Un amico sul sito di StopBanqueItalia,
mi ha postato questo articolo di Antonio Martino, non so se si
rendeva conto nel farlo di che regalo ritengo di aver ricevuto:
grande.
In questi ultimi tempi, io come molti,
mi sento sperduta oltre che sconsolata. Semplificando al massimo
potrei dire che mi sembra di esser precipitata in una gabbia di
pazzi. Una specie di Alice nel paese delle meraviglie versione
Horror, dove i peggiori incubi si avverano, dove il nostro paese
viene considerato meno di una bottega che rende troppo poco, e dove
chi vi lavora viene considerato come un impaccio da liquidare al più
presto: pochi cent ed una pacca sulle spalle, lascia a noi tutte le
tue cose , i tuoi soldi, la tua casa, e togli il disturbo, noi sappiamo come questa bottega potrà rendere al massimo. Questo
avviene mentre una parte, sempre la stessa banda trasversale, osanna
felice all'arrivo degli affaristi. L'articolo di Antonio Martino mi
aiuta a mantenere il contato con la realtà, quella delle persone
oneste, anche intellettualmente. Lo riporto qui di seguito.
Cose Italiane
Confesso la mia ignoranza: non mi risulta che mai nessun paese,
con una sola eccezione, si sia dato un governo tecnico. L’eccezione
è nota: l’Italia nel 1995 si diede (più corretto sarebbe dire che
si vide imporre dal capo dello Stato) un governo tecnico, guidato dal
ministro del Tesoro del governo precedente, Lamberto Dini. Ho cercato
invano di immaginare cosa accadrebbe negli Stati Uniti d’America se
venisse proposto un presidente tecnico e sono sempre arrivato alla
conclusione che l’ipotesi avrebbe scatenato 300 milioni di
pernacchie. Lo stesso vale per l’Inghilterra, la Francia, la
Germania e il resto del mondo. Decisamente siamo in presenza di una
creazione della sconfinata fantasia italiana.
Diceva Chesterton che governare è come scrivere una lettera
d’amore o soffiarsi il naso: dobbiamo farlo noi, anche se lo
facciamo male, non possiamo certo delegarlo ad altri. Noi italiani,
invece, riteniamo che altri possa soffiarci il naso, scrivere per noi
alla nostra donna o governarci. Il fatto è che democrazia non
significa governo dei più qualificati; se fosse questo il suo
significato nessuno ricorrerebbe alle elezioni che non garantiscono
affatto che saranno scienziati, tecnici o vincitori del Nobel a
risultare i primi. Tutte le democrazie, per essere certe che a
vincere sarà il più qualificato, invece di costosissime elezioni,
bandirebbero pubblici concorsi per titoli ed esami ai posti di
governo. Solo così avremmo la ragionevole speranza che non andranno
al potere persone prive dei requisiti tecnico-scientifici per
utilizzarlo al meglio.
Personalmente sono sempre stato dell’idea
che “I governi cosiddetti amministrativi o tecnici sono sempre
stati i governi più seriamente e pericolosamente politici che il
Paese abbia avuto. Il loro preteso agnosticismo è servito sempre e
soltanto a coprire, a consentire o a tentare le più pericolose
manovre contrarie alle necessità e agli sviluppi di una corretta
vita democratica. (…) Governo di affari, dunque, e dopo di esso un
mutamento non nel senso limpidamente indicato dalla consultazione
elettorale, ma nella direzione opposta.” Queste parole sono state
pronunciate alla Camera da uno che aveva un rispetto per la sovranità
popolare che manca ai suoi epigoni: Palmiro Togliatti (9 luglio
1963).
Oltre tutto, se siamo veramente convinti che ciò di cui
l’Italia ha bisogno è una sospensione della democrazia e un
governo di tecnici, perché mai sprecare tempo sottoponendolo
all’insulto di fargli dare (o negare) la fiducia di
quell’associazione a delinquere di stampo politico che è il
Parlamento. Monti è persona d’onore, qualificatissimo, elegante e
amato da tutti quelli che contano nei settori bancario, finanziario,
industriale ed eurocratico. Il suo concorso l’ha già vinto molti
anni fa, non ha bisogno di provare niente a nessuno, men che meno ad
assemblee piene persino da non laureati, e non importa se siano stati
persino loro chiamati alla presidenza del Consiglio o al ministero
degli Esteri.
Il mio amico Mario Monti non me ne vorrà se mi
permetto di ricordargli che non basta essere stati commissari europei
per avere diritto a commissariare l’Italia. Non votai sedici anni
orsono la fiducia a Lambertow, non voterò nemmeno a favore del mio
amico Mario; se anche fosse miracolosamente tornato fra noi
dall’aldilà Milton Friedman, non avrebbe il mio voto. Né me lo
chiederebbe, aveva una concezione quasi sacra della democrazia:
quando rifiutai di fare il segretario generale della Nato, mi
scrisse: “Hai fatto la cosa giusta, quella non è una carica
elettiva”!
