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LIBIA come si viveva con Gheddafi, testimonianza, 16 cose che non avranno più PDF Stampa E-mail

Scritto da Marista Urru   
venerdì 11 novembre 2011




Misurata oggiLe elites mondiali  fanno quello che vogliono, ecco cosa hanno fatto della Libia. 


Di noi alcuni affermano abbiano intenzione di fare una specie di gardaland per ricchi, e noi? Mucche da mungere.. mentre scrivo Monti è appena salito al Quirinale, ma torno alla Libia

Ho cercato di capire, fra le tante voci discordanti, come davvero stanno le cose, come vivevano i libici con Gheddafi, visto che le notizie con cui i guerrafondai ci hanno bersagliato non corripondevano ai racconti che amici che sono stati in Libia mi avevano fatto.

Non posso dire di avere la verità in tasca, ma ho trovato una testimonianza scritta e  immagino che se una persona scrive la sua esperienza e la firma, sia molto più credibile di filmati palesemente contraffatti e dichiarazioni fumose che fin qui ci hanno propinato. Tanto più che quanto l'ingegere Eni racconta, collima con quello che mi era stato riportato dai miei amici.

Questa testimonianza è un commento ad un articolo su Stampa Libera, articolo che riporto di seguito





Sono stato in Libia, da lavoratore, fino al 21 febbraio scorso quando, costretto dagli eventi, ho dovuto abbandonarla con l’ultimo volo di linea Alitalia.

Ho avuto modo di conoscere gran parte del Paese, da Tripoli a Bengasi, a Ras Lanuf a Marsa El Brega a Gadames, non frequentando gli ambienti dorati, ovattati e distaccati dei grandi alberghi, ma vivendo da lavoratore tra lavoratori e a quotidiano contatto con ambienti popolari, sempre riscontrando cordialità e sentimenti di amicizia per certi versi inaspettati e sorprendenti.

Non era raro per strada sentirsi chiedere di poter fare assieme una fotografia da chi si accorgeva di stare incrociando degli italiani, peraltro numerosissimi anche per le tantissime imprese che vi operavano, dalle più grandi (ENI, Finmeccanica, Impregilo ecc.) alle più piccole (infissi, sanitari, rubinetterie, arredamenti ecc.), in un ambiente favorevolissimo, direi familiare…

Da quello che ho potuto constatare il tenore di vita libico era abbastanza soddisfacente: il pane veniva praticamente regalato, 10 uova costavano l’equivalente di 1 euro, 1 kg di pesce spada circa 5 euro, un litro di benzina circa 10 centesimi di euro; la corrente elettrica era di fatto gratuita; decine e decine di migliaia di alloggi già costruiti e ancora in costruzione per garantire una casa a tutti (150-200 m2 ad alloggio….); l’acqua potabile portata dal deserto già in quasi tutte le città con un’opera ciclopica, in via di completamento, chiamata “grande fiume”; era stata avviata la costruzione della ferrovia ad alta velocità e appaltato il primo lotto tra Bengasi e il confine egiziano della modernissima autostrada inserita nell’accordo con l’Italia; tutti erano dotati di cellulari, il costo delle chiamate era irrisorio, la televisione satellitare era presente sostanzialmente in ogni famiglia e nessun programma era soggetto a oscuramento, così come internet alla portata di tutti, con ogni sito accessibile, compreso i social network (Facebook e Twitter), Skype e la comunicazione a mezzo e-mail.

Dalla fine dell’embargo la situazione, anche “democratica”, era migliorata tantissimo e il trend era decisamente positivo: i libici erano liberi di andare all’estero e rientrare a proprio piacimento e un reddito era sostanzialmente garantito a tutti.

Quando sono scoppiati i primi disordini, la sensazione che tutti lì abbiamo avuto è stata quella che qualcuno stava fomentando rivalità mai sopite tra la regione di Bengasi e la Tripolitania, così come le notizie che rilanciavano le varie emittenti satellitari apparivano palesemente gonfiate quando non addirittura destituite da ogni fondamento: fosse comuni, bombardamenti di aerei sui dimostranti ecc.
Certamente dal punto di vista democratico i margini di miglioramento non saranno stati trascurabili, del resto come in tanti altri paesi come l’Arabia Saudita, la Cina, il Pakistan, la Siria, gli Emirati Arabi, il Sudan, lo Yemen, la Nigeria ecc. ecc… e forse anche un po’ da noi! Pertanto prima o poi qualcuno dovrà spiegare perché in questi Paesi non si interviene…
Sono triste e amareggiato al pensiero di come sarò considerato dagli amici libici che ho lasciato laggiù dopo questa scellerata decisione di stupidissimo interventismo!

Guido Nardo
Ingegnere Gruppo ENI

1 – Non vi è alcun bolletta elettrica in Libia; l’elettricità è gratuita per tutti i cittadini.

