Il fascismo tentò , dicono senza successo - di abolire l'uso
della stretta di mano e di imporre l' uso del voi, al posto del lei,
nella lingua parlata.
Si glissa molto su questo particolare che pare ora un po’ ridicolo, eppure mio padre mi raccontava che molti e “seri”
personaggi si sottoposero di buon grado alla nuova usanza, ero al ginnasio quando ne parlammo a scuola e la mia insegnante mi confermo’ che i letterati dell’epoca si adoperarono
assai per fare piacere al Duce, se mai fu il popolino a riderne ed a continuare come meglio credeva,
in una confusione a volte di tu, lei e voi.
E poco fa, mentre cercavo di mettere ordine tra le mie
scartoffie, mi è capitato tra le mani un libretto: ANTI LEI, che come la lettera
del racconto di Poe cui facco accenno nella
mia home , essendo sempre stato tra le mie carte, (troppe ) e abitualmente sotto il mio
sguardo senza che io lo avessi mai aperto, libro fra i tanti sempre nelle
scaffalature delle varie case man mano abitate, solo oggi per caso o per noia, era come se non ci fosse, oggi per caso lo ho aperto e mi si è rivelato esser nientedimeno che una
raccolta di scritti di scrittori illustri e meno illustri che decretavano la soddisfazione per la fine del LEI, inneggiando alla morte del
Lei, senza neanche ridere, ma seriosi e
compresi “dall’obbligo” di compiacere il
duce.
Eppure sarebbe bastato , se
davvero non fossero stati d’accordo , per salvare un minimo di orgoglio, farsi i fatti propri come molti poterono fare
e fecero… ma evidentemente compiacere Mussolini doveva esser proficuo e..
pecunia non olet . E questo fu il peccato originale che li accomuna quasi tutti, fascisti ed altezzosi antifascisti: non dissero no, alcuni lo fecero, ma al momento della disfatta e furono i più feroci verso coloro che non furono abbastanza lesti a defilarsi o non vollero farlo.
A tale proposito
debbo dire che più libri dell’epoca
sfoglio e meglio mi convinco: L’italietta del fascio ebbe pochi e sconosciuti
oppositori, pochissimi eroi e molti
seguaci scondizolanti…che alle prime avvisaglie di sconfitta fecero il salto
della quaglia.. e loro per la storia che si volle diffondere a tutti i costi, furono per tutti gli eroi, pronti a cogliere i frutti di un
antifascismo spesso dell’ultimo quarto d’ora, dopo avere goduto eccome
quelli del fascismo. Ogni caso è un caso a sé, generalizzare sarebbe sciocco ed ingiusto, certo ci sarebbe bisogno di veri
storici.
Comunque qualche passo del godibilissimo libretto che
qualcuno salvò dal macero cui era
destinato, ve lo voglio proporre:
Bello l’articolo di
Elsa Morante: “ FINE DEL LEI”, e non scherzo, è argomentatissimo e spiega come e perché il Lei sia abitudine
“risibile” di cui infatti la
Morante parla al
passato, mentre il “tu” sia più rispettoso..
“ Nella preghiera come nell’invettiva, nell’amore come nella amicizia,
niente è più naturale, umano e chiaro di questo “tu”. Naturale, ed anche
rispettoso direi, essendo implicito in esso il riconoscimento che, inteso nel
suo senso più pieno, ha il massimo valore in se stesso e non ha alcun bisogno della aggiunta di titoli
onorifici….” Chiude la lunga dissertazione così… “Appare chiaramente che tale
questione è ormai risolta; e sia pace all’anima del Lei.
Onestamente ci sarebbe niente da scandalizzarsi di fronte a
questa ed a simili altre forme di puro artigianato letterario, nel senso che un
committente ti affida un compito e tu,
scrittore o giornalista, lo svolgi meglio che sai, e la Morante lo ha svolto
benissimo date le sue indiscusse capacità.
