Corre
davvero obbligo di sottolineare la superficialità di certe sbandierate ideologie contrabbandate come
progresso, ma che in realtà nella concretezza del vivere si risolvono in
preconcetti datati e provincialotti che denunciano tutta la limitatezza di idee acquisite
con fideistica cecità trasformate in acritici slogan.
Mi spiego meglio :
vi è la consuetudine , per me bizzarra, (ma anche questa è una criticabile
opinione criticabile come tante), che le first ladies accompagnino i consorti
in questi summit. Va da se che essendo i mariti
o nel solo caso della Merkel, la
moglie, quelli demandati al governo dei paesi di provenienza, sorga il
problema di non fare morir di noia le auguste consorti , quindi ovunque
l'ospitante le guida in tour turistico
comprendente lo shopping, e questo avviene con una precisa motivazione oltre quella intuibile di permettere ai "grandi " un poco di tempo da poter dedicare ai rispettivi compagni, la rispettiva promozione dei commerci.
Il nostro articolista sconosciuto se ne adonta
e stigmatizza ad uso e consumo delle nostre più dissennate femministe
: non
vuole o finge di non capire quello che anche un bimbo capirebbe e cioè
che il tour delle ladies è importante, le signore non sono comuni
turiste, ma sono donne in
vista nei loro paesi, e per la rispettiva professione, molte di loro
sono donne
in carriera valide e stimate per le loro
capacità intrinseche, e come mogli di capi di Stato, influenzano la
opinione
pubblica, i loro comportamenti, le opinioni, gli scritti le interviste
influenzeranno
comportamenti ed opinioni dei cittadini del loro Paese, promuoveranno
il Made
in Italy in questo caso, una non indifferente voce
nella economia del nostro Paese, un settore che
dà lavoro a milioni di lavoratori
misconosciuti, quando non penalizzati da certa trinariciuta sinistra
caviale e
champagne, e questi provincialotti della
cultura brandita come arma impropria , mostrano solo ed ancora una
volta di fregarsene nei fatti dei nostri lavoratori per i quali
mostrano come sempre di non nutrire alcun rispetto.
Lo spiego
meglio : lo shopping di merce made in Italy, la degustazione di cibi
made in Italy, invece che di cibi copiati male da altre colture con
provinciale
ignoranza , le visite a musei e bellezze architettoniche servono alla
promozione di un marchio , questa volta tocca al made in Italy che dà lavoro a milioni di
lavoratori dimenticati, snobbati da certe forze che pensano che
unici lavoratori che contano, a parole almeno, sono quelli che
sgobbano sotto le sgrinfie di mamma Fiat, ben
inquadrati dagli amici sindacati, quindi "utili alla personale loro causa", che siano italiani che concorrono al Pil, a lor signori gli fa un emerito baffo.
Ma è necessario che questi personaggi capiscano finalmente che
l'italia che lavora non si esaurisce nel bacino di pesca storico dei
sindacati, ci sono lavoratori ed operai
che sono stati molto danneggiati in passato da interessi partigiani di
certa
sinistra e dalle dimenticanze di certa DC ad essi consociata,
questi personaggi hanno danneggiato una
miriade di famiglie, impoverite e sacrificate sull'altare di interessi
politici
politicanti che hanno sacrificato la
nostra gente, i nostri lavoratori, per
cedere parte della nostra ricchezza ad altri paesi, un vecchio
TRADIMENTO del Paese che ha fatto soffrire ed ha comunque aperto gli occhi a moltissimi. Roba vecchia, ma con la coda lunga per
il danno
ed il dolore provocati, si fa di tutto per cancellarne il ricordo, m a
dicevano
i nostri vecchi: "solo quello che non si fa, non si sa", appunto e
questa
robaccia si sa eccome.
E a proposito
vengo alla algida Carlà: tutti a
spennacchiarsi sul perché e per come la bella e
fredda moglie del premier francese non si era intruppata con le altre ladies a fare
shopping.
Chi adombra
una mossa "politica" contro Berlusconi
di una ex modella appartenente al mondo
dello spettacolo divenuta improvvisamente talebana, chi sottolinea la mancanza
di riguardo verso le altre first ladies, chi la da per "capricciosa".
Niente di
tutto questo, discutibile formalmente ( e lo è) o meno, la Carlà è
donna oculata, lei è la moglie del Premier di Francia e la Francia è
nostra diretta
concorrente sia nella moda, sia nella ristorazione, sia nelle bellezze
architettoniche, concorrenza "commerciale" niente di più, ma è una cosa
seria e
in Francia si è molto meno fessi che da noi: si ha ben presente che
indotto di lavoro oltre che di
danaro queste attività comportano, e si
ha rispetto per chi opera in questi settori, non gli si rema contro e
soprattutto non si svendono sull'altare di interessucci di bottega come
è stato
criminalmente fatto da noi in passato.
Anche
questo " danno nascosto "si vuole fare
pagare da certuni nel nostro infelice paese a Berlusconi, il non essersi
conformato agli "usi contro l'Italia e
gli italiani" in favore di più potenti cugini europei, sport in auge da decenni qui.
Sotterranee ed a volte neanche tanto, le guerre commerciali tra paesi europei, guerre che spiegano a chi sa e vuole vedere molti articoli di giornale, guerre che hanno visto una parte connotata a sinistra e non solo, combattere contro il proprio Paese e contro i propri lavoratori
La
Carlà ha giocato in difesa: si è eclissata badando a non "regalare"
neanche
un briciolo della sua immagine al made in Italy alla faccia della
solidarietà fra Europei alla
appartenenza ad una casa comune, alla necessità di abbandonare certi
atteggiamenti autarchici permessi a tutti tranne che a noi, con il
valido appoggio dei
nostri trinariciuti sempre solleciti a svendere il nostro Paese come
faldoni e faldoni di carte e documenti dimostrano,
tutte le altre interpretazioni son fuffa
per gonzi.
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