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Negli
ospedali delle grandi città, spesso anche in ospedali di provincia, capita di
fare estenuanti attese in "camera calda" ...
locale antistante il Pronto Soccorso, dove si ammassano gli ammalati,
accompagnatori degli ammalati, barellati
in attesa scortati dai volontari delle ambulanze.
Non so
voi, vi auguro di non dover andare in pronto soccorso per nessuna ragione, ma quando si arriva in P.S. bisogna armarsi
di santa pazienza e predisporsi ad
aspettare con serenità e tolleranza che un
angelo candido apra la porta d'ingresso e decida di far passare per
primo.
Quando
meno ve l'aspettate ecco che si apre la
porta d'ingresso all'ambulatorio, c'è chi allunga il collo spiando chi e cosa
c'è dentro, l'angelo, vestito da infermiera, o infermiere, lancia un veloce sguardo verso quella platea
dolorante e accompagnatori visibilmente scocciati, poi senza profferir parola
chiude senza lasciar passare nessuno, nemmeno gli allettati. Tutti si chiedono:
-Ma che
voleva? -
Semplice,
con quello sguardo veloce, apparentemente distratto, ha effettuato il TRIAGE!
Ha fatto
una "scelta", e mi viene da pensare: "Che abbia uno scanner di ultima generazione infilato nel cervello? "
Ora va a
meditare, magari facendo una partita a freccette sul pc, chi far passare per
primo. Quel bambino che urla come un ‘aquila per il mal di pancia (questo lo ha
riferito la mamma), oppure quel tale con la benda da pirata in un occhio?
Faccio passare il barellato, se no i volontari mi danno in testa, oppure quel codice giallo-rosso e il
chisenefrega dove lo metti?
Non è
facile optare una scelta!
Ad
"inventare" il Triage (con l'accento
sulla a nella pronuncia, è un termine francese e non trìage, conl'accento sulla I, come tanti sardi fanno!),
fu il Barone Larry, che faceva parte dell'esercito di Napoleone
Bonaparte, (pensate quanto tempo fa!), nella campagna d'Italia del 1790 e
qualcosa , per far fronte alle urgenze
sanitarie, applicò dei cartellini colorati ai vari feriti.
Questi
erano codici di precedenza, utilizzati ancora oggi:
codice rosso: paziente in pericolo di vita,
codice giallo: potenziale pericolo di vita (minaccia
di cedimento di un organo vitale)
codice verde: paziente che non presenta particolari
disfunzioni (in pratica può aspettare facendo cruciverba difficili, così è impegnato e non
rompe)
codice bianco: nessun urgenza, (può anche portarsi una brandina da casa,
termos, baracchino, e svernare in camera calda)
Ma
torniamo all'infermiera-scanner. Dopo la fugace apparizione, la porta si riapre
e finalmente fa entrare il primo
paziente, quello più grave, sollecitamente attorniato di medici e infermieri
professionali, che provvedono alle prime cure salvavita per dirigerlo poi in
reparto.
Non me
ne vogliano gli operatori del settore per la "velata" (mica tanto) ironia, ma durante le attese in P.S. ho avuto il tempo di far volare la
fantasia, cercando in qualche modo di sdrammatizzare il momento critico.
Anche i
volontari hanno un'anima (anzi hanno solo quella!), mica è facile far finta di
niente se devi far compagnia a un malato sofferente che aspetta di essere visto
dai medici.
Noi (volontari) soffriamo con loro, quel "Triage" lo viviamo in prima persona,
perché siamo persone! I malati lo sono! Prima di entrare in quel luogo dove
diventano "casi clinici" (cartelle cliniche, numeri di letto, anziché Pinco
Pallino si chiamano: Toroide, Ernia Strozzata, Cancro de Cancris ecc.)
E' giusto sottolineare che ci sono medici
e infermieri meravigliosi, che dedicano la loro vita alla missione che hanno
scelto , non solo per lo stipendio di fine mese.
A loro dico:
GRAZIE DI ESISTERE!
Con
affetto. La Vostra
volontaria Mariella
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1. in pronto soccorso Scritto da
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, il 06-02-2010 09:07 Si, Sima, hai ragione, hai fatto bene a puntualizzare,io sono stata abbastanza acida sull'atteggiamento dei "triagisti". Mi hai dato manforte! Grazie!
2. pronto soccorso.. Scritto da
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, il 05-02-2010 17:31 succede anche che il malato nn venga preso in carico dall'ospedale e resti ignorato sulla barella dell'ambulanza con cui è arrivato, perchè nn ci sono barelle, i medici e il personale è tutto impegnato, i volontari sono bloccati in ospedale anche oltre il loro orario di servizio. Anche questo è volontariato..