E' da metà settembre che le proteste degli indignados in America si moltiplicano.
La gente si rende conto che le stanno facendo sopportare sacrifici
enormi, come da noi per altro, per porre rimedio agli errori di un
sistema economico basato su avidità ed egoismo di pochi contro i
molti. Oggi sono scesi in piazza anche i sindacati.
E' un dato di fatto che le proteste non sono più solo a New York,
ormai indignados sono in piazza ovunque: gli americani chiedono che venga arrestato Bernanke per aver dilapidato i soldi dei cittadini a vantaggio delle banche.
Anche in Europa i nostri danari, la nostra vita è stata condizonata e spesso distrutta a causa della follia di individui avidi e disonesti. Delle inchieste serie andrebbero fatte Paese per Paese. Dobbiamo individuare i responsabili, in Europa e negli Stati, la magistrastura deve intervenire io credo.
Altro che massacrarci ancora per dare soldi alle banche, a che cappero
serve se diamo soldi a gente pronta a rigiocarseli , mentre altri
privilegiati ci spremono completando l'oera di distruzione della
economia reale, quella della ricchezza PRODOTTA DA NOI col lavoro , e
non spingendo un bottone come fossimo a Las Vegas. Lavorino anche quelli
che si stanno abboffando di bonus o di ricchi emolumenti solo perchè si
prestano a spremerci!!! Che lavorino e campino come campiamo noi, e
che abbassino le penne, non hanno motivi di orgoglio io credo, nessuno
di loro.
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Iniziato in sordina a New York, il movimento degli indignados
degli Stati Uniti li porta ormai a scendere in piazza ovunque. Le
città di Boston, Los Angeles, Chicago, Seattle, Denver hanno visto
in questo fine settimana sfilare cittadini stanchi di subire le
conseguenze della crisi.
Anche personaggi del mondo dello spettacolo, come Michael Moore e
Susan Sarandon, hanno dato il loro sostegno alle contestazioni.
Nel mirino, il potere economico
supportato da quello politico. Non è un caso che a New York il
movimento di protesta non-violento si è denominato “Occupy Wall
Street”, e dal 17 settembre scorso i contestatori assediano la
strada della finanza per antonomasia.
L’altra notte, migliaia di persone si
sono riunite a Lower Manhattan per quella che è stata la
manifestazione più numerosa dall’inizio delle proteste. Il
movimento accusa le banche e i gruppi finanziari di essere gli unici
veri responsabili della crisi, che ha fatto perdere milioni di posti
di lavoro negli Stati Uniti e nel mondo.
Sono scoppiati disordini quando i
manifestanti hanno iniziato a marciare lungo le corsie destinate alle
auto, abbandonando i marciapiedi laterali, bloccando così il
traffico.La mobilitazione è finita con interventi della polizia sul
Ponte di Brooklyn, che ha effettuato quasi 700 arresti. Secondo
funzionari della polizia, la maggior parte dei fermati ha ricevuto
una citazione per condotta contraria all’ordine pubblico ed è
stata rilasciata. Solo una ventina sono rimasti in cella.
Il sito dei manifestanti,
www.occupywallst.org, aveva lanciato l’appello alla manifestazione
all’insegna di “non ce ne staremo in silenzio e non ci
faremo intimidire”, a cui hanno partecipato studenti,
insegnanti, organizzazioni sindacali, veterani, disoccupati,
famiglie, gente comune che si dice nauseata ed indignata per lo
strapotere della finanza.
Così ieri, manifestanti si sono
riuniti anche ad Albuquerque, Boston e Los Angeles per esprimere
solidarietà al movimento “Occupy Wall Street”.
A Boston sono state arrestate 24
persone, mentre una vasta folla, migliaia di persone, si era
assiepata dinanzi agli uffici di Bank of America, la più grande
banca degli Stati Uniti.
A San Francisco centinaia di persone si
sono riunite davanti a una succursale della Chase Bank, a Market
Street, e la polizia ha arrestato sei manifestanti.
E adesso le proteste minacciano di
estendersi anche a Washington:
“Chiediamo le dimissioni e l’arresto
di Ben Bernanke, presidente della Federal Reserve, per avere
dilapidato il denaro dei cittadini per salvare le banche”.
Proprio a Chicago i manifestanti,
autoproclamatosi “Occupy Chicago”, hanno assediato la sede della
Chicago Federal Reserve Bank, innalzando cartelli con la scritta
“Abolire la Federal Reserve”.
Il 6 ottobre, in occasione del
decennale della guerra in Afghanistan, il movimento cercherà di far
sentire la propria voce a Barack Obama, colpevole agli occhi di molti
dei contestatori, di essere troppo debole, troppo moderato e di aver
tradito i suoi ideali e le sue promesse di cambiamento radicale. In
programma un sit-in a Freedom Plaza, lungo Pennsylvania Avenue, a
metà strada tra la Casa Bianca e Capitol Hill.
