GIORGIO ASSUMMA, INTERNET E'
BELLO MA E' ANCHE UNA ROVINA
di Enzo Castellano
Internet come un Giano bifronte; Internet come una medaglia a due
facce, quella che piace e quella che decisamente non va. Specie poi
quando si parla di opere dell'ingegno e, di conseguenza, di diritti
d'autore. Ne parliamo in questa intervista con l'avvocato Giorgio
Assumma, presidente della Societa' italiana editori e autori, piu'
semplicemente Siae.
Cos'e' il web per la Siae?
'Una medaglia a due facce, perche' per un verso le nuove tecnologie
aprono nuovi binari per far accedere masse enormi di consumatori
intellettuali alla percezione e fruizione di opere dell'ingegno di
qualsiasi specie: letterario, teatrale, musicale, artistico, ma per un
altro verso questo flusso e' difficilmente controllabile sul web. Cosi'
Internet diventa estremamente positivo se la fruizione di opere non
lede i diritti degli autori, ma diventa pericoloso se non permette la
tutela di questi diritti'.
Come si puo' risolvere la questione?
'Oggi sono due le teorie che si propongono per risolvere, o tentare di risolvere, il problema. La prima e' quella di rendere del tutto libero l'accesso alle opere, sacrificando i diritti d'autore sull'altare del progresso della cultura. Il danno grave e' che se gli autori vengono privati del diritto di autorizzare la diffusione delle loro opere, finiscono con il perdere il diritto, finisce l'incentivazione e si rischia il pericolo concreto che gli autori diventino sempre meno'.
La seconda strada?
'E' quella d'impronta francese, ovvero si potrebbe dare libero accesso ma facendo pagare un prezzo ai provider, ai soggetti che gestiscono i siti. Ritengo che questa sia una forma migliore dell'altra perche' quanto meno garantisce un profitto per l'autore. Ma io dico che c'e' anche una terza via'.
Quale, presidente?
'L'opera dell'ingegno, a qualsiasi genere appartenga, costituisce un vero e proprio colloquio che l'autore instaura con una platea spesso indeterminata di fruitori. C'e' un principio fondamentale di tutti i sistemi giuridici che viene riconosciuto a qualsiasi individuo: il diritto delle scelte relazionali, ovvero ogni individuo ha il diritto di stabilire se vuole o meno parlare con qualcuno, esprimendo le proprie idee. E se decide di parlare, decide anche con chi farlo, quando farlo, dove e come farlo. Se dunque l'opera e' un colloquio, indipendentemente dal ricavo economico che il suo impiego puo' garantire all'autore, appare certo che l'autore puo' stabilire come e quando e chi possa utilizzarlo. Tirando le somme, se si applica la formula di origine francese, e' vero che si garantisce un provento economico all'autore, ma e' anche vero che un autore non puo' piu' stabilire tempi e modalita' in cui mettere in pubblico le proprie opere. Pertanto poiche' le opere hanno piu' modalita' di diffusione, lasciare gli autori liberi di stabilire quali siano le opere che loro intendono far veicolare attraverso il web'.
Soluzione facile da applicare?
'Penso che sarebbe facile applicarla in Italia, perche' l'autore lo stabilisce nel momento in cui deposita l'opera in Siae. A mio avviso, questo rispetta il diritto della scelta relazionale e nel contempo l'autore riceverebbe il compenso che gli e' dovuto per la sua opera dell'ingegno'. Sembra l'uovo di Colombo, eppure non si riesce ad andare avanti... 'Non si riesce, ma questa e' una mia opinione del tutto personale, perche' gli stessi autori avrebbero interesse a far finire un'opera sul web. Infatti sarebbero tantissimi nella possibilita' di vederla grazie ad Internet, la platea di visitatori sarebbe elevata, cosa che invece non sempre puo' accadere diversamente...'.
Quale altro modo, grazie al web, per assicurare proventi agli autori?
'Attraverso i proventi della pubblicita' o degli abbonamenti al sito si potrebbero ricavare i compensi da destinare agli autori. Ritengo che i giovani autori siano propensi a questo criterio perche' diversamente, con la crisi del disco e una certa chiusura delle grandi emittenti televisive nei loro confronti, rischierebbero di restare ai margini, senza sbocchi. Invece attraverso Internet avrebbero uno sbocco'. Gioie e dolori, dunque, con il web... 'Si', perche' da un lato qualcosa la garantisce all'autore, dall'altro pero' espropria lo stesso autore del diritto di fare della propria opera quello che vuole. E far quadrare il cerchio e' davvero difficile'
AGI luglio 2008.
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