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Marista
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M. Foa: Rivedere Maastricht, necessario. Che se ne scriveva allora? Rivediamolo
Scritto da Marista Urru
martedì 21 dicembre 2010
Marcello Foa propone
nel suo seguitissimo blog una rivisitazione dei criteri di Maastricht, afferma
che essi ormai "da soli non hanno più senso". Non gli si può dare torto. Ma propongo di
rivedere nel contempo cosa nel lontano
2007, la associazione Adusbef, che difende
gli utenti bancari, scriveva sui
famosi criteri e su alcuni dei motivi
che li hanno determinati
Senza Maastricht una altra ( ricca ) Italia....
Scritto da Marcello Foa
il 21 dicembre 2010
Dunque anche Bankitalia ha certificato che gli italiani sono molto più
ricchi di quanto immaginassimo. Anzi, sono tra i Paesi più ricchi al mondo.
Ottima notizia, da meditare e che spalanca le porte a ulteriori riflessioni.
Come
scrivo oggi, per capire quale sia la realtà economica dell'Italia,
non ci si può limitare sempre ai parametri di Maastricht, come se fossero
criteri divini e che invece infallibili non sono. Li pretese la Germania di Kohl in
cambio del via libera alla moneta unica, ma in modo arbitrario. È come
se acquistando un'auto si valutassero solo i freni, la frizione, il circuito
elettrico e la carrozzeria. Ma non il motore, né il cambio, né gli pneumatici,
né lo sterzo.
Le cifre della Banca d'Italia rafforzano la tesi sostenuta da Marco Fortis e di
cui ho già parlato su questo blog: sommando il debito pubblico a quello privato
e paragonandolo alla ricchezza realmente posseduta dagli italiani (anziché
raffrontarli al Pil, come prescrive il Trattato di Maastricht), l'Italia
risulta solida quasi quanto la
Germania e allo stesso livello della Francia.
Sia chiaro: il debito pubblico é preoccupante e va in ogni caso
ridimensionato. In fretta e senza equivoci. Così come non può essere trascurato
il campanello d'allarme sulla diminuzione della ricchezza (-0,3%) nel primo
semestre del 2010, a
riprova che di rendita non si vive in eterno e che bisogna far ripartire
l'economia.
Tuttavia, il dibattito in corso sull'Europa e il rigore richiesto dai
tedeschi andrebbe ampliato includendo una rivisitazione di Maastricht. Quei
cinque criteri da soli non hanno più senso.
L'auto non si compra a pezzi, ma tutta intera:
perché non aprire una discussione schietta su un tema fondamentale come questo?
Scriveva esattamente tre anni prima , Federico Lippi delegato Adusbef per il Lazio due interessanti articoli
PROBLEMI DA MAASTRICHT
Scritto da Federico Lippi
venerdì 30 marzo 2007
Si discute molto in televisione e si scrive sui giornali ,
di prezzi troppo alti, lievitati per colpa dell'introduzione dell'euro e per
colpa del governo che non avrebbe saputo operare gli opportuni controlli sui
prezzi, assegnando responsabilità a commercianti, già vittime di fornitori,
grossisti e produttori, a loro volta vittime dei rincari petroliferi ed altro.
Ci si sofferma giustamente, sul "signoraggio", che
potrebbe consentire il rientro per ogni cittadino di euro 87,00 l'anno, e non sarebbe
poco, se si partisse dal 2001, altrimenti la cifra sarebbe irrisoria, visto che
corrispondono a circa euro 0,24 al giorno.
Invece sarebbe più giusto che i cittadini sapessero
finalmente cosa ha danneggiato "solo" noi Italiani, perché, e,
possibilmente, sarebbe bene che chi può, ci spiegasse chi ne ha tratto
vantaggio.
