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Il lavoro,le tasse, l'ansia, ma la formula della felicità la hanno i Rom con villa e colf PDF Stampa E-mail

Scritto da Marista Urru   
domenica 10 giugno 2012

casa nomadiUna casa in legno progettata e realizzata dai nomadi del Casilino 900 a Roma

L'episodio di Roma della nomade di 26 anni che, arrestata mentre compiva un borseggio, ha chiesto di potere chiamare la colf che badava ai suoi sei figli mentre lei lavorava, e che risulta vivere in una comoda villetta ad Aprilia, è la prova che, batti e batti, la loro integrazione non è più un mito, moltissimi si stanno integrando agevolmente al nuovo mondo che avanza;  un mondo dove si deve esser forti, competitivi, senza troppi scrupoli, dove avere è segno di essere, e i Rom non sono scemi, moltissimi di loro, se scelgono di abbandonare le roulottes e farsi stanziali, restano ugualmente felici cittadini del mondo, liberi, liberi anche dalle tasse, e fruitori spesso privilegiati della nostra sanità. Un popolo felice che  da sempre non soffre la disoccupazione, ed il buono è che non rompono le scatole con richieste di lavoro,   tanto se lo procurano agevolmente da soli e  se lo amministrano serenamente.



L'usura per esempio, pare la sappiano praticare benissimo, quanto e meglio dei banchieri, e , pensandoci bene, per ora hanno fatto meno danno di chi ha infettato il mondo con prodotti tossici , che sta distruggendo interi Stati, procurando lutti e dolore, ed ora impone a noi tutti con arroganza, di pagargli le perdite dovute a imperizia e avidità.

Un tempo si vociferava che gli zingari fossero esattori feroci, che alcuni clan fossero alla origine di persecuzioni che spesso arrivavano a causare suicidi, tanto le vittime erano terrorizzate , ma oggi lo Stato come causa di terrore e suicidi fa certo più dei Rom che dello Stato se ne fregano alla grande.

Noi invece siamo sempre più vittime della disumanizzazione che tecnici e manager ci stanno imponendo, ci ha rovinato una pseudo civiltà che ci ha fatto dimenticare che siamo uomini, che non si vive di solo lavoro sino alla morte, ci hanno tanto rincretinito che arriviamo a lavorare gratis o per poco, pur di non sentirci emarginati da un sistema furbo, e direi anche piuttosto criminale, che sfrutta, usa, spreme e getta. Ci hanno ridotti a cose, disumanizzati, ci hanno condizionato a sentire di esistere solo in quanto parte di un mondo che produce, mentre il Potere si applica a disegnare una nuova economia che non si basi più soltanto e prevalentemente sulla produzione , privilegiando la finanziarizzazione della ricchezza, con conseguente deindustrializzazione, moria voluta di imprese e lavori considerati non necessari, nella illusione che la tecnica possa sostituirsi all'uomo, più di quanto sia assennato attendersi, mentre una gran massa di nuovi poveri viene emarginata e marginalizzata senza pietà, con una totale ignoranza e cecità dovute al disinteresse dei tecnocrati verso le esigenze di una civile società , concetto che li coglie impreparati ed amorfi , aggiungendosi alla morte della politica sempre più ignava e corrotta.

In questo nuovo mondo, la giovane Rom segna un momento importante, un passo avanti verso la integrazione dei nomadi, agevolata dalla comodità di esser deresponsabilizzati e di ricevere anche aiuti, purtroppo pesando anche loro sulle nostre spalle, ma noi siamo schiavi da tanto di quel tempo da non accorgergene nemmeno più,  siamo fessi e ci facciamo vittime, ci lasciamo borseggiare  da questo e da quello, vili, siamo vili; e in fondo non sono i rom il peso peggiore.. se non derubassero noi ed andassero da chi ci deruba scientificamente, potrebbero diventarci assai simpatici .

Ricordo di quando le donne Rom andavano al lavoro portandosi dietro colonie di bambini che accudivano a modo loro per strada, schiavizzate da una organizzazione maschilista, oggi a quanto pare si sono emancipate, le mamme che lavorano si comperano il tempo di una baby sitter, il commercio si è intrufolato anche nella loro vita quotidiana, in questo modo il modello di famiglia è stato mutato, gli equilibri sembrano cambiati, e chiedere la carità o borseggiare si è trasformato in lavoro libero da tassazione, indipendente e redditizio.

Ma non ci si dovrebbe scandalizzare, perchè una rom che borseggia deve andare in carcere, scombinando la sua vita familiare, mentre chi ci ha truffato miliardi rovinando la nostra vita e quella dei nostri figli, si arroga in nome di non si sa davvero più cosa, il diritto di mandarci suoi uomini a tassarci, controllarci, defraudarci di case e beni ? Ci sto pensando da stamani e non trovo una risposta, non posso evitare di chiedermi se hanno fatto più danni alla nostra società le banche, il così detto libero mercato o i Rom ladruncoli?





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  Commenti (1)
1. Discriminazione positiva ovvero xenofili
Scritto da Nessie \n Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo ' target='_blank'>website, il 12-06-2012 02:48
HO letto il tuo post Marista. Ma non mi riesce di capire perché metti in parallelismo i ladri rom con i ladri e usurai delle banche. Una la chiamano "criminalità diffusa" o microcriminalità. L'altra non la chiamano proprio. Agisce impunita e basta. E per ora sui banchieri non c'è nemmeno l'ombra di un'ipotesi di reato.  
 
Quanto all'"integrazione" dei rom, non mi pare che si possa parlare di questa, ma di una sorta di "discriminazione positiva" che dà loro molti vantaggi mentre discrimina e penalizza noi altri autoctoni. A capo delle discriminazioni positive a favore delle cosiddette "minoranze" c'è il solito diktat dell'ONU e delle varie organizzazioni mondialiste. 
 
Quanto alle banche e alle loro fondazioni, esse passano, come sai, addirittura per Onlus e non pagano l'IMU. POssiamo continuare a vivere in questo manicomio senza tetto né legge?

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