non arrivano che le briciole...ma questo non mi impedisce di ritornarci. Tutti questi riti di fiera di efebi, di mercato di schiavi mi eccitano enormemente». Questo è un brano  da un libro di Frederic Mitterrand uscito in Francia 4 anni fa, un libro lodato ed apprezzato ben venduto, "La mauvaise vie", definito coraggioso e talentuoso dal Presidente francese Nicolas Sarkozy.

L'autore è anche ministro della Cultura con l'attuale governo, ed in Francia alla cultura tengono moltissimo,  hanno da sempre una specie di ubriacatura per coloro che a vario titolo vengono accolti in quello che si ritiene essere il meglio del kultural chic d'Europa .

E' storia nota come   ultimamente un po' di maretta in questo paradiso di esseri eletti sia venuta dall'assurdo affare Polanski e poi dalla denuncia di Marine Le Pen che ha un poco sparigliato le carte di un gioco ipocrita, leggendo semplicemente un brano dal libro su detto pubblicamente in tv in una trasmissione sui crimini sessuali, quale appunto è il turismo sessuale.

Ne è seguita la solita ed inevitabile querelle politica che ci lascia indifferenti, resta  però il turismo sessuale  dei francesi, ma non solo visto che esimi rappresentanti di questo modo di sentire  e vivere viscido e repellente sono in italia, se è vero quel che si dice, che i migliori fruitori di turismo sessuale vengono dal Bel Paese, che si fa la fame mentre un nutrito gruppazzo di anime belle e "pulite" se la gode nascostamente ed indisturbata.

Resta il fatto doloroso  che ci troviamo preda di un gruppo di individui assurti, per autoincensamento e cooptazione, ad èlite culturale. E capita che per lo più, come ben hanno evidenziato gli episodi di Polansky e Mitterrand, si tratta solo di gente arrogante che applica per sé il principio della doppia morale. Si ergono a giudici della morale altrui, ma con che autorità se essi stessi  chiudono gli occhi per convenienza di fronte a devianze e crimini degli amici di parrocchia?

Questo è il clima in cui viviamo, di decadenza e di ipocrisia in una società in cui si da patente di intellettuale a qualunque imbonitore di consumi  perchè spostare la percezione delle masse, il senso di bene e male, della morale, fare cadere dei freni inibitori, crearne degli altri è marketing puro, ma  il punto è: chi dirige questo marketing ed a che fini, i due episodi ultimi non lasciano intravedere niente di buono.

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