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Italia da vertigini : un processo ad un ristoratore per aragoste vive su ghiaccio
Scritto da Marista Urru
sabato 02 gennaio 2010
ARAGOSTE FRESCHE ADDIO?
Italia da vertigini:
E non saprei come altrimenti definire
quello che provo a leggere questa notizia dopo
avuto conoscenza delle mille irregolarità, lavori in nero e quanto
altro, che stanno impunemente, almeno
così parrebbe, massacrando tra gli altri
il distretto industriale di Prato.
Siamo
il Paese di mille ingiustizie, del lavoro insicuro, delle mille
truffe bancarie legalizzate, delle lobby, dei cartelli, dei mille soprusi noti, notissimi e
risaputi verso i quali infine
desidereremmo dalle istituzioni un minimo di consapevole rimedio. Ed invece si disquisisce apparentemente sul sesso dgli angeli o quasi. Una ratio c'è? Temo di si
Per
questo la vertigine, perché davvero non saprei come valutare sta
notizia
colorata di assurdo, notizia e fatto che avrà di certo una sua ratio
che mi
sfugge. L'articolo non specifica se siamo di fronte alla violazione di
una norma esistente o a cosa stiamo assistendo : sembra a prima vista che il
risultato potrebbe esser la fine delle aragoste pescate dai piccoli
pescatori a favore.. della grande industria.. ma Marista è una mal
pensante sull'onda del detto andreottiano: " a pensare male si fa
peccato, ma..."
I Fatti dal TgCom
Milano: un ristoratore , come tanti fanno, espone astici vivi ( aragosta ) in sala da pranzo. Sappiamo tutti che
purtroppo da sempre le aragoste vanno cotte vive e per questo
si usa trasportarle e poi conservarle con ghiaccio, fa impressione a molti, non dico
sia certamente "bene" farlo, immagino che gli animalisti se
ne siano occupati e se ne occuperanno, ma non mi sarei aspettata un processo
con tutti i costi che comporta e con la giustizia ingolfata. Ma così è e non si discute,
registriamo il fatto, questo ancora si
può fare , dal TG com
"A decidere di mandare a processo i due titolari di un noto ristorante nelle
vicinanze del Duomo è stato il pm Giulio Benedetti, magistrato specializzato,
tra l'altro, nei reati che riguardano il settore degli alimenti.
Nel decreto di citazione a giudizio il magistrato ha contestato, oltre al
non aver conservato e congelato in modo corretto alcuni alimenti tra cui
qualche forma di pane casereccio, il maltrattamento di animali,
dove gli animali chiamati in causa sono i cugini più pregiati, secondo i
buongustai, delle aragoste: li ha tenuti "vivi a diretto contatto con il
ghiaccio - recita il capo di imputazione - e con tale condotta, senza
necessità", li ha sottoposti a "sevizie" e "a comportamenti
e a fatiche insopportabili per le loro caratteristiche etologiche".
Fatti, per il pm, aggravati in quanto da tale comportamento "derivava la
morte degli astici".
A scoprire i crostacei vivi e
sistemati sul ghiaccio, all'interno di un apposito banco espositore di prodotti
ittici, erano stati i Nas il 20 novembre 2007 durante un controllo di routine.
Controllo che ha però messo nei guai
il ristoratore, convinto che quello fosse il modo giusto per conservarli e che,
in base ai dettami dei piu' rinomati manuali culinari, dovessero essere bolliti
ancora vivi.
La difesa dei due ristoratori:
"Sosterremo - ha spiegato il legale - che il ghiaccio ha due funzioni: non
solo quella di conservare ma anche quello di anestetizzare e, quindi, ammesso
che gli astici siano in grado di percepire la sofferenza, di lenirla"."
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