Bisogna ripartire dalla introduzione della moneta unica
nominale europea, denominata ECU, che in Italia ha fatto tante vittime dal
punto di vista economico, consentendo al Settore del Credito di entroitare per
finanziamenti e per mutui, cosiddetti fondiari, che di fondiario non hanno in
realtà più nulla, se non che un'etichetta, soldi a palate, perchè applicavano
interessi anche sulla differenza di cambio.
L'ECU era costituito dalla media del valore di mercato delle
monete dei Paesi partecipanti, tra cui Inghilterra, Norvegia, Svezia, Svizzera,
ed altri che avevano le proprie monete molto potenti economicamente, per cui l'
ECU acquistava periodicamente sempre più valore e subiva ben poche scese.
Nell' EURO, invece, non partecipano più i Paesi con moneta
di gran valore, ma sono rimasti partecipanti pressoché solo quei Paesi le cui
monete risultavano, diciamo, più correnti, come Germania ( 1 marco = 988 lire
), Francia ( 1 Nuovo Franco Francese = 254 lire ), eccetera.
Ora, mentre detti Paesi hanno rapportato con il TRATTATO DI
MAASTRICHT la propria moneta al valore di cambio corrente suddetto, l'Italia,
grazie a Prodi, fu l'unica a paragonare la lira al cambio dell' ECU, tanto è
vero che numerose Banche, tre mesi prima della ratifica di detto Trattato, avevano
applicato il valore di 1 euro = 1988,39 lire, sugli estratti conto inviati ai
clienti, su indicazioni ABI, che, poi con la stipulazione del Trattato
dovettero rettificare in 1936,27 lire.
Se Prodi avesse negoziato per il Suo Paese lo stesso cambio
ottenuto dagli altri, i quali tutti, dopo la seconda guerra mondiale, hanno
preso come base il valore del dollaro, asportando le monete di quei Paesi che
partecipavano all'ECU, ed hanno scelto di non partecipare all' EURO, avremmo
ottenuto che 1 euro avrebbe avuto il valore di £ 1208,16, cioè in pratica 2/3
del valore attuale.
Non sarebbe stata una differenza di poco conto: un vecchio
stipendio di 2 milioni di lire, al cambio ottenuto dagli altri Paesi Europei,
sarebbe stato pari ad euro 1655,41 e, non agli attuali euro 1032,91, il
vantaggio sarebbe stato di euro 20,75 al giorno.
C'è da aggiungere, per esattezza, che a quel punto, anche se
i commercianti, seguendo l'esempio delle nostre Banche, come di fatto è
avvenuto, avessero automaticamente voluto tradurre le 1000 lire in 1' euro,
avremmo avuto, come risultato che sarebbe stato 1 euro = 1200 lire, con
notevole minor svantaggio rispetto a quanto è successo.
Purtroppo, anche il fatto che le prime a tradurre,
IMMEDIATAMENTE, 1000 lire in un 1 euro, siano state proprio le Banche, che
hanno passato le spese per operazione da lire 2500, ad euro 2,59, come sempre
insensibili ai danni che procuravano e senza prenderne alcuna responsabilità,
fa capire come gli oneri al Consumatore diventino vertiginosi ed insostenibili.
Chi si è giovato di tutto ciò? Certo non noi cittadini, ai
quali non si pensa mai troppo.
Il discorso meriterebbe di essere approfondito: si dovrebbe
parlare delle RISERVE AURE, quelle che l'Italia, negli anni passati
indebitatasi, ha dovuto cedere come PEGNO per ottenere prestiti dall'estero, e
principalmente dalla Germania.
Buona parte di quei debiti è stata restituita, ma le riserve
auree non sono mai tornate indietro.
Si è invece avuto cura di promuovere la cancellazione a
livello europeo del concetto di "riserva aurea", ovviamente tramite
opportuna legislazione.
