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Il sorriso dello stregatto e l'irresistibile articolo di Mario Giordano : L'ultima tragicomedia
Scritto da Marista Urru
domenica 12 luglio 2009
Ormai il Pd sembra precipitare ogni giorno di più in una voragine dell' assurdo. E' quasi imbarazzante leggerne le gesta, cercare di decifrare le storiche affermazioni per lo più incomprensibili in una situazione ricca di spunti drammatici come chi è al di fuori riesce a percepire, mentre gli attori si muovono in una atmosfera di esilarante non senso degna di Alice nel Paese delle meraviglie, che i piddini vengano dritti dritti da quelle lande della fantasia? Ce li siamo sognati, son personaggi di un libro fantasy, domani al risveglio..puff! saranno spariti.
Ma ultime notizie: Beppe grillo si candida e spiazza ancor di più i poveri piddini, questo è meglio delle avventure di Alice!
Ottimo punto sulla surreale situazione viene dal direttore del Giornale, riporto il suo articolo per coloro che non lo avessero letto ancora.
La tentazione era forte, ma sembrava irriverente mettere questo articolo nello "scaffale
virtuale" Ritagli - Buon umore del mio
sito, leggetelo se ancora non lo
avete fatto , un articolo magistrale, un quadretto a lievi pennellate dei nostri amici piddini, davvero una risata tira l'altra, scrive Giordano:
E dopo aver litigato
per tessere e doppie tessere, poltrone e poltroncine, correnti e correntine,
che cosa rimaneva al Pd? Una bella danza attorno allo stupro, anzi allo
stupratore. Ecco, ci sono riusciti. Sembra impossibile, ma nulla è impossibile
a un partito che ha un segretario leggenDario.
Dal fallimento storico al fallimento tout court, passando
per qualche fallo, e non solo di reazione: la scivolata prosegue, infrangendo
barriere che fino a qualche tempo fa si pensavano inimmaginabili. E
raggiungendo punti così bassi che al confronto Stefania Pezzopane, la
presidentessa della provincia dell'Aquila, la donna che ha fatto inginocchiare
Obama, è un pivot di basket.
L'ultima tragicommedia del Pd comincia venerdì pomeriggio. Si viene a sapere
che l'uomo fermato con l'accusa di aver violentato 15 ragazze a Roma è il
coordinatore di un importante circolo del Pd romano, quello del Torrino, nella
periferia sud della città. Gestiva la sede, organizzava convegni e dibattiti,
incontrava i dirigenti del partito.
La notizia viene ripresa e ribattuta da
tutte le agenzie e da tutti i quotidiani. È un dato di fatto importante: serve
a far capire la doppia vita dell'uomo, che di giorno tutti consideravano una
personcina modello e di notte, invece, andava nei garage a violentare le donne.
Potrebbe finire qui, ma nel Pd non finisce mai nulla, se non in rissa.
E
infatti ieri pomeriggio sullo stupratore democratico si è scatenata la tempesta
di giornata. Becere accuse del centrodestra? Tentativi di bieca
strumentalizzazione da parte del Pdl? Rozzi attacchi di qualche leghista delle
valli bergamasche? Macché: hanno fatto tutto da soli. Se le sono date di santa
ragione, accusandosi delle peggio cose, gli uni contro gli altri, piddini
contro piddini. Dibattito casereccio. E anche un po' pecoreccio. Uno spasso.
Nemmeno al bar sport di Usmate Velate, al quarto giro di rosso, si scende mai a
questi livelli.
Ad aprire le nobili danze è stato Ignazio Marino, l'ultimo arrivato nella corsa
alla segreteria, il professore esperto di eutanasia e forse proprio per questo
chiamato al capezzale del Partito democratico. Ieri, verso metà pomeriggio, se
n'è uscito con una dichiarazione molto dura: «Trovo davvero incredibile che un
criminale che già 13 anni fa era stato coinvolto in odiosi reati di violenza
sessuale possa essere arrivato a coordinare un circolo del Pd. È evidente che
nel Pd abbiamo una questione morale grande come una montagna». Questione
morale? Da Berlinguer al garage dello stupratore? Possibile? Il partito si
ribella: David il Bello Sassoli accusa Marino di essere «poco dignitoso», Rosi
Bindi lo definisce senza «cuore né cervello», la Finocchiaro in
sostanza gli dà dello squilibrato. Adinolfi invece conferma: «La questione
morale esiste». E la
Serracchiani, non trovando nulla di simpatico in tutto ciò,
parla di «inopportuna strumentalizzazione», con un comunicato che sembra più in
sintonia coi tempi di Fanfani che con quelli del web.
Ma è quando scendono in campo gli altri due candidati alla segreteria,
Franceschini e Bersani, che si capisce che la partita è seria.
