Quest'anno a Natale una piccola novità: qualcuno si è
finalmente reso conto della tristezza e lo squallore di quei poveri
fantocci appesi ai balconi, simboleggianti non si sa se un Babbo
Natale o un ladro che , travestito da Babbo Natale , si appresta a
svaligiare quel che resta nelle nostre case.
Roberto Torti
giornalista della Provincia Pavese , oggi se ne è uscito con un
ironico “Liberiamo Babbo Natale!” alludendo all'uso strampalato
di appendere orrendi pupazzi del povero Santa Claus , che un tempo la
fantasia dei nostri bambini immaginava ridente , rubizzo e gaio su
una slitta trainata da renne, sbrelluccicante e colma di doni,
calarsi dai camini magicamente, sfidando ogni legge della fisica.
Ormai da anni ai bimbi si mostra invece lo spettacolo misero di
pupazzi sbattuti dal vento, inzuppati
dalla pioggia, appesi nelle pose più improbabili ai nostri balconi:
questo il moderno , squallido, orribile Babbo Natale
che toglie ogni magia, smorza ogni sogno e ammazza ogni fantasia. Non
c'è più spazio per i bambini , non debbono dare fastidio,
basta sognare!
Leggendo che Roberto Torti si è
occupato del fenomeno appaiandolo alla avventura dei nani da
giardino, in un suo libro in cui si chiede come mai gli adulti
attuali sembrano voler con impegno contraddire quanto fin ora
raccontato su Babbo Natale, mi ero detta che si poteva nutrire
qualche speranza che per lo meno si rallentasse la folle corsa a
trasformare i bambini in tanti infelici nanetti scimmiottanti gli
adulti . Non ho letto il libro di Torti, ma a me quei fantocci
danno l'impressione che si voglia piuttosto togliere ai bambini
l'illusione della magia: niente doni magici, niente sogni, bensì da
subito privati della fanciullezza, disponibili ad esser la brutta
copia di adulti, impasticcati se serve, che non rompano l'anima.
Leggere quindi finalmente una opinione
che mi sembrava andare contro l'andazzo triste e volgare dei
pupazzoni, ben recepito in questo paese troppo spesso gretto e sordo,
mi aveva aperto uno spiraglio di speranza.
Invece già nel pomeriggio è arrivata
la pallottola finale contro il povero vecchio. Sarà un caso, ma
oggi, senza indugi, in quel di Treviso, incuranti del freddo, tre
giovanotti interamente nudi, col berretto di Babbo Natale si son
fatti una bella corsetta in centro. Li stanno cercando per atti
osceni in luogo pubblico. Una goliardata, che però ha il suo significato. Insomma, ora è il momento di dissacrare
il Natale come lo conoscevamo noi, via anche Babbo Natale, morto
anche lui, chi sa quale altro simbolo verrà distrutto perchè ci
si dedichi solo al dio mercato . Il sacro come il magico, se li
butti dalla porta ti rientrano dalla finestra, e se alle nuove
generazioni sin dalla distrutta scuola, offriremo solo simil cultura
ragionieristica, così che dopo avremo sull'altare il dio mercato,
intoccabile, astratto, potente simulacro del potere del danaro,
dell'azzardo, della truffa. I furbi, vincono, gli altri, non importa se intelligenti, bravi, di qualità, meritano di soccombere. La follia del governo della finanza da rapina, che ruba sogni e futuro.. per nulla.
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