Un ultimo interrogativo, anche questo non di poco conto:
quella differenza di valore di un terzo, che fine fa?VN:F [1.9.3_1094]
MAASTRICHT E LE BANCHE ITALIANE USURAIE
Scritto da Federico Lippi
domenica 30 dicembre 2007
Partiamo da un dato ben visibile a tutti : le Banche
Centrali stanno iniettando moltissima liquidità nel sistema, ma la cosa pare
non sortire gli effetti sperati.
Molti in questi giorni si spendono a spiegarne i motivi, che
poi si riassumono brevemente : le Banche
non usano la liquidità per il loro normale lavoro, come dovrebbero, ma se la
tengono in cassa ben stretta, ne hanno infatti un vitale bisogno per fare
fronte massimamente alle perdite causate dalla crisi dei subprime e del mercato
immobiliare , ormai alle porte.
Questo avviene ovunque, ma in Europa un macigno
incombe: Maastricht con i suoi parametri
rigidi e a volte stupidi come ebbe ad ammettere lo stesso Prodi, ( rapporto
debito-Pil; rapporto deficit-Pil; inflazione..), in più ci hanno aggiunto dei rigidissimi vincoli di bilancio che portano ad una
continua rivalutazione dell'Euro, il che non è affatto quella bella cosa che ci
vogliono fare credere, perché produce un
gran bel danno alle nostre esportazioni.
Ci viene da chiederci, perché l'Europa si è creata questa
gabbia? Facile, perché questa gabbia, questa
garrota che ci sta strangolando, è necessaria per costruire un modello
economico ottimo per un mondo in cui
conta la Finanza, solo la ricchezza
finanziaria, che è ricchezza di pochi basata sul lavoro di molti.
Stiamo ormai da troppo tempo osservando,
sostanzialmente silenti e inattivi ad
alcuni fenomeni che impoveriscono inesorabilmente il Paese :
1. Una forte
massimizzazione delle rendite speculative, sia mobiliari che immobiliari, cosa
che determina il mantenimento di un alto tasso;
2. Spinta ad usare
manodopera a basso costo, meglio se clandestina, onde operare indirettamente
sui salari, che vengono mantenuti appositamente bassi;
3. Da quanto su
detto, si capisce come e perché le nomenclature economico-finanziarie assumano
sempre maggiore importanza;
4. Consapevole e
voluto annientamento dei ceti medi;
5. Ovvia, date le
premesse, la dittatura delle Banche,
nella totale mancanza di reazione, anzi col consenso, della classe politica,
sempre più debole ed esautorata;
Se poi dall'Europa ci
approssimiamo all'Italia, i dolori crescono : qui ormai il Settore Bancario la
fa da Padrone e, volenti o nolenti, tale Settore rappresenta ormai un vero e
proprio governo- ombra, grazie anche ad una classe politica sostanzialmente
inesistente dal punto di vista strettamente politico, divisa, perennemente alla
ricerca del potere per il potere e attratta più dal mondo degli affari che
dallo spirito di "servizio versi i
cittadini".
Aggiungiamo a ciò i debiti dei partiti, e otteniamo degli
ottimi "servitori delle banche", banche che ormai , pure se non elette da
nessuno, quindi senza mandato , governano e ovviamente non rispondono del loro operato e degli
effetti delle loro scelte, volte ad assicurare unicamente i loro interessi
economici.....
Ottengono facilmente leggi di favore, leggi che le esonerano
abusivamente da quelle imposte e tasse a cui tutti gli altri sottostanno, e che
anzi debbono pagare in misura maggiore
che in altri Paesi, per ovviare in qualche modo alle mancanze che si
creano nell'Erario grazie alla vera evasione fiscale......