Da
http://www.contropiano.org/it/esteri/item/3824-occupy-wall-street-la-protesta-dilaga-in-tutti-gli-stati-uniti
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1. La Ghigliottina. Scritto da
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, il 07-10-2011 07:09 Salve Marista. Ti si può solo dare ragione. Quando fu detto alla Regina di Francia che il Popolo protestava perché aveva fame, lei rispose che in mancanza di Pane poteva benissimo mangiare Briosce, finì decapitata. Non era cattiveria la sua, ma pura e semplice ignoranza, non poteva nemmeno lontanamente immaginarsi che al Popolo potesse mancare il Pane. Con la Gente esasperata non si scherza, la Fame e la Paura spostano Montagne. Un giorno a l'altro la Gente esasperata darà fuoco alle Borse ce praticante servono solo a derubare la Gente. Conosciamo una miriade di Ditte e Società lontane dalle Borse che sono fiorenti e ben affermate, senza essere quotate in Borsa. Eliminando le Borse si prosciugherebbe gran parte della virtuale Palude Economica che ci sta rovinando e i Cassandra dell'Umanità se ne starebbero finalmente zitti.
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2. tener saldo il coltello in mano Scritto da
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, il 06-10-2011 12:14 Caro Colzani, illusioni non sarebbe ragionevole farsene. Le rivolte sono state sempre guidate io credo, ma un senso ciononostante lo conservano. Forse sbaglio, ma quello che più spaventa i poteri, chiamiamoli così, è il non avere tutto sotto stretto controllo. Diventano pericolosi certo, ma eviteranno sempre lo scontro aperto, il motivo è evidente credo. Quello che mi meraviglia è che non si sia messo in conto lo sfacelo economico, o meglio che per la teoria dei vasi comunicanti, lo sfacelo economico non era assolutamente possibile ottenere fosse a macchia di leopardo, per forza avrebbe toccato tutti i vasi, una sora peppa come me lo va dicendo da tempo,mio marito tecnico bancario scriveva in tempi impensati di serpente che si morde la coda, accolto con somma incredulità dagli pseudosoloni la cui ignoranza o scaltrezza è stata profumatamente pagata. Questo non è consolante certo, il danno è fatto e preoccupa moltissimo certa inconsistenza di pensiero, per così dire, diffusa dalle alte vette del potere sino a scendere . Eppure è da tanto che si preparavano. Rivoluzione fiscale, non credo che si possa generalizzare in merito, l'Italia è un mostro illiberale e criminale oltre che criminogeno in materia fiscale, e temo che vi concorrano così tanti fattori che non ce ne potremo liberare facilmente: qui in troppi nascono mafiosi senza sapere di esserlo, nell'anima, nel midollo, questo apre al porta a mille aberrazioni e la nostra società è talmente sfasciata distrutta depauperata, che non so vedere via d'uscita
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3. sicuri? Scritto da
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, il 06-10-2011 10:35 Cara Marista buongiorno, mi chiedo solo perchè dietro a questo (l'ennesimo) movimento spontaneo si nascondano fondazioni ed enti finanziatori legati al mondo della finanza, in primis mr. Soros. E' accaduto con i teaparties tristemente finiti nelle mani dei poteri forti (tanto da acquistare anche Rand Paul) ed ora pur di evitare insostenibili pressioni sull'esistenza stessa della primogenita di Jackyll Island il grand vizir accusa se stesso ed è pronto a gettare sull'altare sacrificale "disposable Bennie". Vede, da oltre un anno gli statunitensi costretti agli food stamps sono oltre 40 milioni, i poveri sono oltre 80 milioni e città come Detroit hanno raggiunto l'80% di disoccupazione, sedati dalle aspettative di un finto messia. Mentre Obama correva per la CasaBianca la Fema erigeva campi in giro per gli States e ad Atlanta (sede CDC) si stoccavano oltre 500.000 bare comuni in policarbonato, diversi contingenti spiegati in Iraq dislocati sul terrirorio nazionale (quando ai tempi McChrystal ne supplicò il dispiegamento in Afghanistan). Gli States non hanno via d'uscita come neppure l'Europa ma non possiamo permetterci che le rivolte popolari seguano un naturale corso e vanno guidate. Il momento migliore per gettare le basi di una nuova governance scritta su ferrei accordi della nuova Yalta è alla dichiarazione di resa, al termine di una lunga e insostenibile guerra. I movimenti populisti, nazionalisti, comunisti ecc entrano in gioco come fecero nel passato, anestetizzando gli animi e ristrutturando l'apparenza. L'unica rivoluzione dove apparentemente i popoli vengono sconfitti è quella fiscale
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