Il “caso” di certi
intellettuali, di certa urlata e propalata intellighenzia antifascista , nasce
proprio dalla suprema ipocrisia che volle nascondere una realtà di fatto onde
poter meglio criminalizzare quanti stoltamente non ebbero la prontezza di
prendere le distanze, di fare il solito salto della quaglia, e magari si
trattava spesso di gente che col fascismo si mescolo’ e fornico’ molto meno di
molti “eroi” degli ultimi 5 minuti.
Comunque, così va il mondo , un po’ vile , un po’ pigro, un po’ opportunista , spesso ipocrita.
Un Mario Luzi giovanissimo, per esempio, poco si sbraccia,
stringatissimo si dice ..”sinceramente convinto dell’opportunità e della
serietà del proposito di “combattere” l’uso del Lei, e per parte mia ho
adottato il Voi da molto tempo…”
Quel
combattere è molto maschio, e se ci si pensa bene la “lotta continua” dalla lottta al LEI, restò in
molti nostalgici dell’epoca, solo che si mascherò e si tinse di rosso , e resta lì, pugnace e fiera: contro.
E poi altri , come
Vasco Pratolini, Goffredo Bellonci, Quasimodo e moltissimi artigiani della parola.. che in fondo facevano il loro mestiere: niente
di male, il male se mai fu in quelli che dopo
vollero falsare e piegare storia e fatti ai loro fini, per il trionfo di
interessi o di idee “contro” altri Italiani
onde fare trionfare una fazione anche
a costo di crearla ad arte la fazione avversa, pur di trionfare.. un continuo combattere, una lotta sempre e solo contro altri italiani per primeggiare e vincere, in una
parola, per il POTERE; io non c’ero, ma
il fascismo quello nero, quello da
temere ( checché se ne voglia dire il fascismo fu certo
fenomeno dalle molte sfaccettature ), lo immagino così: uomini dominatori, “contro” altri uomini, chi sa.. E pensare che stiamo
ancora così , ma appunto in questo modo gira il mondo italico : un po’ pigro,
un po’ vile, un po’ opportunista, spesso ipocrita.
I brani sono tratti da ANTILEI, raccolta di scritti sulla questione della eliminazione del Lei, curato da Asvero Gravelli, rappresentante del fascismo intransigente e direttore della rivista mensile Antieuropa (fondata nel 1929).
Per ricordare:
il 10 giugno 1940 l'italia entra in guerra
il 25 luglio 1943: fine del fascismo
8 settembre 1943 Armistizio con gli angloamericani
23 settembre 1943 Mussolini costituisce il nuovo governo fascista repubblicano
13 ottobre 1943 Il Regno d’Italia dichiara guerra alla Germania
settembre 1943/aprile 1945 Occupazione tedesca, avanzata alleata e guerra partigiana
25 aprile 1945 Liberazione dell’Italia settentrionale
28 aprile 1945 Mussolini mentre tenta di fuggire è riconosciuto e ucciso su ordine del CLNAI
8 maggio 1945 Fine della guerra in Europa
9 maggio 1946 Vittorio Emanule III° abdica a favore del figlio Umberto
2 giugno 1946 Elezioni libere per scegliere tra Monarchia e Repubblica e per formare
l’Assemblea Costituente
18 giugno 1946 Proclamazione ufficiale della Repubblica Italiana
22 dicembre 1947 L’Assemblea Costituente approva il testo della Costituzione Repubblicana che entrerà in vigore l’1 gennaio 1948
Ora siamo nel 2008, ma ancora si ricorre allo spauracchio del fascismo, proprio come si fa con l'uomo nero, e sono passati 60 anni, e ancora coloro che celano affannosamente certe verità, agitano lo spauracchio dell'uomo nero affinchè tutto resti ingessato a quel che piacque loro.
Chi come me, non potè esser fascista e neanche antifascista nè per vero nè per finta, non ne può più di questo peso, spero almeno vengano graziati i nostri figli.
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