Torniamo invece alle Banche: oggi l'accorpamento in grandi
Gruppi Bancari faraonici creati nella speranza di trovarsi finalmente alla pari
con i gruppi europei, ha costretto le nostre Banche ad aumentare il volume
degli affari, mettendo contemporaneamente rimedio alle scoperture di quelle di
loro che hanno accumulato più sofferenze per esser state meno attente ed aver
concesso prestiti superficialmente, del che le cronache in qualche modo qua e
là ci hanno parlato, attentissime a non dilungarsi troppo, comunque gli
ammanchi c'erano e andavano coperti..... Per il testo integrale...QUI
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1. Non è tutto Oro... Scritto da
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, il 22-12-2010 21:30 Salve Marista. Leggendo qua e la vedo che ci sono delle affermazioni, come quella di DallaGermania, sul Blog di Foa, che possono venire mal interpretate. 2000 € di disoccupazione sono sì nel carniere, ma andiamo per ordine. Dunque: La Cassa integrazione in Germania non esiste. Esiste un’assicurazione sulla disoccupazione pari al 10% o giù di lì che uno paga. In Caso di perdita del Lavoro involontaria, si riceve subito dalla Camera del Lavoro, “Arbeitsamt” riceve oggi puliti in Mano circa il 30% del suo stipendio lordo. Se per caso la disoccupazione fosse avvenuta colposamente, allora vige un blocco di 6 Settimane sull’assegno mensile. Durante tutta la mia Vita lavorativa non sono stato mai disoccupato, solo negli ultimi due Anni per tre Mesi prima della pensione, e basta Un mio collega spagnolo scapolo, che guadagnava da secondo, 4400 € lordi, si trovo dopo lunga malattia in disoccupazione a percepire sui 1320 Euro al Mese, e dato che ha quasi 60 Anni, percepirà questa cifra per 24 Mesi. Solamente se sposato con Bambini a carico avrebbe percepito di più, in primo luogo perché avrebbe avuto meno trattenute, dove qui in Germania le trattenute per uno Scapolo, l’assicurazione per Malattie e fondo pensionistico e assicurativo ammontano a circa il 51% del lordo, devi anche calcolare la Tassa ecclesiastica del 10% , delle trattenute fiscali, mensili. (nix = 5 per mille annui, bensì il 10% sull’importo delle Imposte mensili) Lascia che ti porti un esempio, prendiamo un Padre di Famiglia, sposato, Mogli Casalinga, con due Bambini a carico e un Mutuo da pagare, con lo stesso stipendio lordo del mio amico spagnolo, Uno sposato con due Bambini a carico arriva sul 35% di trattenuti che si porta a Casa sui 2800 Euro netti. Solamente in questi casi sì arriva a 2000 Euro di disoccupazione, ma solo in aggiunta degli Assegni Familiari. Son soldi, ma se hai una Famiglia da mantenere un mutuo da pagare e figli da mantenere, devi fare i salti mortali e non può mantenere lo stesso tenore di vita di prima. I guai per l’esempio che ti ho porto iniziano quando, dopo il periodo di prima disoccupazione che varia a seconda dell’età dell’interessato da sei ai 24 Mesi, subentra la cosiddetta Harz IV, vale a dire, l’anticamera della povertà e dello sgretolio sociale. La Harz IV prevede 365 Euro al Mese di assistenza per adulto in Famigliari, più gli assegni per i Bambini, se quei soldi non gli bastano a vivere e a pagare il Mutuo, allora quello si rivolge allo Stato. Lo Stato gli paga il resto delle spese, solo se conformi ad una Vita spartana, vale a dire, la Casa, anche se magari pagata per il 70% te la frega la Banca, con tutti i danni finanziari che seguono, l’Automobile la devi vendere e non devi posseder più di 1500 Euro in contanti, in altre parole, finche uno si può aiutare da solo, magari pignorando pure le scarpe, lo Stato non interviene, e se l’interessato lo fa intervenire nascondendo le sue vere condizioni finanziarie e arrivi ad avere sussidi senza averne diritto, ti trascinano subito in Tribunale per frode allo Stato e devi restituire il mal tolto. Da questo punto in poi parte il famoso lavoro per un Euro all’ora, che in fondo non è altro che una moderna forma di schiavitù, essere disoccupati qui i Germania e ancora una vergogna e la Gente si adatta senza mugugnare, per disciplina personale e per pudore civile a qualsiasi Lavoro. E da qui, come vedi siamo ritornati a Bomba, dove iniziano i discorsi di strozzinaggio industriale di incapacità politica, del subdolo velenoso spin giornalistico da Pifferaio, e dell’assordante e avvilente servilismo dei Vuvuella.
