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Arriva l'auto ad aria Airpod e Tata ha siglato il contratto PDF Stampa E-mail

Scritto da Marista Urru   
sabato 30 maggio 2009


Arriva Airpod l'auto ad aria, e non è uno scherzo!

 

Eccola, bruttina vero? Ma che importa se ci fa risparmiare e ci libera della schiavitù della benzina?

Vediamo di  chiarire bene : Le consegne delle prima pre-serie sono previste per il prossimo mese.

Per ora, diciamolo è poca cosa  la  MDI, l'azienda francese che le produce, fa sapere che le prime auto  saranno consegnate entro qualche settimana alla compagnia aerea KML e sostituiranno una vecchia flotta di cart elettrici  all'aeroporto di Amsterdam.Il motore della Airpod è un bicilindrico da 5,5 cavalli di potenza alimentato da un flusso di aria ad altissima pressione stivata in una bombola-serbatoio: l'uscita dell'aria compressa aziona due pistoni che fanno girare l'albero motore.

 




Lo vedete, la vettura assomiglia a una specie di uovo con tre ruote, si guida con un joystick ed è realizzata interamente in fibra di vetro per contenere al massimo il peso.  Adatta ad usi esclusivamente urbani, può ospitare fino tre persone, ha un'autonomia di 200 km e una velocità massima di 70 km/h.

Il pieno d'aria si fa durante la notte grazie a uno speciale compressore elettrico ma è già pronto un dispositivo ad alta pressione che permetterà di riempire le bombole in meno di un minuto.Nessuna  emissione diretta di CO2 nè di altre sostanze inquinanti;   Il compressore  va però collegato ad una fonte di energia elettrica, e quindi da noi della co2 in ogni caso si produrrà, visto che fonti pulite di energia non ne abbiamo, comunque  l'utilizzo di Airpod genera un'emissione indiretta di anidride carbonica quantificabile in circa 10-15 grammi al chilometro: quasi il 90% in meno rispetto  alle   auto a benzine , e una ricarica completa costa poco più di un euro in corrente.

Airpod costerà attorno ai 4500 euro e sarà sul mercato entro tre anni, è stato siglato infatti anche un contratto da 40 milioni di euro nel 2007 tra tra MDI e il colosso indiano dell'auto TATA per la fornitura di questa tecnologia e si  ritiene che presto si avranno auto familiari ad aria compressa che viaggino a maggiore velocità , sembra che  sia solo questione di una piccola messa a punto. Fosse vero saremmo finalmente liberi dalla oppressione delle compagnie petrolifere: incrociamo le dita.

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  Commenti (2)
1. Bilancio Energetico
Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo , il 31-05-2009 08:58
Ciao , benvenuto sul sito.Qualche sospetto sulla reale fattibilità mi era venuto, ma una speranzella la coltivavo, solo che la tua esposizione è troppo razionale e puntuale per essere ignorata in nome dell'irrazionale, come dici ci accontenteremo nella speranza che davvero la sacrosanta scaletta di priorità che esponi venga compresa ed adottata, cosa di cui fortissimamente dubito 
ciao e buona giornata 
Marista
2. BILANCIO ENERGETICO
Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo , il 31-05-2009 01:41
Occorre sempre fare un bilancio energetico completo. 
Per comprimere l'aria occorre energia ed il rendimento complessivo dell'intero processo, date anche le perdite, é decisamente sfavorevole. Se l'energia elettrica usata per comprimere l'aria potesse essere prodotta a basso costo e senza inquinare allora sarebbe una soluzione applicabile nei paesi industrializzati, ove é possibile disporre di compressori ampiamente distribuiti sul territorio. 
 
MA NON E' COSI'. 
 
La maggior parte dell'energia elettrica si produce con il gas naturale e con il carbone (in Cina ed in India con carbone anche ad alto tenore di zolfo) e così alla fine si inquina di più che non con la benzina. 
Anche l'idrogeno - tecnologia oggi costosissima ed ancora sperimentale - soffre degli stessi problemi perché i processi di produzione attuali, che partono dal gas naturale, producono almeno 4 volte più CO2 che non bruciare direttamente il gas. 
Poiché il procedimento elettrolitico é inefficace, solo i reattori nucleari ad alta temperatura (non prima del 2050) permetteranno di produrre grandi quantità di idrogeno senza dover liberare CO2. 
Anche i biofuels inquinano, perché se é vero che bruciando etanolo si libera la CO2 immagazzinata dalle piante, ci vuole energia prodotta con combustibili fossili per produrre l'etanolo. Il bilancio complessivo é migliore, ma ancora lontano dall'equlibrio. 
Mi fermo qui per non scrivere centinaia di pagine. 
 
Oggi ci si deve "accontentare".  
 
Sfruttare le fonti complementari e studiare per mettere a punto le energie del futuro sono passi indispensabili. 
 
Oggi, però, occorre pensare all'efficenza energetica, ove esistono ancora margini importanti, alla cura dei boschi ed alla pulizia suerficiale dei mari. 
Se pensiamo alle immense quantità di CO2 emesse dal vulcanesimo di superficie e sottomarino ed a quanto emesso dalle biomessa l'inquinamento da combustibili fossili e proprio poca cosa. Eppure l'atmosfera terrestre si é mantenuta in equilibrio nell\'ultimo 25% della vita del pianeta proprio grazie alla fotosintesi negli strati superficiali del mare e sulla terraferma. 
Pensare sempre in termini di ciclo completo, produzione, esercizio, e di impatto sui cicli naturali! 
 
Saluti a tutti

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