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Debito record, vicino l’inferno della trappola ben congegnata dalle Banche PDF Stampa E-mail

Scritto da Marista Urru   
mercoledì 16 giugno 2010

gallina dalle uova d'oroVi piacerebbe una bella gallina dalle uova d'oro? Sareste preoccupati se essa producesse altre galline dalle uova d'oro  e poi altre ed ancora altre ? Io credo di no, per questo non credo a  Draghi. E come si può, se nel frattempo Trichet  aumenta il debito pubblico per le nazioni dell'eurozona così?


Il debito pubblico italiano ha raggiunto un livello record, Draghi e con tatto e gentilezza ci avverte: alla fine di aprile il Debito ammontava a 1.813 miliardi di euro, l'0,8 per cento in più rispetto a marzo.
Nel 2009 il debito ha raggiunto il 115,8 per cento del pil mentre, secondo le previsioni del governo, nel 2010 dovrebbe attestarsi sul 118,4 per cento.
La stampa ci tiene a sottolineare la gentile preoccupazione del Governatore.

Ora permettete ad una zoticona come me che non si intende di economia, di essere scettica , non vedo proprio di che si debba preoccupare Draghi, noi ne abbiamo  tutti i motivi, lui forse dovrebbe brindare con i banchieri per il lauto affare, piuttosto, visto  che il debito pubblico gli frutta ricchi interessi pagati con il sudore della nostra fronte di stakanovisti pagatori di tasse, pelati, grassati e colpevolizzati, come dire: cornuti e mazziati!





 

Per mettere i puntini sulle i, che non ci sta mai male:

Draghi è  Governatore della Banca d’Italia è membro del Consiglio Direttivo e del Consiglio Generale della Banca Centrale Europea e membro del Consiglio di Amministrazione della Banca dei Regolamenti Internazionali. È anche Governatore per l’Italia nella Banca Mondiale e nella Banca Asiatica di Sviluppo ( da wikipedia), inoltre dalla stessa fonte: Dal 1984 al 1990 è stato direttore esecutivo della Banca Mondiale. Dal 2002 al 2005 è stato partner e membro del management Committee Worldwide della Goldman Sachs. È membro dei Board of Trustees del Princeton Institute for Advanced Study e della Brookings Institution.

Aggiungo poi che Draghi è presente a tutte le riunioni del Bilderberg di cui abbiamo avuto notizia.

 

Direi che è uno abbastanza informato di ciò che avviene nelle alte sfere della finanza mondiale ed immagino che sia anche uno che sa prevedere quali effetti ciò che dalle alte sfere si smuove, produce qui in basso al livello dei poveri ed evanescenti ectoplasmi che sono diventati gli Stati Nazionali. Insomma, per farla breve Draghi non ignora  le vere cause del debito pubblico, ma

qualcuno di noi ancora si, al volo le riporto:

 

Una nazione per andare avanti necessita di una certa quantità di danaro, nel nostro caso, non è lo Stato che emette moneta, ma la BCE, Banca Centrale privata che emette carta moneta nominale e  tramite Banca d’Italia spa, la passa allo Stato

 

Allora in breve , di chi è Bankitalia, quote e voti

Partecipante Quote Voti

Intesa Sanpaolo S.p.A. 30,3% 50

UniCredito Italiano S.p.A. 22,1% 50

Assicurazioni Generali S.p.A. 6,3% 42

Cassa di Risparmio in Bologna S.p.A. 6,2% 41

 INPS 5,0% 34

Banca Carige S.p.A. 4,0% 27

Banca Nazionale del Lavoro S.p.A. 2,8% 21

Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. 2,5% 19

Cassa di Risparmio di Biella e Vercelli S.p.A. 2,1% 16

Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza S.p.A. 2,0% 16

 

Insomma le banche, ditte private,  detengono la proprietà della  Banca Centrale Italiana

 

Passiamo alla BCE , Banca privata il cui capitale è delle Banche centrali Nazionali, banche private.

 

Banca Centrale Nazionale

Deutsche Bundesbank 18,93

 Banque de France 14,22

 Banca d'Italia 12,49

Banco de España 8,30

De Nederlandsche Bank 3,98

 Nationale Bank van België/Banque Nationale de Belgique 2,42

Τράπεζα της Ελλάδος/Bank of Greece 1,96

Oesterreichische Nationalbank 1,94

Banco de Portugal 1,75

Suomen Pankki-Flnlands Bank 1,25

Central Bank and Financial Services Authority of Ireland 1,11

Národná banka Slovenska 0,69

 Banka Slovenije 0,32

Banque centrale du Luxembourg 0,17

Banca centrale di Cipro 0,13

 Bank Ċentrali ta’ Malta/Central Bank of Malta 0,06

 

Ora che abbiamo presenti gli attori, vediamo il film che ci hanno preparato, leggendo parte di uno  scritto di Claudio Bianchini che espone con chiarezza il sistema  con cui le Banche riescono a tenere in scacco persino gli Stati nazionali

 

..”Il sistema è pensato affinché gli Stati nazionali e la collettività intera facciano sempre ricorso al debito su cui chi emette la moneta incassa interessi.

