Scrive sul sito La mia notizia, tal Barocci :
"La mia stima per Giorgio Bocca è senza limiti:
partigiano, fondatore di una delle prime formazioni di Giustizia e
Libertà, comandante della Decima Divisione Giustizia e Libertà,
operante nella Val Grana, e vice commissario politico della sua zona.
Da sempre critico nei confronti di Berlusconi, ha fatto della
Resistenza il suo principale ideale, un pò come ho fatto io. Lancia
numerosi moniti rivolti alle nuove generazioni, perchè ricordino i
valori fondanti della nostra Repubblica (che dite, sarà soddisfatto del
sottoscritto? Credo proprio di si). Ultimamente la mia stima nei suoi
confronti si è ulteriormente rafforzata in seguito alla lettura della
sua opera "Storia dell'italia Partigiana" (consiglio a tutti, pecorones
compresi ).
Ora io non ho nulla contro Giorgio Bocca e se fosse, non conterebbe affatto, visto che io non conto nulla...
Mi sono però spinta a risponder in qualche modo perchè i continui attacchi che provengono dal sito di codesto Barocci, l'inutile sequela di insulti a chiunque non la pensi come lui e i suoi amici, la pericolosità di tanta intolleranza ottusa e accanita, mi spingono a reagire in qualche modo.Mi sembra che ricordare la esistenza di documenti che a me personalmente mi spingerebbero a scegliere , se proprio avessi l'insano bisogno di un idolo, un personaggio meno "mobile", più stabile nelle proprie convinzioni, possa spingere persone della indole del Barocci ad esser meno altezzosamente tronfi e meno petenziosi nell'esibire una superiorità morale "inesistente"
A Barocci :
Grazie del consiglio, non so se sono definibile tra i ” pecorones,”, non si capisce bene che vorresti dire, ma terrò per prezioso il tuo consiglio sul libro da leggere.
Ti
voglio rendere il favore, visto che hai in Giorgio Bocca un idolo ed un
punto di riferimento, sono lieta di segnalarti scritti dell’illustre
italiano che forse non conosci.
Intanto sappi che fu scrittore
fecondo e precoce di meravigliosi scritti “agiografici” sul Duce,
descritto bello come il sole, e amenità del genere.
Poi , per tutto
il periodo della guerra e fino al 1943 scrisse con parecchia assiduità
su un giornale fascista ovviamente, visto che tanto amorevolmente aveva
incensato il Duce : “La Provincia granda –Sentinella d’Italia”, che era
il Foglio d’ordini settimanale della federazione dei Fasci di
Combattimento Di Cuneo.
In data 14 Agosto pubblicavano in prima
pagina su tale giornale i “Documenti dell’odio giudaico. I protocolli
dei Savi di Sion”, articolo illuminante firmato da Giorgio Bocca. Perché tu possa ammirare fino in fondo il tuo eroe,
ti riporto il finale dell’articolo, che troverai sul web o da
Feltrinelli.
…”E’ certo buona arma di propaganda presentare gli
ebrei come un popolo di esseri ripugnanti od avari strozzini, ma alle
persone intelligenti è sufficiente presentarli come un popolo
intelligente, astuto , tenace, deciso a giungere con qualunque mezzo al
dominio del mondo.
Sarà chiara a tutti, anche se ormai i non
convinti sono pochi, la necessità ineluttabile di questa guerra, intesa
come una ribellione della Europa Ariana al tentativo ebraico di porla
in stato di schiavitù.
GIORGIO BOCCA
Ovviamente dopo il 1943
, le cose cambiano. La sconfitta di Stalingrado prima, lo sbarco
alleato in Sicilia poi gli impongono di ripensare le sue idee
politiche, e si allontana dal giornalismo e dalla sua giovanile
adesione al fascismo a un tempo: Dopo l'8 settembre 1943 passa alla
Resistenza, e nella resistenza ricomincia la sua carriera
giornalistica, sino a partecipare alla lotta nella formazione Giustizia
e Libertà. .. in seguito azionista, socialista craxiano, leghista,
girotondino..
Di certo un tipo svelto a percepire i cambiamenti in
atto nella nostra società, non si può negargli questa utile capacità , capisco che ti piacciano i suoi scritti, bello l’articolo
antisionista in particolare, spiega molte cose oggi di attualità.
Dimenticavo di ricordarti caro Barocci che il nobile Bocca ha firmato anche un
"testo aberrante che rappresenta un chiaro esempio di cosa sia capace
di partorire una comunità scientifica votata all’ideologia e alla
politica dominante" : Il primo documento ufficiale da cui scaturirono
le leggi razziali italiane cioè il Manifesto sulla purezza della razza
pubblicato il 14 Luglio 1938 a cui è allegata la lista delle
personalità che vi aderirono.
Tutte "imprese" e nobili intenti documentati.
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