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ANTONIO MARTINO : COSE ITALIANE PDF Stampa E-mail

Scritto da Marista Urru   
martedì 15 novembre 2011


Antonio MartinoUn amico sul sito di StopBanqueItalia, mi ha postato questo articolo di Antonio Martino, non so se si rendeva conto nel farlo di che regalo ritengo di aver ricevuto: grande.

In questi ultimi tempi, io come molti, mi sento sperduta oltre che sconsolata. Semplificando al massimo potrei dire che mi sembra di esser precipitata in una gabbia di pazzi. Una specie di Alice nel paese delle meraviglie versione Horror, dove i peggiori incubi si avverano, dove il nostro paese viene considerato meno di una bottega che rende troppo poco, e dove chi vi lavora viene considerato come un impaccio da liquidare al più presto: pochi cent ed una pacca sulle spalle, lascia a noi tutte le tue cose , i tuoi soldi, la tua casa, e togli il disturbo, noi  sappiamo  come questa bottega potrà rendere al massimo.  Questo avviene mentre una parte, sempre la stessa banda trasversale, osanna felice all'arrivo degli affaristi. L'articolo di Antonio Martino mi aiuta a mantenere il contato con la realtà, quella delle persone oneste, anche intellettualmente. Lo riporto qui di seguito.



Cose Italiane

Confesso la mia ignoranza: non mi risulta che mai nessun paese, con una sola eccezione, si sia dato un governo tecnico. L’eccezione è nota: l’Italia nel 1995 si diede (più corretto sarebbe dire che si vide imporre dal capo dello Stato) un governo tecnico, guidato dal ministro del Tesoro del governo precedente, Lamberto Dini. Ho cercato invano di immaginare cosa accadrebbe negli Stati Uniti d’America se venisse proposto un presidente tecnico e sono sempre arrivato alla conclusione che l’ipotesi avrebbe scatenato 300 milioni di pernacchie. Lo stesso vale per l’Inghilterra, la Francia, la Germania e il resto del mondo. Decisamente siamo in presenza di una creazione della sconfinata fantasia italiana.



Diceva Chesterton che governare è come scrivere una lettera d’amore o soffiarsi il naso: dobbiamo farlo noi, anche se lo facciamo male, non possiamo certo delegarlo ad altri. Noi italiani, invece, riteniamo che altri possa soffiarci il naso, scrivere per noi alla nostra donna o governarci. Il fatto è che democrazia non significa governo dei più qualificati; se fosse questo il suo significato nessuno ricorrerebbe alle elezioni che non garantiscono affatto che saranno scienziati, tecnici o vincitori del Nobel a risultare i primi. Tutte le democrazie, per essere certe che a vincere sarà il più qualificato, invece di costosissime elezioni, bandirebbero pubblici concorsi per titoli ed esami ai posti di governo. Solo così avremmo la ragionevole speranza che non andranno al potere persone prive dei requisiti tecnico-scientifici per utilizzarlo al meglio.
Personalmente sono sempre stato dell’idea che “I governi cosiddetti amministrativi o tecnici sono sempre stati i governi più seriamente e pericolosamente politici che il Paese abbia avuto. Il loro preteso agnosticismo è servito sempre e soltanto a coprire, a consentire o a tentare le più pericolose manovre contrarie alle necessità e agli sviluppi di una corretta vita democratica. (…) Governo di affari, dunque, e dopo di esso un mutamento non nel senso limpidamente indicato dalla consultazione elettorale, ma nella direzione opposta.” Queste parole sono state pronunciate alla Camera da uno che aveva un rispetto per la sovranità popolare che manca ai suoi epigoni: Palmiro Togliatti (9 luglio 1963).
Oltre tutto, se siamo veramente convinti che ciò di cui l’Italia ha bisogno è una sospensione della democrazia e un governo di tecnici, perché mai sprecare tempo sottoponendolo all’insulto di fargli dare (o negare) la fiducia di quell’associazione a delinquere di stampo politico che è il Parlamento. Monti è persona d’onore, qualificatissimo, elegante e amato da tutti quelli che contano nei settori bancario, finanziario, industriale ed eurocratico. Il suo concorso l’ha già vinto molti anni fa, non ha bisogno di provare niente a nessuno, men che meno ad assemblee piene persino da non laureati, e non importa se siano stati persino loro chiamati alla presidenza del Consiglio o al ministero degli Esteri.
Il mio amico Mario Monti non me ne vorrà se mi permetto di ricordargli che non basta essere stati commissari europei per avere diritto a commissariare l’Italia. Non votai sedici anni orsono la fiducia a Lambertow, non voterò nemmeno a favore del mio amico Mario; se anche fosse miracolosamente tornato fra noi dall’aldilà Milton Friedman, non avrebbe il mio voto. Né me lo chiederebbe, aveva una concezione quasi sacra della democrazia: quando rifiutai di fare il segretario generale della Nato, mi scrisse: “Hai fatto la cosa giusta, quella non è una carica elettiva”!
Gli italiani non hanno eletto Draghi alla Bce né Lagarde al Fmi né Monti a palazzo Chigi; Sarkosy e Merkel non hanno avuto nemmeno un voto italiano. Non si vede quindi perché questi signori si ritengano autorizzati a dirci cosa possiamo o non possiamo fare del nostro destino. Celebrare i 150 anni dell’unità d’Italia è esercizio sterile se ci manca poi la consapevolezza dell’enorme fortuna che abbiamo avuto nascendo italiani e svendiamo la nostra autonomia e la nostra dignità al primo venuto.