Ecco perché per i banchieri le Banche Centrali devono essere private e avere, senza alcun controllo da parte di terzi, il monopolio dell'emissione della moneta.

 

In questo modo il sistema bancario controlla e determina il livello degli interessi, il livello di inflazione ed il livello globale dei prezzi, nonché la massa monetaria in circolazione su cui incassa interessi. E senza possibilità di interferenza da parte di alcuno.

 

In pratica tengono in scacco l'intera economia reale, Stati nazionali inclusi.

I fondamentali di economia ci dicono che per non creare inflazione la base monetaria dovrebbe variare nello stesso modo in cui varia l'andamento economico.

Così se in Italia l'economia aumenta e richiede un maggior numero di scambi, anche la massa monetaria deve  aumentare nello stesso modo.

L'aumento della ricchezza è misurato dal PIL (Prodotto Interno Lordo).

Se il PIL in un dato anno aumenta del 2%, anche la massa monetaria deve aumentare del 2%.

Se aumenta di più ciò genera inflazione, se aumenta meno ostacola lo scambio dei beni e dei servizi.

Immaginiamo ora che l'aumento del PIL in un dato anno consenta all'Italia di aumentare la propria base monetaria di 100 Euro.

Non è lo Stato che emette la nuova moneta, ma la Banca Centrale privata (la BCE).

Ecco cosa succede in sintesi.

Primo effetto

La BCE emette 100 euro di cartamoneta nominale e la consegna (tramite Bankitalia) allo Stato.

Questi in cambio si indebita verso la BCE per l'ammontare nominale della cartamoneta ricevuta (100 euro).

Su questi titoli lo Stato dovrà riconoscere alla BCE degli interessi passivi, il cui tasso viene deciso dal sistema bancario.

La BCE iscrive tra le sue riserve un valore pari alla nuova cartamoneta consegnata (euro 100).

Su questo ammontare, ma al netto delle proprie spese di gestione, la BCE riconosce allo Stato italiano interessi attivi (il cui tasso è deciso sempre dai banchieri, non dallo Stato).

Nel tempo, quindi, l'ammontare sul quale lo Stato deve riconoscere gli interessi alla BCE (rappresentato dai titoli ceduti) è costante, mentre l'ammontare su cui la BCE riconosce gli interessi passivi allo Stato è decrescente in quanto questo valore viene annualmente decurtato dai costi di gestione della BCE.

Si genera quindi un primo gap sfavorevole allo Stato.

Inoltre a carico dello Stato rimane la cartamoneta distrutta.

Si calcola che mediamente una banconota resta in circolazione circa 2 anni.

Quella usurata viene consegnata a Bankitalia che provvede a sostituirla con nuove banconote.

Ma per la cartamoneta distrutta incidentalmente dai cittadini lo Stato non può chiedere la corrispondente restituzione dei titoli emessi. Il costo rimane quindi a carico dello Stato.

Secondo effetto : I titoli ricevuti dallo Stato italiano vengono girati dalla BCE alle Banche Centrali nazionali e da queste alle banche  commerciali per la collocazione al pubblico.

Questi titoli, sia quelli venduti che quelli non collocati, giacciono sino alla scadenza nei conti titoli delle banche.

 

Questi conti sono considerati dal sistema bancario come veri e propri depositi

 

Su di essi pertanto il sistema bancario può generare ulteriore moneta (cosiddetta «moneta bancaria») attraverso un meccanismo denominato «di riserva frazionaria».

Il meccanismo prevede che su ogni ammontare ricevuto in deposito un istituto di credito deve conservarne a titolo di riserva solo una frazione, ed il resto può essere utilizzato per effettuare prestiti.

In ipotesi di riserva frazionaria del 2% (nella realtà oggi è ancora più bassa - si parla infatti di una percentuale inferiore al

1%), con questi 100 euro di titoli in deposito le banche possono prestare sino a 4.900 euro e lucrare interessi su tale ammontare.

Insomma:

La banca 1 presta 98 euro e ne tiene 2 a riserva.

La banca 2 ne presta 96,04 e ne tiene 1,96 a riserva, e così via, sino ad avere generato crediti virtuali per complessivi

4.900 euro, ma coperti sempre e solo da quegli unici 100 euro iniziali.

Ad un tasso ipotetico ma attuale del 6%, questo comporta un guadagno per il sistema bancario, di euro 294, pari al

294% del capitale iniziale ricevuto di 100 euro.

Terzo effetto

Quando lo Stato riceve i 100 euro di nuova cartamoneta emessi dalla Banca Centrale (a fronte dei quali ha emesso i 100

euro di titoli) li mette in circolazione.

Questo ammontare, distribuito alla collettività, inevitabilmente entra nel circuito bancario sotto forma di depositi.

Pertanto, sempre con la ipotizzata riserva frazionaria del 2%, le banche potranno creare un'ulteriore credito di moneta

bancaria di 4.900 euro e realizzare, sempre in ipotesi di un tasso di interesse medio del 6%, altri 294 euro di profitti. Non male davvero.

