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Post Europa già ci siamo? Il risveglio del V4 di Visegrad è un segnale forte PDF Stampa E-mail

Scritto da Marista Urru   
venerdì 20 maggio 2011


L'Europa che non c'è , l'Europa della BCE e dei costosi tecnoburosauri, diventa sempre meno appetibile e il gruppo di Visegrad si risveglia e si fa un bell'esercito.

Putin vola in Slovacchia e porta doni.










Molti non ne conoscevano l'esistenza, altri l'avevano forse dimenticato, ma nel lontano 1991, venti anni fa, dopo la caduta della Unione sovietica, si costituiva il Gruppo di Visegrad con obiettivo di dare forza a quattro paesi , Polonia, Slovacchia, Repubblica Ceca ed Ungheria, il fine era quello di dedicarsi a quelle riforme necessarie per adattarsia ad una economia di mercato.

Il progetto andava a rilento, e quando Buxelles decise per l'allargamento fu naturale che i 4 decidessero di approfittare della nuova situazione, sembrava davvero una ottima opportunità quella di entrare nella Unione Europea ( ci siamo caduti in molti a quanto pare) .

Ora con Putin non solo si è arrivati alla guerra contro la Georgia, ma anche al gas usato come mezzo di potere, i quattro, nella riunione del 12 Maggio scorso decidono di stringere anche alleanza militare che intendono sempre però mantenere sotto la influenza atlantica.

Dal 2013 i quattro paesi cominceranno le esercitazioni militari sotto egida Nato, ma come forza indipendente che dovrebbe essere pronta entro il 2016.

I giochi cambiano e gli esperti ipotizzano due scenari:

1) Il gruppo sceglie di entrare a fare parte di quella Europa che se si era presentata come una realtà di Grandi uniti e vincenti, e che nei fatti al momento stenta a nascere davvero, guidata da costosi tecnocrati che non si capisce bene verso che tipo di Europa vogliono andare, col risultato che la costruzione che appare all'orizzonte risulta indeterminata e se mai ripiegata sugli interessi di una Germania che a sua volta si sta avvicinando alla Russia, mentre il caos regna in Grecia, in Spagna, in Irlanda dove le cose non vanno affatto bene con la prospettiva che altri Paesi cadano in crisi grave.


La Grecia è indebitata e l'Europa che fa? Le propone di cedere sovranità, cedere le isole, i beni, e spremere la cittadinanza per restituire un secondo debito troppo oneroso per esser restituito alla scadenza.

La Irlanda viene lasciata a se' stessa ed al pericolo di bancarotta, la Spagna sembra si ritrovi con le strade piene di migliaia di dimostranti, la bolla immobiliare ha lasciato le famiglie distruute dai debiti. Si spera si arrangi da sola. L'Europa in mano a tecnocrati e BCE, senza un governo vero, non si vede che possa fare, e in effetti.. non fa. Non è uno scenario allettante quello che si propone ai quattro che quindi potrebbero scegliere la opzione 2.


2)Il V4 si compatta ancora di più, magari si allarga ( Ucraina potrebbe forse entrare, se ne sta già parlando) in chiave anti russa in appoggio ai popoli balcanici più deboli, ed a quelli della Europa orientale formando così un blocco nord europeo fino al baltico ed alla scandinavia. Gli esperti ipotizzano che questo scenario è probabile e porterebbe ad una accelarazione del processo di sfaldamento che già si evidenzia in questa Europa di banche e burocrati, confusa ed incerta.


Una simile opzione fa paura alla Russia, tanto che Putin in seguito alla riunione del 12 Maggio scorso in cui si è deciso di formare una unione militare sotto comando polacco, è volato in Slovacchia portando doni: nuovi accordi commerciali e tanta energia. Il boccino ora è in mano alla Polonia, il Paese più forte della coalizione.





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