Benvenuto su questo spazio. Molti sono gli argomenti: troverai attualità, schede di giardinaggio, ricette di cucina, articoli sulla natura, parapsicologia, mitologia, favole, poesie, letteratura, la Roma del tempo che fu. Spero che trascorrerai attimi piacevoli e sereni e, se vorrai intervenire o contattarmi, ne sarò felice.

Marista
Siete in: Home arrow Articoli arrow Il femminismo è morto: dal blog di Flavia Amabile la conferma
Ricerca personalizzata
Amministrazione
Il femminismo è morto: dal blog di Flavia Amabile la conferma PDF Stampa E-mail

Scritto da Marista Urru   
martedì 13 aprile 2010
biancaneve e la mela
Nel blog di Flavia Amabile ho potuto trovare , ove ve ne fosse stato bisogno, la conferma che il femminismo è morto: finito per consunzione, non ha davvero più nulla da dire, niente da insegnare.

 Scrive Flavia Amabile che  l'ultima novità dalla Spagna  consisterebbe in una bella pensata nientepopodimeno che del ministero della Eguaglianza che, "per rispetto alle donne " avrebbe deciso di riscriver le favole.

Avete letto bene e non sto scherzando.  La ministra femminista alla quale  Zapatero ha affidato il ministero della uguaglianza, è della idea di "ritirare le vecchie fiabe sessiste" e sostituirle con nuove fiabe politicamente corrette.

 Molti nel blog hanno obiettato che con tutti i problemi che ha la Spagna forse stanno solo perdendo tempo.

Pure l'idea di promuovere  un buon equilibrio tra i sessi, è lodevole e necessaria, solo che il sistema escogitato  è  ingenuo, facilone e  davvero poco  condivisibile.


Riporto da un articolo  di Gian  Antoni Orighi sull'argomento e  sempre sulla Stampa:

- Rosa Fontaiña, presidente della galiziana «Red de Mujeres», incalza: «Le novelle per pargoletti come quelle di Perrault devono essere ritirate, perché i racconti di principi azzurri che salvano le principesse sono sorpassati e contribuiscono a condizionare i più piccoli».- 
 Fortunatamente  la signora trova un minimo di opposizione , le fa notare Elena Rodríguez, responsabile del dipartimento dell'Uguaglianza del sindacato filo-comunista "Comisiones Obreras" -.
"Non possiamo cancellare il passato. Quelle fiabe formano parte della nostra vita e devono continuare ad esistere. Soltanto che bisogna spiegare all'infanzia che la realtà non è più così».-

Parole di buon senso che tengono conto del fatto che le favole sono un patrimonio culturale e se pure , come detto, è lodevole cercare di fare in modo che le donne  e gli uomini imparino a vivere  nella uguaglianza fra i sessi e nella armonia, lo si dovrebbe fare  animati da spirito di uguaglianza e non di rivalsa che porta alla assurda pretesa di cancellare le orme del passato e della cultura del tempo che fu.
 Ma  le femministe ce l'hanno nel sangue  a litri : acidume e rivalsa.
Un danno enorme questo,  mi chiedo che figli e figlie sforneranno simili tipi femminini.
In questo modo dal danno provocato dalla donna  martire sottomessa, passiamo al danno provocato da madri ed insegnanti in perenne  lotta "contro" il maschio, essere da umiliare e  al massimo usare, dei terminator in gonnella ( si fa per dire)

Nulla hanno da dire donne che  possono arrivare ad immaginare una operazione tanto inutile e maldestra, che  minimiza il valore delle fiabe e la loro utilità universalmente riconosciuta nel processo di crescita dei bambini . Quando  si raccontano  difficoltà , avventure mirabolanti, di orchi e fate,  i bambini  si immedesimano , possono  combattere le paure, le insicurezze ed esorcizzarle con il lieto fine. Ma la moderna  favoletta inventata per essere politicamente corretta, sospetto sia anche dannosa, niente difficoltà, niente mistero,  non si supera nulla: una piatta e scema storiella dei ragazzi del muretto, anzi no, della muraglia cinese  come verificabile secondo me   dalla lettura della trama più avanti.

Le femministe sono rimaste pronte alla provocazione , cosa che ora non serve più , andava benissimo per i primi tempi, per svegliare le coscienze, ora si dovrebbe, superat la fase del folklore  e della goliardia, della lotta e dello scontro, passare a "cose più corpose ", mentre invece  ingenuamente , adolescentemente  abbiamo femmine che ancora  si vogliono  sostituire all'uomo anche  imitandone pedissequamente gli  antichi misfatti e gli atteggiamenti, con risultati a volte grotteschi.

 Si crede di raddrizzare mali e torti di secoli di oppressioni e violenze, portato di culture arretrate,  non  agendo davvero sulla cultura, sul sentire, ma per la via più breve, ribaltando  specularmente i rapporti di forza: la femmina diventa oppressore ed il maschio vittima.