2. The sting Scritto da Franco Parpaiola, il 22-12-2010 01:02 Salve Marista. Fox intendva me, solo che sbaglò indirizzo, ma chi se frega.
Di certo per me tu non sei una Vuvuela sei una cara amica, che dice Nero al Nero e Bianco al Bianco, e ti ringrazio della tua amicizia e delle tue belle parole nei miei confronti. Domani mi darò da fare per la LfG 41 sulla Pirateria Marina, vedrai che nemmeno sui giornali appaiono certe statistiche. Ora metto ancora due spezzoni de “Il Cantiere” su FB di MonopoliTube e poi per il momento credo basti, ora gli amici tubolari hanno diverse informazioni delle quali nemmeno se le sognavano, specialmente quelle che sto e pubblicare,e poi lo sai no, la mia Porta, per tutti loro è sempre aperta.
Poco fa e finita un’intervista data da Jean Claude Junker il Ministro Presidente del Lussemburgo a phönix tv.de, nonché capogruppo dell’Euro gruppo (quello degli Eurobonds) riguardante appunto la situazione finanziaria europea. Due cose solo mi sono rimaste impresse: Junker ha paura dell’amicizia Franco- tedesca, teme che gli stretti accordi tra Sarko e Big Mama Angelina siano sì, una benedizione (si fa per dire) per le due Nazioni, ma, tra il grande imbarazzo dei suoi due interlocutori, JCJ senza mezzi termini diceva che le future decisioni europee si prendono in seno al Parlamento Europeo, e alle riunioni dei Capi di Stato degli Stati Membri e non a Berlino e tanto meno a Parigi. Junker in questo caso è stato categorico e a mio avviso ha anche ragione. Ammetteva però, che è molto difficile trovare soluzioni unitarie quando la politica Monetaria la fa l’UE e quella di Mercato la fanno i singoli Governi. Quando poi mise sul piatto della Bilancia anche il fatto che le varie economie europee viaggiano su differenti corsie e hanno logistiche e problemi diversi, allora c’è veramente da scuotere la Testa e chiedersi chi è stato quella cima di Rapa a volere un’Europa cosi. Capii insomma che Maastrischt a mio avviso non è altro che il futuro di un’Europa che ancora non esiste, una visione da visionari magari anche un po’ ingenui, o se vuoi, il tetto della Casa Europea ancora tutta da costruire insomma. Bon, an fatto il tetto campato in aria, ed ora cercano disperatamente di tirare su le pareti, il guaioè che ognuno cerca di modellare tutta la Casa secondo il proprio gusto personale, e noi siamo quelli che paghiamo il conto per tutti. Te lo dico sin d’ora, se i politici non costringono gl’industriali a reimportare i posti di Lavoro esportati in giro pel Mondo, qua finisce male. Pensa,tempo fa, ti parlavo dei cosi detti “un euro Job”, vale a dire, chi riceve sussidio statale qui in Germanai, deve lavorare per un Euro l’ora o gli tolgono il sussidio. Ora i datori di Lavoro che impiegano questi specialisti, pagandoli un Euro l'ora, non se la sognano nemmeno di cambiare disco e di assumerli. Anno a disposizioni milioni di specialisti che non costano loro niente, dei quali non devono versare contributi o pagare tasse, e per quanto ricevano sussidio, non figurano nella lista dei disoccupati, in quanto lavorano per un euro, mica sono secemi quelli aa assumerli, ti pare? Difatti i milionari qui in Germani sono in pericoloso aumento, come lo sono, ancor più pericolosamente i poveracci, e le insolvenze personali della Gente della Strada. Ne vuoi sentire un'altra? Al TG delle 20:00 qui dicevano che ora in Polonia, Agenzie di Lavoro Parttime tedesche apriranno filiali in Polonia, anche per personale europeo, vale a dire che anche i tedeschi potranno iscriversi, per poter lavorare a Casa loro, ma con contratti di lavoro e paghe orarie secondi i contratti sindacali polacchi, che sono di media un 50% inferiori a quelle sindacali tedesche, il tutto mentre i miei amici polacchi qui cominciano a maledire l’euro perche ha aumento a dismisura il prezzo della Vita in Polonia. Attenta al tuo Orto Marista. Ciao.