2 – Non vi è alcun interesse sui prestiti, le banche in Libia sono di proprietà dello Stato e i prestiti concessi a tutti i suoi cittadini hanno, a norma di legge, lo zero percento di interesse.

3 – Avere una casa è considerato un diritto umano in Libia.

4 – Tutti i novelli sposi in Libia ricevono  60 mila dinari (US $ 50.000) da parte del governo per acquistare i loro primo appartamento contribuendo così all’avvio della famiglia.

5 – Istruzione e cure mediche sono gratuite in Libia. Prima di Gheddafi solo il 25 per cento dei libici erano alfabetizzati. Oggi, la cifra è dell’83 per cento.

6 – Se un libico volesse intraprendere una carriera agricola, riceverebbe terreni agricoli, una casa in campagna, attrezzature, sementi e bestiame per avviare la propria attività, il tutto gratuitamente.

7 – Se i libici non fossero riusciti a trovare il sistema medico o scolastico di cui avessero avuto bisogno (in Libia), ci sarebbero stati dei fondi governativi per andare all’estero e non solo, avrebbero ottenuto mensilmente US $ 2.300 / al mese per indennità di alloggio e auto.

8 – Se un libico compra una macchina, il governo sovvenziona il 50 per cento del prezzo.

9 – Il prezzo del petrolio in Libia è di $ 0,14 per litro.

10 – La Libia non ha un debito estero e le sue riserve monetari sono pari a $ 150 miliardi (ora congelate).

11 – Se un libico non è in grado di trovare lavoro dopo la laurea lo stato paga l’equivalente dello stipendio medio per la professione. (ciò vale anche per le professioni per cui non serve una laurea)

12 – Una parte degli introiti derivanti dalla vendita del petrolio libico viene accreditato direttamente sui conti bancari di tutti i cittadini libici.

13 – Una madre che dà alla luce un bambino riceve 5.000 dollari USA.

14 – 40 pagnotte di pane in Libia costano $ 0,15.

15 – Il 25 per cento dei libici è laureato.

16 – Gheddafi rese possibile il più grande progetto mai sperimentato al mondo di irrigazione, conosciuto come il Great Manmade River project, al fine di rendere disponibile più facilmente l’acqua nella regione desertica.

Fonte originale

Ora capite bene che uno Stato come questo DOVEVA ESSERE DISTRUTTO, dava fastidio ad alcuni in Africa, a molti in Occidente.



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  Commenti (2)
1. ...
Scritto da Moreno website, il 07-11-2012 12:58
BRAVI, ci vorrebbero più voci fuori dal coro in questo mondo!
2. Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo , il 12-11-2011 09:35
efficace in grado di dare una ripresa al debito pubblico che dal 2004 in cui si aggirava attorno all'8% era oramai finito a poco più del 2% del corrente anno. Naturalmente sappiamo che se c'è uno strumento per prendere per le palle una nazione e svuotarla llo sfinimento questo è il debito. La banca centrale (non sono sicuro) libica ancora nelle mani del popolo sovrano e posata sulle leggi islamiche contro l'usura (da qui l'interesse 0%), assieme a quella iraniana, nord koreana e venezuelana, rappresentava un ghiotto boccone per i signori di Basilea e doveva in periodi di necessaria liquidità "vera" esser ceduta al sistema - qaddafi, torno a ricordarlo, si riunì privatamente con il "padrone" delle banche centrali internazionali R°thschi1d nella reggia estiva di Corfù insieme a forse l'uomo più influente d'Inghilterra Mandelson e nell'occasione vennero presi accordi che avrebbero poi preso efficacia con il rilascio di (non ricordo il nome) al-meghrai (?) e l'invio di personale specializzato in sommosse delle regie Sas. Tunisie ed Egitto scaldarono gli animi dei fomentati fratelli islamici (il muslim brotherhood è una istituzione fortemente voluta dall'occidente e con principi discordanti da quelli insegnati nel corano) e poco ci volle per creare le condizioni per giustificare un bombardamento di 3 mesi sui civili. Ricordiamo inoltre che i ribelli che rovesciarono qaddafi sono prevalentemente legati a movimenti qaedisti e che in principio abbiamo appoggiato dei terroristi al governo. Ma non è un precedente, durante l'invasione afghana da parte dei sovietici, i nostri servizi segreti crearono e finanziarono quelli che oggi sono i temuti talebani. E lo facemmo con il corano alla mano, insinuando che il profeta voleva la morte dell'infedele ateo comunista (brzezinski stesso prese parte al programma rieducativo dei pastori beduini). 
Qaddafi sapeva che sarebbe caduto, forse non si immaginava di venir impalato e giustiziato. 
Noi siamo nella stessa caduta, non ci immaginiamo nulla. 
cordialmente

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