Una follia  stralunata  pari alla ignoranza dimostrata riguardo al senso e valore della fiaba che trae la sua forza dall'essere espressione di una rivoluzione già in atto in qualche modo  nella società . Ma da noi la rivoluzione è pietrificata, ferma ed al chiodo da  tempo come su detto.
 Atteggiamenti sbagliati  quindi che  ci negano la materia prima perchè la rivoluzione  congelata riprenda il cammino, ossia madri mature che generino figli e figlie maturi. Il maschio che non opprime  viene formato con amore ed esempio dai primi giorni di vita, la donna che non si fa vittima e si sente completa e sicura di sè, viene formandosi, con amore ed esempio fin dai primi giorni di vita. Non che sia facile, ma se mai si comincia, mai si arriva.
Genitori maturi quindi , questo solo  il segreto e si chiama buona e sana educazione. Guardiamoci intorno, vedete molti genitori maturi e bene educati?  Manca la materia prima , la donna completa, matura, consapevole. Inuitle strologare, l'educazione comincia sin dal primo vagito, e  quello viene emesso in braccio alla madre, che per natura sarà quella addetta alla funzione primaria: il cibo. Informarsi per credereLaughing

Torniamo un attimo alle fiabe: traevano la loro forza  anche dal fatto che un tempo evolvevano con la società. Venivano raccontate, trasformate, attualizzate, ma ora  poverette sono là ferme  e congelate nei libri, e d'altra parte c'è poco di fiabesco in questa società .
Ciononostante loro, le vecchie fiabe ancora piacciono ai bambini evidentemente contengono degli elementi  che certo la fiaba  che si è inventata la femminista spagnola non contiene:   erano racconti affascinanti, ricchi di mistero, avventura, poesia, morale
 Con Alba  Aurora, sparisce tutto, anche la morale.
 In breve di seguito  la trama della favola che dovrebbe  sostituire Biancaneve, fiaba  condannata al rogo perchè sessista,   e sostituita con  questo  strano prodotto,  che a me pare, né carne né pesce, ma un appiccicaticcio fasullo che certo non ingannerà nessun bambino.

 

«La principessa differente» è Alba Aurora. La fiaba esordisce così: «Non molto tempo fa c'era una principessa che si chiamava Alba Aurora, delicata ed amabile, ma anche molto agile e sportiva e a cui piaceva, tutti i sabati, scalare montagne o fare camping in spiaggia». Anche qui c'è il principe azzurro, ma rimane al palo: un giorno bussa alla finestra di Alba Aurora, offrendole di riscattarla da un mago malvagio o da un orco enorme. «Io non ne conosco - è la risposta sprezzante -. Ma se così fosse, avrei trovato da sola il modo di liberarmene». Il principe, tristissimo, se ne sta per andare, quando Alba Aurora gli propone di visitare la Muraglia Cinese in moto. Lui accetta entusiasta e la ragazza gli prende un braccio, lo fa ballare, lo abbraccia. Poi montano sul bolide «e diventarono buoni amici...».

Di seguito il posto del blog di F. Amabile
 

Se Cenerentola è femminista
A volte sembra di vivere ad anni luce di distanza da Paesi anche vicini come la Spagna. L'ultima novità in arrivo da Madrid è un'idea del ministero dell'Eguaglianza, più o meno quello che per noi è il ministero per le Pari Opportunità. Hanno deciso di pubblicare una guida per smontare molti pezzi di cultura maschiista, favole comprese. 

E quindi via Biancaneve e Cenerentola, arriva Alba Aurora, eroina politicamente corretta. In Italia l'ultima volta che si è parlato di qualcosa del genere deve essere stato nei profondi anni Settanta. Poi è toccato alla buona volontà delle madri provare a far capire che il mondo non è fatto soltanto di matrigne, sorellastre, streghe e tutti gli esseri femminili più turpi che si possano immaginare. 

E che se in Hansel e Gretel c'è una matrigna che insiste per disfarsi di due bambini c'è anche un padre che l'asseconda, non fa nulla per salvare i figli. Piccoli dettagli ma che vale sempre la pena sottolineare perché il mondo non è bianco o nero ma carico di sfumature. 

In ogni caso il mio giornale mi ha chiesto di sentire il ministro Carfagna per chiederle un'opinione, un'idea, una parole sulle favole poco ligie ai dettami delle Pari Opportunità. La risposta è stata il silenzio. ( e marista , come altri nel blog concordacon la ministra Carfagna)


  Potrebbe interessarti anche: Le fiabe leggerle fa bene ai bambini ed allontana l'alzheimer

Scrivi Commento
  • Si prega di inserire commenti riguardanti l'articolo.
  • Commenti ritenuti offensivi verranno eliminati.
  • E' severamente vietato qualsiasi tipo di spam. Cose del genere verranno cancellate.
  • I commenti verranno approvati dall'Amministratore prima di venire pubblicati.
  • Ricordarsi di inserire il codice numerico nell'apposito box
  • Se il codice è errato riaggiornare la pagina (refresh)
Nome:
Sito web
Titolo:
Commento:

Desidero essere contattato quando vengono pubblicati altri commenti


Riporta quest'articolo sul tuo sito!

  Commenti (2)
1. Grazie
Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo , il 05-12-2010 11:46
Grazie, sei davvero molto gentile, un saluto a St. Petersburg, hai visto mai riuscissi a venire in un posto tanto bello e magari a postare la il racconto del mio viaggio.. chi sa
2. Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo website, il 04-12-2010 13:14
Io di solito non post nel blog ma il tuo blog mi ha costretto a, fantastico lavoro .. bella ...

Powered by AkoSuite 2007

Condividi con
 
< Prec.   Pros. >
Libri da non perdere

 
Downloads
     
 
 
     
 
 


Segnalato su:
 
     
il Taggatore  
     
Viadeo  
Creative Commons License
Questo/a opera è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.