3. ricordo Scritto da
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, il 21-12-2010 20:56 Ciao Franco, ricordo bene che non hai dato del levantino a Foa e che l'aggetivo lo hai usato per altra argomentazione che non riguardava Foa. Fox ha fatto confusione e non capisco perchè tanto attacco a quel germanico, chiunque sia ha detto cose giuste, specie nell'ultimo intervento, comunque, si mi sembrano discorsi un po' inutili quelli su maastricht da correggere, va buttato al cesso , altro non merita, lui e quelli che hanno firmato quella schifezza, pare che ci si siano messi in parecchi a fare in modo di spennarci e ci sono riusciti, poi in Italia, pure di farci entrare con i "grandi" qualche beota che viene anche osannato, ha fatto le scempiaggini che denunciò federico da prima ancora del Marzo 2007, hanno messo sul lastrico non sai quanta gente con i mutui , altro che paese ricco. E certo immagino che gli economisti del pirla pensanco che se una casa viene tolta alla famiglia x e passa ad una banca, sempre resta nel patrimonio del Paese.. imbecilli!! Una famiglia impoverita va assistita, anche se poco, bestie insulse, si toveranno a dover dare il minim vitale a milioni di persone, teste di latta super pagate, prodotto delle Università Italiane in mano alle banche ed alla Mafia
4. The big ripp off. Scritto da
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, il 21-12-2010 20:27 Salve Marista. Niente di più blasfemo, ma da quando in qua la ricchezza di uno Stato si misura sul patrimonio personale dei suoi “sudditi”. La ricchezza di uno Stato si calcola in base a ciò che produce, meno quanto costa tutta la Baracca, se mi ricordo bene la Signora Rotaris, la mia Maestra alle scuole elementari ci spiegava che il Netto ricavo di un prodotto, altro non è che quello che rimane in Mano alla fine. Il guadagno netto ci insegnava la Signora Rotaris è la differenza tra il prezzo di Vendita meno i costi di produzione, cioè cosa mi trovo nel Piatto a pranzo, se non guadagno e il piatto e vuoto, per poter mangiare devo farmi dei debiti, oppure se preferisco, vendere la bancarella. Ti pignori in altre parole la Casa e quando i soldi sono finiti e non puoi restituire il debito, la Banca te la frega e senza aver speso un soldo di cacio, ti ruba la Casa e si trova un bel Capitale tra le Mani. Mi risulta che al Mercato rionale gli ambulanti e le brave Comari di Voghera che vendono un po’ di tutto, quello delle Babuscka russe e le Donne nei Mercati africani, seguano lo stesso ragionamento, e molte di loro, senza saper ne leggere e ne scrivere, stanno mandando avanti intere economie. Specialmente in Africa, le Donne al Mercato fanno lo stesso ragionamento che ci insegnava a fare la Signora Rotaris nel lontano 1948 alla Terza Elementare. L’Italia non è un Paese ricco, ricco è un Paese con risorse minerarie, ricco sì, anzi ricchissimo, ma solo di furbini e volpini, di Pifferai vendi fumo. L’Italia inoltre è anche un Paese ricco sì, ma di Gente che fa i salti mortali per combinare con dignità il pranzo con la Cena, e tanti, molti, troppi non ci riescono, e tirano campare con un unico pasto giornaliero. Il bel Paese, come sempre sostengo potrebbe (avrebbe potuto) essere tra i primi della Classe se non ci fossero i furbini, i volpini, gli evasori fiscali, la criminalità organizzata, un Parlamento con più parlamentari che gli Stati Uniti, 30 mila Auto blu, se non ci fosse la corruzione politica, se non ci fossero i ciechi pensionati INPS che fanno i Tassisti abusivi davanti alle Stazioni Ferroviarie e gli Aeroporti, e chi più ne ha, più ne metta. In altre parole Marista, se non ci fossero gli italianucci e i Vuvuela. Se ci fosse insomma più serietà civile e più rispetto sociale e meno italianucci volpacchiotti che nell’anonimato “gracchiano” come tacchini con tanto di trombetta, al primo fischio del pifferaio di turno che sentono. E su questo cara Marista sfido chiunque a provarmi il contrario.
