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Afganistan si scopre solo ora (?) che il sottosuolo è straricco di minerali preziosi
Scritto da Marista Urru
mercoledì 16 giugno 2010
E’ il New York Times
a suonare la sveglia al mondo: L’Afganistan nasconde nel sottosuolo un
tesoro enorme in immensi giacimenti di litio, oro, alluminio, cobalto, e
qualcuno sussurra: Uranio .
Questa rivelazione
avvenuta nel momento giusto forse potrebbe invogliare quei volenterosi
che si erano un po’ stufati di esportare democrazia laddove di
democrazia
sembra proprio non ne vogliano sentire nemmeno l’odore, e poiché il
giochino
oltre che lungo, risulta estremamente
dispendioso, si apprestavano a smarcarsi. Ma ora , con un tesoro sotto i
piedi, qualcuno potrebbe veder le cose sotto una ottica nuova.
Intanto
sulla
stampa italiana si divertono a prevedere
i diversi scenari:
1) si
dovranno costruire strade per le
attività estrattive, ottimi affari per qualcuno
2) insorti e governo, si affratellano per magia,
onde unirsi nel nuovo business minerario
3) Oppure.
Le cose si complicano e gli insorti
rafforzano le operazioni di disturbo per liberarsi
dei “liberatori”
4) Arrivano compagnie minerarie da tutto il mondo
ed i diritti di sfruttamento vengono distribuiti fra tutte, mentre
i piani di ritiro delle truppe man mano rientrano, qualcuno ha parlato
di effetto Congo.
(liberamente ripreso dal sole 24 ore)
Il New York Times, il giornale che ha disvelato al mondo i segreti del sottosuolo afgano scrive anche:
Nel 2004 geologi USA, mandati in Afganistan come parte del
team di riscostruzione, sono incappati in un'intrigante serie di vecchie mappe
ed informazioni custodite negli archivi afgani di Kabul, che hanno fornito la
traccia di un grande deposito minerario. Ai geologi c'è voluto poco per capire
che i dati erano stati raccolti da esperti minerari sovietici durante l'occupazione degli anti 80, ma messi
da parte dopo il loro ritiro del 1989.
Durante il caos degli anni 90, quando l'Afganistan entrò nella guerra civile e
fu poi dominato dai talebani, un gruppetto di geologi afgani salvarono le carte
portandosele a casa, restituendole agli archivi di stato solo dopo l'invasione
USA e la fine dei talebani del 2001.
"C'erano le mappe, ma non ci furono sviluppi a causa dei 30-35 anni di
guerre", dichiara Ahmad Hujabre, un tecnico afgano che lavorò negli anni
70 per il Ministero delle Miniere.
Dotato delle vecchie carte, l'USGS
(United States Geological Survey) inizia una serie di ricognizioni aeree nel
2006, usando sistemi avanzati di misurazione gravitazionale e magnetica,
istallati su di un vecchio velivolo ORION P3 della marina che sorvolò circa il
70% del territorio afgano.
I dati ricavati dai voli erano così promettenti che nel 2007 i geologi
ritornarono per studi ancora più sofisticati, usando un vecchio bombardiere inglese equipaggiato con
strumentazione che offriva una visione tridimensionale del profilo dei depositi
minerari del sottosuolo. Era lo studio più completo che USGS avesse mai fatto
sul territorio afgano.
Il manipolo di geologi americani dichiararono che i nuovi dati erano
sorprendenti.
Ma i risultati rimasero latenti per oltre un paio d'anni, ignorati dai
funzionari USA e dal governo afgano. Nel 2009 una task force del Pentagono, che
a suo tempo creò programmi di sviluppo in Iraq, fu trasferita in Afganistan e
considerò i dati. Fino ad allora nessuno a parte i geologi, si era interessato
delle informazioni, e nessuno aveva cercato di tradurre i dati tecnici per
valutarne il potenziale valore economico dei depositi minarari. ..
Presto la task force del Pentagono fece giungere gruppi di esperti minerari a
convalidare i ritrovamenti delle indagini ed informarono il ministro della
difesa Robert Gates nonchè il Sig. Karzai.
Finora il più grandi depositi minerari scoperto sono di ferro [iron] e rame e i
funzionari USA dichiarano che le quantità sono così grandi da rendere
l'Afganistan uno dei più grandi produttori al mondo di tali minerali.
Proprio questo mese i geologi USA che lavorano con il team del Pentagono hanno
condotto indagini a terra sui laghi salati dell'Afganistan occidentale, dove
credono ci siano grandi depositi di litio. I funzionari del Pentagono
dichiarano che le analisi iniziali nel sito della provincia di Ghazni ha
rivelato un potenziale pari a quello della Bolivia, che ad oggi ha le riserve
più grandi al mondo.
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1. sottosuolo ricco ... Scritto da
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, il 20-06-2010 20:33 ah però! ma vaaaa????? e te pareva!!!!e mica si andava a farsi ammazzare per niente!!!!! mi ricorda il parroco che mandava aiuti (schifez) in costa d'avorio...mica c'erano cotiche...nuuuu...diamanti!!!!! Coraggio!
2. Attingiamo dall'unica fonte Scritto da
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, il 17-06-2010 09:56 gentile Marista buongiorno, dice bene lei ricordando l'urgenza d'esportare la democrazia. Concordo. Le risorse dell'Afghanistan sono conosciute da decenni, eppure non sono queste a spingere per la Democratizzazione del paese. "tra due epoche" e "il grande scacchiere" di Brzezinski hanno oramai da tempo svelato il progetto trilateralista sul continente Eurasia e, come suggerisce lei, questa scoperta potrebbe essere il booster alla campagna pro/antitalebana iniziata con l'invasione dei soviet. Cosa concluderne? CHE MENO SAPPIAMO E PIù SAPPIAMO. CORDIALMENTE
3. L'odore dei dollari Scritto da Franco Parpaiola, il 16-06-2010 23:43 Salve Marista. ora scocca ufficialmente l'ora degli avoltoi,sarà interessante seguirne gli sviluppi, ciao Franco