Gli italiani non hanno eletto Draghi alla Bce né
Lagarde al Fmi né Monti a palazzo Chigi; Sarkosy e Merkel non hanno
avuto nemmeno un voto italiano. Non si vede quindi perché questi
signori si ritengano autorizzati a dirci cosa possiamo o non possiamo
fare del nostro destino. Celebrare i 150 anni dell’unità d’Italia
è esercizio sterile se ci manca poi la consapevolezza dell’enorme
fortuna che abbiamo avuto nascendo italiani e svendiamo la nostra
autonomia e la nostra dignità al primo venuto.
martedì 15 novembre 2011
Antonio Martino
FONTE:
http://www.antoniomartino.org/
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1. Scritto da
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, il 20-11-2011 12:48 ... "ma anche perchè sono mentalmente pigri, ci si lascia vivere e poi credo che noi Italiani abbiamo un difetto tutto nostro" Ecco, questo pensiero è sbagliatissimo! Noi "SIAMO ITALIANI" e dobbiamo esserne contenti, poi non è colpa nostra se abbiamo perso la guerra e siamo a sovranità "limitata", appunto per questo dobbiamo essere uniti e difendere la nostra patria, non di certo come "canta" il napolitano e chi per lui. Siamo Italiani, punto! Scusa la mia "durezza".
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2. Scritto da
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, il 20-11-2011 12:37 A Marista ... "chi sa quante generazioni per svegliarci!" 1° concretamente) Di generazioni in generazioni, ma qualcuno "sa" come spezzare "l'incantesimo neo-liberista". Mi riferisco a quello che oggi chiamiamo "ragazzini", solo questi potrebbero mettere fine a questo regime - non saprei come altro chiamarlo - e ci riusciranno perchè conoscono le nuove regole, quelle che noi non abbiamo mai imparato. Io ho quasi 43 anni e nonostante abbia una certa dimestichezza a trattare con i pc, sono lontano anni luce da quello che i "ragazzini" sono in grado di fare, mi limito solo a scovare l'eventuale inganno informatico. In soldoni, noi non siamo in grado di cambiare nulla, lo potrebbero fare solo i futuri "uomini". "chi sa quante generazioni per svegliarci!" 2° Metafisicamente) "per svegliarci".... Non è che per caso ti ricordi di una vita precedente? Te lo chiedo perchè io mi ricordo benissimo di essere stato femmina in un recente passato (riferito alla mia esistenza). Se sono folle dimmelo, grazie. Ciao e buona domenica!
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3. Pigrizia Scritto da
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, il 16-11-2011 01:42 si hai ragione, finchè non sono toccati e molto, non si rendono conto, ma anche perchè sono mentalmente pigri, ci si lascia vivere e poi credo che noi Italiani abbiamo un difetto tutto nostro: aspettiamo l'uomo della provvidenza , o il,partito della providenza, il sindacato che faccia per noi, chi sa quante generazioni per svegliarci!
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4. Scritto da
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, il 15-11-2011 21:40 "Gli italiani non hanno eletto Draghi alla Bce né Lagarde al Fmi né Monti a palazzo Chigi; Sarkosy e Merkel non hanno avuto nemmeno un voto italiano. Non si vede quindi perché questi signori si ritengano autorizzati a dirci cosa possiamo o non possiamo fare del nostro destino." Discorso assolutamente esatto e condivisibile ma dobbiamo fare i conti con un livello di "inconsapevolezza" che ha dell'incredibile! Giusto oggi, durante una una visita ad un mio cliente...; Oh ciao, ti ho portato i ricambi.. Bene, si sono quelli. Poi gli chiedo come va e mi ha risposto che la vede nera, che ci saranno altre tasse e balzelli, però non specifica l'origine di questo stato di cose. Allora gli faccio un piccolo esempio sui tassi. In pratica gli ho spiegato la differenza di trattamento tra banche private e stati della UE. Ma davvero?!?!? lui dise sbalordito, quasi non credeva alle sue orecchie di spilorcio qual'è. (assolutamente convinto che pagare è giusto e che l'euro è stata la nostra salvezza) Morale: la gente di queste cose non sa nulla e vive in uno stato di "faxsimilignoranza", cioè "sa che è sbagliato" ma non si oppone finchè non lo tocca da vicino senza pietà, allorquando si incazzerà come una bestia e porrà fine alle sue restrizioni, mancanze e quantaltro. Fatto personale accaduto oggi.
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