Insomma a parte tutti i discorsi tecnici economici e finanziari sull’Euro e sul Trattato di Maastrischt come lì fa Federico, dei quali devo dire la Verità ne capisco solo il senso, senza poter apportare argomenti pro o contro la sua tesi, come capisco il senso di opinioni contrarie alla sua, senza pero in misura uguale essere min grado di argomentare e valutarne scientificamente la portata di queste Tesi, devo dire che anche qui in Germania in pratica siamo due a uno, in altre parole, due DM per un Euro, con stipendi dimezzati e prezzi raddoppiati, come del resto lo sono tutti i Paesi che hanno adottato l’Euro. Mi sa tanto che i conti fatti da Mario Fortis, cosi come riportati, non siano del tutto sinceri e siano nient’ altro che il solito puerile tentativo, ormai vecchio e stravecchio, conosciuto e biasimato da tutto il Mondo ma tanto caro agli italianucci, di dar sempre e comunque la colpa dei loro mali agli altri, e mai, dico mai, al loro malcostume che mette in ginocchio l'intera Nazione Italiana. La Germania per ostentare ricchezza ha impoverito la sua Gente, costringendo milioni di disoccupati a lavorare per un singolo Euro l’ora, più il sussidio sociale, e falsificando le cifre sulla disoccupazione. l’Italia lo potrebbe fare, diventare cioè ricca, rubando agli Italiani, il Lavoro di una Vita. Paese che vai, usanze che trovi. Ciao. Salutönen PS. Leggo sul Blog di Foa che un innominato che non ha il coraggio di mostrare la sua faccia e dire il suo Nome e che si firma Fox, tira in ballo il tuo Blog sostenendo che io qui in Casa tua vado dicendo che il Signor Marcello Foa sia un falso levantino circondato da Vuvuela, niente di più distorto, non ho mai detto questo, da tempo invece sostengo che per me il Signor Marcello Foa non è più il Giornalista d’assalto e investigativo di Affari internazionali e di politica Estera nel quale credevo, ma solo un giornalsta da Tavolino, ai veri e sacrosanti limiti e a volte oltre, dello spin giornalistico bello e buono alla Ruppert Murdoch, che tanto disprezzo,in qunatomanioolatore di opinioni, e dato che questo tipo di giornalismo lo conisdero molto biasimevole è questo è un Sito dove si discute e si scambiano opinioni, ho detta la mia. I Vuvuela (la banda dei lecca, lecca, mi ricordo che c'era un programa TV in Italia, dove per indicare i lecca, lecca un comico parlava adulando con la lingua di fuori) sono un'altra cosa, non tutti naturalmente, ci mancherebbe, ma diversi, e questo naturalmente lo confermo di tutto cuore di averlo detto, ben orgoglioso di non farne parte.