martedì 15 novembre 2011

Antonio Martino

FONTE:

http://www.antoniomartino.org/





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  Commenti (4)
1. Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo , il 20-11-2011 12:48
... "ma anche perchè sono mentalmente pigri, ci si lascia vivere e poi credo che noi Italiani abbiamo un difetto tutto nostro" 
 
Ecco, questo pensiero è sbagliatissimo! 
Noi "SIAMO ITALIANI" e dobbiamo esserne contenti, poi non è colpa nostra se abbiamo perso la guerra e siamo a sovranità "limitata", appunto per questo dobbiamo essere uniti e difendere la nostra patria, non di certo come "canta" il napolitano e chi per lui. 
Siamo Italiani, punto! 
 
Scusa la mia "durezza".
2. Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo , il 20-11-2011 12:37
A Marista 
 
... "chi sa quante generazioni per svegliarci!" 
 
1° concretamente) Di generazioni in generazioni, ma qualcuno "sa" come spezzare "l'incantesimo neo-liberista". Mi riferisco a quello che oggi chiamiamo "ragazzini", solo questi potrebbero mettere fine a questo regime - non saprei come altro chiamarlo - e ci riusciranno perchè conoscono le nuove regole, quelle che noi non abbiamo mai imparato. 
Io ho quasi 43 anni e nonostante abbia una certa dimestichezza a trattare con i pc, sono lontano anni luce da quello che i "ragazzini" sono in grado di fare, mi limito solo a scovare l'eventuale inganno informatico. 
In soldoni, noi non siamo in grado di cambiare nulla, lo potrebbero fare solo i futuri "uomini". 
 
"chi sa quante generazioni per svegliarci!" 
 
2° Metafisicamente) "per svegliarci".... 
Non è che per caso ti ricordi di una vita precedente? Te lo chiedo perchè io mi ricordo benissimo di essere stato femmina in un recente passato (riferito alla mia esistenza). 
 
Se sono folle dimmelo, grazie. 
 
Ciao e buona domenica!
3. Pigrizia
Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo , il 16-11-2011 01:42
si hai ragione, finchè non sono toccati e molto, non si rendono conto, ma anche perchè sono mentalmente pigri, ci si lascia vivere e poi credo che noi Italiani abbiamo un difetto tutto nostro: aspettiamo l'uomo della provvidenza , o il,partito della providenza, il sindacato che faccia per noi, chi sa quante generazioni per svegliarci!
4. Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo , il 15-11-2011 21:40
"Gli italiani non hanno eletto Draghi alla Bce né Lagarde al Fmi né Monti a palazzo Chigi; Sarkosy e Merkel non hanno avuto nemmeno un voto italiano. Non si vede quindi perché questi signori si ritengano autorizzati a dirci cosa possiamo o non possiamo fare del nostro destino." 
 
Discorso assolutamente esatto e condivisibile ma dobbiamo fare i conti con un livello di "inconsapevolezza" che ha dell'incredibile! Giusto oggi, durante una una visita ad un mio cliente...; 
 
Oh ciao, ti ho portato i ricambi.. 
Bene, si sono quelli. 
Poi gli chiedo come va e mi ha risposto che la vede nera, che ci saranno altre tasse e balzelli, però non specifica l'origine di questo stato di cose. 
Allora gli faccio un piccolo esempio sui tassi. In pratica gli ho spiegato la differenza di trattamento tra banche private e stati della UE. 
Ma davvero?!?!? lui dise sbalordito, quasi non credeva alle sue orecchie di spilorcio qual'è. (assolutamente convinto che pagare è giusto e che l'euro è stata la nostra salvezza)  
 
Morale: la gente di queste cose non sa nulla e vive in uno stato di "faxsimilignoranza", cioè "sa che è sbagliato" ma non si oppone finchè non lo tocca da vicino senza pietà, allorquando si incazzerà come una bestia e porrà fine alle sue restrizioni, mancanze e quantaltro. 
 
Fatto personale accaduto oggi.

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