Sbuca una inquietante ipotesi grazie al
sito di Assange: da almeno due anni in Giappone si sapeva che le
Centrali erano fuori norma e che in caso di un potente terremoto
avrebbero potuto avere seri guai. L'avvertimento sarebbe partito
dalla AIEA, non era qundi da prendere sottogamba, come pare invece
sia avvenuto. L'articolo della Stampa da cui prelevo la notizia
afferma che sia ipotizzabile che ciò sia stato determinato dal
vecchio, solito problema: un legame fra politici e compagnie
elettriche. Un cablo della AIEA , secondo la Stampa: «Il modo in cui
tutte le compagnie elettriche si infilano sotto il tetto della
politica nazionale ha un qualcosa di rischioso», nota un cablo
citando giornali locali. «Abbiamo visto troppi casi dove la
riduzione dei costi, spacciata come efficienza, ha compromesso la
sicurezza».
UN deputato Liberal-Democratico, Taro
Kono, in un cablogramma visto ieri dall’ANSA, afferma che le
compagnie elettriche sono colpevoli di «nascondere i costi e i
problemi di sicurezza legati al nucleare». Kono ha quindi accusato
il ministero dell’Economia, del Commercio e dell’Industria (METI)
di avere la tendenza a «occultare» gli incidenti.
Non ci possiamo troppo scandalizzare,
al massimo possiamo solo confermare, ove ve ne fosse bisogno, la
sfiducia in un sistema ormai generalizzato o peggio "globalizzato",
in cui sono le grandi Compagnie, le multinazionali, le lobby varie
che, in un abbraccio mortale stringono i politici e determinano le
scelte e le non scelte. E' insomma il solito potere fnanziario che
detta legge a tutti, potere che per sua natura non si preoccupa del
bene comune , un potere che la Politica avrebbe dovuto delimitare
con leggi precise e ferree, in questo modo la Giustizia avrebbe
fatto il suo dovere quando i reati fossero stati denunciati. I reati
invece sono stati legalizzati, spariti come neve al sole alcuni,
altri diventati trasparenti, non vengono nemmeno percepiti come
reati, quindi non vengono perseguiti, capita con tutte le
multinazionali, ricche e potenti.
Allora non ci si meravigli che le
persone, deprivate dei loro beni, tartassate, umiliate, tengano
duro almeno per quello che riguarda la salute e si oppongano con
tutte le loro forze, per quanto possibile, ad essere irradiate,
avvelenate da mancanza o malfunzionamento di filtri, ed altre simili
gioie dispensate in nome del progresso che poi alla fine sono solo
trappole per arricchire 4 sciamannati senza coscienza.
La fiducia è morta, per molti in Italia poi, da un pezzo. Il Giappone, la consapevolezza del pericolo sempre più concreto che corrono quei bambini e forse quelli che verranno, per cosa poi, per chi?
Cosa resta del tempo che fu, dei sogni, delle speranze, dle frutto del lavoro dei nostri nonni, dei genitori, tutto in fumo per interessi di speculatori, banche, banditi, politici, multinazionali e figuri vari e resta, come scrive Andrea Mazzalai:
- Il
silenzio degli innocenti è un "urlo" che si eleva dal frastuono di
questa immensa tragedia naturale, dalla voglia di libertà di popoli
oppressi, da coloro che hanno subito la gravità della crisi economica,
dagli ultimi, dagli indifesi che da sempre vivono sulla propria pelle il
risultato di questa follia, l'ennesimo
sacrificio del sogno di milioni di persone che da tempo vivono
all'ombra del nostro edonismo, bimbi vittime innocenti, uomini e donne
che quotidianamente lottano per la sopravvivenza.
Un urlo che proviene soprattutto dallo sfruttamento del lavoro minorile
e oggi dai visi di tanti bambini che in Giappone stanno subendo le
conseguenze di scelte spesso figlie di un mondo dove il tutto e subito,
nel minor tempo possibile è l'imperativo.
Il
Giappone del miracolo industriale ha costruito 55 reattori nucleari su
una terra fragile, la Spagna e l'Irlanda del miracolo immobiliare hanno
costruito città fantasma ricolme di illusioni, la finanza americana ha
massacrato consapevolmente o inconsapevolmente il suo popolo con una
depressione immobiliare creata e provocata ad arte. E si potrebbe
continuare all'infinito.
Ma ora è il momento della rabbia e della riflessione, della Consapevolezza!
Nulla sarà più come prima...
Il Bruco rivolgendosi ad Alice nel Paese delle Meraviglie le chiese: Chi sei, bambina?
In
questo momento non lo so, signore. Se potessi lo farei, ma purtroppo
sono confusa, ho cambiato dimensioni dieci, cento, mille volte e questa è
una cosa che sconcerta!
Devo dirti una cosa importante, bambina! Ricordati di non perdere mai la calma, qualunque cosa accada! -
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