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Centrali nucleari AIEA aveva avvertito dei pericoli Tokyo ruolo di Compagnie Elettriche e politici PDF Stampa E-mail

Scritto da Marista Urru   
giovedì 17 marzo 2011

Sbuca una inquietante ipotesi grazie al sito di Assange: da almeno due anni in Giappone si sapeva che le Centrali erano fuori norma e che in caso di un potente terremoto avrebbero potuto avere seri guai. L'avvertimento sarebbe partito dalla AIEA, non era qundi da prendere sottogamba, come pare invece sia avvenuto. L'articolo della Stampa da cui prelevo la notizia afferma che sia ipotizzabile che ciò sia stato determinato dal vecchio, solito problema: un legame fra politici e compagnie elettriche. Un cablo della AIEA , secondo la Stampa: «Il modo in cui tutte le compagnie elettriche si infilano sotto il tetto della politica nazionale ha un qualcosa di rischioso», nota un cablo citando giornali locali. «Abbiamo visto troppi casi dove la riduzione dei costi, spacciata come efficienza, ha compromesso la sicurezza».



 

 

UN deputato Liberal-Democratico, Taro Kono, in un cablogramma visto ieri dall’ANSA, afferma che le compagnie elettriche sono colpevoli di «nascondere i costi e i problemi di sicurezza legati al nucleare». Kono ha quindi accusato il ministero dell’Economia, del Commercio e dell’Industria (METI) di avere la tendenza a «occultare» gli incidenti.

Non ci possiamo troppo scandalizzare, al massimo possiamo solo confermare, ove ve ne fosse bisogno, la sfiducia in un sistema ormai generalizzato o peggio "globalizzato", in cui sono le grandi Compagnie, le multinazionali, le lobby varie che, in un abbraccio mortale stringono i politici e determinano le scelte e le non scelte. E' insomma il solito potere fnanziario che detta legge a tutti, potere che per sua natura non si preoccupa del bene comune , un potere che la Politica avrebbe dovuto delimitare con leggi precise e ferree, in questo modo la Giustizia avrebbe fatto il suo dovere quando i reati fossero stati denunciati. I reati invece sono stati legalizzati, spariti come neve al sole alcuni, altri diventati trasparenti, non vengono nemmeno percepiti come reati, quindi non vengono perseguiti, capita con tutte le multinazionali, ricche e potenti.

Allora non ci si meravigli che le persone, deprivate dei loro beni, tartassate, umiliate, tengano duro almeno per quello che riguarda la salute e si oppongano con tutte le loro forze, per quanto possibile, ad essere irradiate, avvelenate da mancanza o malfunzionamento di filtri, ed altre simili gioie dispensate in nome del progresso che poi alla fine sono solo trappole per arricchire 4 sciamannati senza coscienza.

La fiducia è morta, per molti in Italia poi, da un pezzo. Il Giappone, la consapevolezza del pericolo sempre più concreto che corrono quei bambini e forse quelli che verranno, per cosa poi, per chi?

Cosa resta del tempo che fu, dei sogni, delle speranze, dle frutto del lavoro dei nostri nonni, dei genitori, tutto in fumo per  interessi di speculatori, banche, banditi, politici, multinazionali e figuri vari e resta, come scrive  Andrea Mazzalai:

 

 - Il silenzio degli innocenti è un "urlo" che si eleva dal frastuono di questa immensa tragedia naturale, dalla voglia di libertà di popoli oppressi, da coloro che hanno subito la gravità della crisi economica, dagli ultimi, dagli indifesi che da sempre vivono sulla propria pelle il risultato di questa follia,  l'ennesimo sacrificio del sogno di milioni di persone che da tempo vivono all'ombra del nostro edonismo, bimbi vittime innocenti, uomini e donne che quotidianamente lottano per la sopravvivenza.

Un urlo che proviene soprattutto dallo sfruttamento del lavoro minorile e oggi dai visi di tanti bambini che in Giappone stanno subendo le conseguenze di scelte spesso figlie di un mondo dove il tutto e subito, nel minor tempo possibile è l'imperativo.

Il Giappone del miracolo industriale ha costruito 55 reattori nucleari su una terra fragile, la Spagna e l'Irlanda del miracolo immobiliare hanno costruito città fantasma ricolme di illusioni, la finanza americana ha massacrato consapevolmente o inconsapevolmente il suo popolo con una depressione immobiliare creata e provocata ad arte. E si potrebbe continuare all'infinito.

Ma ora è il momento della rabbia e della riflessione, della Consapevolezza!

Nulla sarà più come prima...

Il Bruco rivolgendosi ad Alice nel Paese delle Meraviglie le chiese: Chi sei, bambina?    In questo momento non lo so, signore. Se potessi lo farei, ma purtroppo sono confusa, ho cambiato dimensioni dieci, cento, mille volte e questa è una cosa che sconcerta! 

 
Devo dirti una cosa importante, bambina! Ricordati di non perdere mai la calma, qualunque cosa accada! -

 


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