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Berlusconi e le margherite PDF Stampa E-mail

Scritto da Marista Urru   
domenica 15 marzo 2009


























 

Diavolo di un uomo, Berlusconi  oggi  mi ha commosso” E non scherzo ,  lette queste frasi che testualmente riporto , mi sono commossa : leggete  attenti,  poi vi spiegherò perché mi sono commossa.

 

"Sono abituato - continua - a scrivere sul retro dei fogli, spengo la luce e, se ci sono troppi fiori in giro, dico di portarne la metà e di comprare le margherite". Secondo Berlusconi, invece, l'atteggiamento dei "professionisti della politica" è diametralmente opposto, poiché una volta arrivati in posizioni di potere mirerebbero a godere i privilegi connessi al loro status.

 

Eccoci alla spiegazione, se vi va di seguirmi.

La frase di Berlusconi mi ha riportato indietro nel tempo: eravamo quando ero giovane, economicamente agiati, pure  si avevano in casa mia delle piccole attenzioni che in casa dei miei compagni meno abbienti non vedevo, in effetti  i nuovi agi di cui  godevano, li volevano godere fino in fondo.

Da noi non era così, non godevano di nuovi agi i miei, la guerra li aveva portati ad una nuova condizione ed alla consapevolezza della precarietà di ogni condizione.





Per questo  mio padre scriveva nel suo studiolo paginate di atti ( avvocato di un Ente,  portava spesso il lavoro a casa, non usava per principio l’auto dell’ufficio, lo trovava un benefit che avrebbe costituito uno schiaffo in faccia agli impiegati che,  anche allora, non arrivavano alla fine del mese anche se risparmiavano), e scriveva  su retro dei fogli, con scrittura regolare e minuta per risparmiare la carta, anche quella dell’ufficio,  e quando poteva da Piazza Bologna arrivava al Corso a piedi .

( Chi è romano sa di che passeggiata parlo,  e metteva da parte i soldi del tram, che riponeva in un  bicchierone sulla libreria per  “aiutare i bisognosi” che sai figlia mia, son tanti).

Mia madre era risparmiosa, ma aveva il debole dei fiori e quindi nel menage ritagliava delle lire  per ornare la casa,  mazzetti dal  fioraio del mercato, ma  a fine mese.. avevamo margherite da Santa Marinella, dall’orto di una amica. 

Mi sono dilungata nei ricordi, ma a questo mi ha fatto pensare Berlusconi con una punta di commozione e con una punta di rammarico : già so che lo fraintenderanno e lo crocifiggeranno.

Pure esprime un modo di vivere preciso, che ha impedito per decenni, che si arrivasse a questa “rapina continua” a questo scempio  da parte di folli e sconsiderate cicale caviale e champagne  che fanno la bella vita con i danari dei cittadini e che arrivate ad un posto di prestigio succhiano avide quanto più possono.

E ripenso  alla mia famiglia e a quanto i miei hanno saputo fare per aiutare , senza  polemiche  e rumore, e senza aspettarsi nulla neanche da Dio, visto che non erano osservanti, e mio padre era ateo convinto.

Misuro la miseria del tempo presente e rivado alla cronaca, alle ruberie, ai topi infognati nella pubblica amministrazione,  alle banche avide, ai banchieri che assorbono risorse come potenti idrovore e non pagano per i olo errori,  e penso che per questo Paese, caduto  in queste mani,  non c’è speranza, che governi uno o l’altro, cosa cambia? 

Lo abbiamo visto la malattia è grave e diffusa, un cancro a piccole cellule, pervasivo e distruttivo, si infiltrano cellule sostanzialmente malavitose in ogni dove, nei Comuni, nei premi letterari, nelle Spa  che collaborano con lo Stato, nelle aziende di Servizi… e potrei continuare, ma a che pro? Lo so io e lo sapete anche voi che tacete  e allora ,  che crocifiggete a fare questo o quello, se lo sapete, se lo vivete sulla vostra pelle l’effetto delle malavite, se basta aprire anche un solo reticente giornale per capire  malgrado la reticenza,  di che parlo?

E pensare che ero partita dalle margherite.. ma la lingua batte dove il dente duole e questo argomento della malavita nei gangli dello Stato , è  dolorosamente presente  nella mia  mente.


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