 

A fronte di un'unica erogazione di 100 euro di cartamoneta da parte della Banca Centrale (non coperta da alcuna garanzia o bene reale), cui ha corrisposto un'emissione da parte dello Stato di 100 euro in titoli coperti da garanzie reali al 100%, sui quali i cittadini vengono tassati per pagare i relativi interessi, il sistema bancario, che non produce nulla ed i cui costi pesano sulla collettività, nell'esempio citato ha guadagnato qualcosa come il 588% di profitto in un anno

emettendo moneta bancaria virtuale, non coperta da alcunché, per complessivi 9.800 euro.

 

Moneta virtuale emessa nella maggioranza dei casi chiedendo garanzie reali agli utilizzatori.

Sono soldi che comportano un ulteriore e perenne indebitamento dell'economia reale verso il sistema bancario in quanto non potranno mai essere restituiti.

Nell'economia reale, infatti, sono stati immessi solo 100 euro, non 588!

In realtà il guadagno delle banche è anche maggiore se consideriamo gli interessi sugli interessi che le banche addebitano periodicamente ai clienti.

 

Qualcuno obietta che comunque le banche si accollano un certo rischio di insolvenza in quanto il titolare di un deposito bancario potrebbe sempre richiedere i propri soldi alla banca, e che sui depositi comunque il sistema bancario deve riconoscere interessi attivi.

E anche su questi punti emerge l'assoluto dominio del sistema bancario sull'economia reale: la lobby si muove come un unico monopolista imponendo al mercato una forbice su cui lucrare tra interessi attivi da riconoscere sui depositi dei clienti …, ed in

secondo luogo fa in modo che i soldi rimangano il più possibile all'interno del sistema bancario, facendo promuovere norme che scoraggiano l'uso del contante a favore della moneta elettronica.

.

La verità è che puntano a una legge che impedisca ai cittadini di portare i propri soldi fuori dal sistema bancario….

 

E nel frattempo incassano interessi su questa moneta virtuale.

Il funzionamento del sistema bancario è più complesso del semplice esempio sopra riportato, ed include altre variabili.”

 

Ma veniamo all’oggi, a noi ed al nostro debito pubblico che aumenta inarrestabile, e Draghi sa benissimo il come, il quando ed il perché .

Noi leggendo qua e là sul web, scopriamo che in Europa le banche centrali ci stanno “aiutando”, prendono i soldi in prestito dalla BCE, con i quali  ci dicono, potranno sostenere l’economia reale, commoventi vero?

 Peccato che  pare invece che con quei soldi  stiano comperando gradi quantità di titoli pubblici, continuando a tenere in scacco la economia reale, siamo tenuti  in “penuria monetaria”,  e credo che sia più che voluto.

 Ecco che lo Stato aumenta il suo debito, e noi  saremo chiamati a pagare  gli interessi di quel debito, continuando ad esser tenuti in situazione di penuria monetaria. La penuria, un vecchio sistema di governo del potere delle masse: la penuria  viene abilmente manovrata, e noi, inondati da falso benessere , non ci rendiamo conto della morte per lento soffocamento cui  stanno costringendo lo Stato le banche manovrando  la moneta, avendo ottenuto  il potere della moneta, strappato ad un potere politico debole ed imbelle,  arrivando e realizzare  il più osceno conflitto di interessi che mente malata potesse immaginare : la nostra Banca Centrale è una spa, una ditta privata posseduta da banche private. La moneta appartiene al popolo, dice la Costituzione, ma non è più vero, se ne sono infischiati della tanto  amata Costituzione, buttata al cesso una volta di più. Il potere, la proprietà della moneta ora appartiene a dei commercianti di danaro, come le Banche  stesse amano orgogliosamente definirsi,  e la Banca d’Italia spa  ha degli azionisti  verso i quali è obbligata, le banche appunto,  e  da questo infame affare  nasce e prospera il debito pubblico, debito verso le Banche  che nulla fanno per creare ricchezza, ma che si arricchiscono sul nulla mediante il sistema della riserva frazionaria e si dilettano di un benessere che non gli appartiene,  la cui origine, tolti i loro inghippi bizantini, è  frutto del nostro lavoro e di quello dei nostri nonni, le cui fatiche  ed i cui sacrifici non meriterebbero di esser vanificati dalla  vorace stupidità dei moderni lanzichenecchi ai quali si è voluto mettere in mano l’arma della emissione della moneta, come dare in cannone alle scimmie, forse si sarebbe fatto minor danno.

Intanto  così ci hanno ridotti, al lumicino, e continuano ad arricchirsi alle spalle nostre: la gallina dalle uova d’oro continuerà finchè potrà e ce la farà, ad arricchire le   Banche, azioniste di Bankitalia il cui Presidente Draghi è tanto preoccupato!   Anche  questo tocca sentire.

 


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  Commenti (1)
1. Tanto di: Achtung!
Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo website, il 16-06-2010 05:50
Salve Marista. 
Meno male che dici di capirne poco. 
Hai fatto un gran bel Lavoro di raccolta, da frati certosini. 
Queste informazini me le sono coppiate i incollate nei miei appunti. Grazie. 
Ciao 
Franco

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