Acacia nera, ha fiori bianchi e legno scuro - Acacia melanoxylon
Le acacie in genere appartengono alla famiglia delle
mimosacee, nome che deriva da mimus, infatti le foglioline sono sensibili al
caldo, al freddo agli urti, e si muovono sino a chiudersi se solo sfiorate
nella mimosa pudica proveniente dal Brasile.
Sono alberi molo belli, la cui fioritura va dal rosso al
giallo, fino al bianco delle specie
australiane e polinesiane, come la acacia qui raffigurata che nasce
spontanea e maestosa nella Tasmania e
nella Australia meridionale , in Europa fu introdotta intorno al 1080. Scrive
D.H Lawrence a proposito delle mimose,
fiore nazionale della Australia: .. "improvvisamente, a primavera, fiorisce il
delicato giallo piumoso di piume e piume e piume e alberi e cespugli di acacia,
come se gli angeli fossero scesi in volo dalle regioni dorate del paradiso per
stabilirsi qui, nella foresta australiana.."
Siamo abituati a farle crescere nei nostri giardini a fusto
nudo come alberi, pure sono belle anche a cespuglio, in particolare la acacia
armata e la longifolia. Soffrono il freddo e richiedono terreno non calcareo,
necessitano di acqua e terreno ben drenato , possibilmente riparate dai venti freddi del nord.
La acacia è simbolo di rinascita un poco dovunque, probabilmente questo è dovuto alla durezza e
resistenza del suo legno, la forza e perennità di questo porta al concetto
della vittoria della vita sula morte,
per cui simboleggia saggezza e
rinascita, oltre che il legame tra il mondo visibile ed il mondo
invisibile.
Wirth argomenta che essa rappresenta la forza della rinascita per
l'inziato, e come presso gli Egizi
Osiride si trasforma in Horus, quindi la sua morte è apparente, come Cristo,
agnello di Dio resuscita, così l'iniziato
dovrebbe operare in sé una trasformazione che comporti la morte di vizi e passioni per
ottenere una rinascita e l'acacia con i suoi fiori dorati ben rappresenta la
luce raggiunta grazie a questo lavoro su sé stessi.
Anche gli Ebrei avevano per sacra questa pianta, il suo
legno sacro veniva usato per oggetti di
culto, e presso di loro questo simbolo
deriva dal mito di Hiram Abi re di Tiro, architetto del Tempio di
Salomone in Gerusalemme, che con capacità somma controllava i lavori
del
Tempio. La gelosia suscitata anche nel Re Salomone portò
all'assassinio del grande architetto .
Gli assassini ne nascosero il corpo, ma gli uomini mandati a cercare lo
scomparso Hiram, furono attratti dalla vista di un virgulto di acacia
che era proprio appena nato nel luogo della
sepoltura di Hiram, ne trovarono quindi il corpo e l'acacia ne
simboleggiò la rinascita a
nuova vita.
Secondo la
Bibbia la Arca della
Alleanza era in legno di acacia dorato e nel Tempio di Salomone era custodita
nel Santo dei santi, e vi rimase fino alla distruzione del Tempio e dell'Arca
da parte di Nabuccodonosor, mentre nel nuovo tempio ricostruito, per intenderci
il Tempio conosciuto da Gesù, il santo dei santi, stanza dietro l'altare, era
vuota, e lo testimonia Pompeo Magno che vi
potè entrare nel 63 A
C e non vi trovò nulla :"..nulla intus deum effigie vacuam sedem et inania
arcana.
Ma ricordiamo brevemente
di cosa si intende per Arca della
Alleanza: ci si riferisce al più antico
oggetto di culto degli Ebrei, una cassetta in legno di acacia appunto, in cui
erano conservate le Tavole della Legge, un vasetto d'oro contenente la manna, e
la verga di Aronne. In un secondo momento si aggiunse il Libro della Legge di
Mosè, era tutta coperta di lamine d'oro e
aveva infissi 4 anelli d'oro in
cui fare scorrere delle stanghe di
acacia per il trasporto, scomparve per sempre dopo la distruzione del Tempio di
Salomone e dopo questa sparizione in effetti il popolo di Israele comincerà
lentamente a declinare, fino alla diaspora.
Non ci si è arresi alla sua sparizione, è stata cercata da esploratori,
giornalisti, scienziati, sempre senza risultati ed in un mare di leggende e
voci, fino ad accreditare come più credibile quella che l'Arca sia finita in Etiopia ad Axum ivi
portata dal figlio che la regina di Saba avrebbe avuto con Salomone: Menelik.
In fondo, arrivati sia pure per somme linee in Etiopia, si
arriva ai nostri giorni. Fonte adnkronos:
il Patriarca della Chiesa ortodossa d'Etiopia Abuna Pauolos,
in questi giorni in Italia per il 'G8 delle Religioni', e che domani incontrerà
il Papa Benedetto XVI per la prima volta e al quale, "se lo chiederà - ha
proseguito il Patriarca - racconterò tutta la situazione attuale dell'Arca
dell'Alleanza".
"L'Arca dell'Alleanza - ribadisce Pauolos - si trova in
Etiopia da molti secoli. Come patriarca l'ho vista con i miei occhi e soltanto
poche persone molto qualificate hanno potuto fare altrettanto, finora".
Secondo il patriarca è custodita in una chiesa, ma per difendere quella
autentica, una copia del simbolo religioso e' stata collocata in ogni chiesa
del Paese.
L'annuncio ufficiale che l'Etopia consegnerà al mondo le
chiavi del segreto millenario dell'Arca, verrà dato venerdì prossimo nel corso
di una conferenza stampa alle 14 all'Hotel Aldrovandi a Roma dallo stesso
Patriarca ortodosso d'Etiopia, insieme al principe Aklile Berhan Makonnen Haile
Selassie, e al duca Amedeo D'Aosta, che sarà a Roma già domani mattina.
|
- Si prega di inserire commenti riguardanti l'articolo.
- Commenti ritenuti offensivi verranno eliminati.
- E' severamente vietato qualsiasi tipo di spam. Cose del genere verranno cancellate.
- I commenti verranno approvati dall'Amministratore prima di venire pubblicati.
- Ricordarsi di inserire il codice numerico nell'apposito box
- Se il codice è errato riaggiornare la pagina (refresh)
|
Riporta quest'articolo sul tuo sito!
Powered by AkoSuite 2007 |