Vero terreno di
dibattito congressuale. Il leggenDario picchia duro: «Marino offende migliaia
di iscritti». Bersani ancor di più: «Cose del genere non le pensa nemmeno il
nostro peggior avversario». Marino accusa il colpo, abbozza una scusa («nessun
intento offensivo nelle mie parole»), ma ribadisce il concetto. Che poi è un
concetto molto semplice: chi ha guidato il partito finora non ha saputo
scegliere i dirigenti, tanto è vero che mette uno stupratore a coordinare un circolo.
Quindi ci vuole la svolta. Quindi ci voglio io.
E così un sabato pomeriggio
d'estate se ne va con i massimi dirigenti del partito d'opposizione impegnati a
tirarsi in faccia l'un l'altro la colpa dello stupratore al circolo Torrino.
Non è fantastico? Che il dibattito precongressuale fosse una roba da maniaci,
lo si era sospettato: nessuno immaginava che fosse una roba da maniaci
sessuali. I protagonisti dell'elevato scontro, da Franceschini a Bersani, fra
l'altro sono proprio quei politici che accusano il governo di dedicare troppo
poco tempo alla crisi. E loro a che cosa dedicano il loro tempo? A farsi la
guerra congressuale attraverso le vicende di un loro dirigente, appassionato di
politica e filmini porno sugli stupri. Se questo è il dibattito
precongressuale, al congresso che succederà? Si scanneranno su «Moana,
l'insaziabile viziosa»? Si attribuiranno l'un l'altro simpatie politiche per
Donato Bilancia o il mostro di Loch Ness?
Sia chiaro: noi pensiamo che Ignazio Marino abbia detto un'emerita sciocchezza.
È vero che mettere a capo di un circolo una persona che è uscita da un ospedale
psichiatrico ed è stata giudicata già una volta incapace di intendere e volere,
non è forse quel che si dice una scelta politica accurata. Questo però pone un
problema di selezione dei dirigenti, non certo una «questione morale». La
«questione morale» nel Pd esiste davvero, ma è quella delle giunte travolte
dagli scandali o quella del tesseramento (una tessera su 10 è a Napoli: ci sarà
una ragione?). La «questione morale» sono le gestioni scellerate di Bassolino e
Iervolino, le tangenti sanità in Puglia, la suddivisione del partito in
correnti che sembrano comitati d'affari. Non l'arresto di un (presunto)
stupratore, che è e resta un drammatico caso singolo e irripetibile.
Ma il problema è che della vera «questione morale» nel Pd non si parla. Nemmeno
il «novissimo» Marino ne ha mai parlato. Silenzio. Imbarazzo. Così come non si
parla di nuove idee per l'economia o la giustizia, così come non si avanzano
proposte per cambiare il welfare o il pubblico impiego. Si preferisce,
piuttosto, passare un intero pomeriggio a far la danza dello stupratore,
scendendo dai bassifondi della politica ai bassifondi del porto, e dimostrando
un'ampiezza di vedute che al confronto Stevie Wonder è un'aquila. Povero
partito, come l'hanno ridotto. Dalle Botteghe Oscure ai garage oscuri. Dicono
che il coordinatore arrestato avesse in casa, accanto alla tessera del partito
e alla sua videocassetta preferita «Stupri Gallery», un memorandum in cui si
diceva: «Guarire dalla malattia prima possibile. Basta con questi impulsi
autodistruttivi». Gli esperti non hanno ancora capito se fosse preoccupato per
le sue condizioni di salute. O per il Pd.
Mario Giordano
Il Giornale
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1. Desperate.. Scritto da
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, il 12-07-2009 20:27 Secondo Grillo, l'opposizione è ''un soggetto non più politico, ma consortile, affaristico, affascinato dal suo doppio berlusconiano. Una collezione di tessere e distintivi. "
C'è molto di vero, ed è il lato peggiore: un comitato di affari infiltrato ovunque, dai cantieri navali, alle costruzioni, ai grandi affari, alle banche, alla cooperazione internazionale, e molto di più.. governare è tutta una altra cosa dal dare in pasto i cittadini alle organizzazioni burocratico-mafiose. Non possono opporsi nemmeno ad una formica, quella gli ride in faccia, e per il Paese non è una bella cosa, a qualunque partito si riesca ancora a credere. Ma la speranza è l'ultima a morire, chi sa a furia di prendere ceffoni e se la base si sveglia ..
2. desperate citizen Scritto da
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, il 12-07-2009 19:59 Siamo a posto.......... Se questa è l'opposizione che dovrebbe contrapporsi allo psiconano non ci resta che: se si è giovani, cambiare paese. se si è anziani come me sperare che passi la legge sull'eutanasia. extrema ratio: confidare nel buon Dio, mica vivrà in eterno...........