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Draghi: evasione fiscale è macelleria sociale, e le Banche evadono? Pare proprio di si PDF Stampa E-mail

Scritto da Marista Urru   
lunedì 31 maggio 2010


Draghi nelle considerazioni finali della Banca di Italia ha trovato parole  assai giuste per stigmatizzare l'evasione fiscale, oltre che la corruzione nella Pubblica Amministrazione.

"L'evasione fiscale è una macelleria sociale", ha detto il governatore ,  e si è detto  convinto che si debba contrastare e ridurre l'evasione fiscale per arrivare ad un taglio delle tasse e al rilancio della crescita. "L'evasione fiscale - ha aggiunto il governatore - è un freno alla crescita perchè richiede tasse più elevate per chi le paga; riduce le risorse per le politiche sociali, ostacola gli interventi a favore dei cittadini con redditi modesti". In questo momento di crisi poi, "i costi dell'evasione fiscale e della corruzione divengono ancora più insopportabili".



 Draghi  purtroppo sembra ignorare molte cosucce:  anzi tutto che questo momento di crisi è dovuto in massima parte alle  azioni dissennate delle oligarchie politiche e burocratiche  spesso in combutta con banche di affari, agenzie di rating in abbraccio con  gli allegri  compari delle Banche centrali, tutte entità a noi lontanissime, ma a lui ben note ed assai vicine.

Inoltre chiunque provenendo dal mondo bancario volesse parlare di evasione fiscale e dei danni che provoca, sarà un minimo credibile solo se e quando avrà messo il dito sulla piaga della evasione fiscale bancaria.  Cifre da capogiro , delle quali nel mondo della gente comune arrivano a tratti sprazzi subito spenti, notizie subito adeguatamente silenziate.

Non parlo delle eventuali" sviste spicciole, diciamo così, anche setutto è relativo, nascoste nelle pieghe dei fumosi bilanci bancari,  parlo delle  evasioni che fanno epoca. Anni fa nell'ambiente  per esempio fece scalpore  una impresa da primato.

 Un Istituto bancario di grossa taglia, diventato, diciamo da poco spa, nella bozza di bilancio  evidenziò un utile di ben 170 miliardi delle vecchie lire. Il Presidente  , scandalizzato da tanta costosa opulenza del bilancio,   ci pensò un po' su , e con intuito geniale si inventò le "sedi leggere" da  creare su tutto il territorio nazionale,  mettendone in bilancio le spese per un ammontare  tale che l'utile risultò di soli 16 miliardi di vecchie lire, non male come evasione!

Vi spiego cosa intendevasi per sede leggera: bastava un qualsiasi bugigattolo, due o tre pc, trasferire qualche  persona momentaneamente, il  costo era  minimo e resa massima perché in questo modo si frodava il fisco e le partecipate ! E ricordo che ci dissero anche allora che a causa della evasione, sarebbe stato necessario fare una  finanziaria di lacrime e sangue, erano addolorati per noi.

Ancora un episodio fra i tanti, questo lo riporta Antonio Borghesi della Italia dei Valori, un altro sistema per evadere , di  stile bancario:  afferma Borghesi  di aver   documentazione  di  un accordo stipulato il 2 marzo 2007 tra Barclays Milano, Unicredit e Banca Intesa, grazie al quale le banche eludono (o evadono) il pagamento in Italia di tasse per circa 30 milioni di euro. L'operazione è assai complessa (denominata Project Brontos) , ma praticamente consiste nella trasformazione di un rendimento in investimento, che, più o meno legalmente, non sconta alcuna tassazione. L'operazione è assai ingente :3,5 miliardi di Euro - Lira turca equivalenti per Unicredit e 1 miliardo di Euro Sterlina inglese equivalenti per Banca Intesa, e passa attraverso società costituite in Lussemburgo.

Chi sa quanti altri casi simili, e tutti immaginiamo per importi non modesti,   "macelleria sociale " direbbe Draghi  se sapesse, ma  lui queste cose non le sa e giustamente  si preoccupa della evasione dei cittadini, povero uomo, è  angustiato, se c'è evasione, si debbono alzare le tasse  e lui come i banchieri  e gli oligarchi si addolorano per noi che dovremo pagare per colpa di sconosciuti macellai sociali, ancora più tasse e ricevere ancora di meno dallo Stato.

 

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  Commenti (1)
1. 3fasi
Scritto da Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo , il 02-06-2010 17:25
prima fase del macello: 
le banche centrali, quando creano (e poi usano per comperare titoli o erogare crediti remunerati) denaro o attivi dal nulla, aumentano il proprio patrimonio (cioè guadagnano) a costo zero, e su questo aumento non sono tassate, perché fanno figurare che esso sia compensato dall'uscita del denaro così creato. Ma siccome questo denaro è creato da loro a costo zero, la compensazione è fasulla, come riconoscono i manuali di economia politica, dal Krugman al Blanchard, e le tasse dovrebbero essere pagate, previa revisione dei bilanci e accertamento del reddito evaso. Quindi, poiché le banche centrali evadono o eludono massicciamente le tasse, i loro governatori non sono legittimati a giudicare in materia di evasione. 
2a fase: 
le banche di credito creano a costo zero o minimo enormi quantità di liquidità – ossia incrementano i loro patrimoni. Su questi incrementi anch'esse, come la banca centrale, non pagano tasse, perché anch'esse, come la banca centrale, compensano contabilmente quegli incrementi patrimoniali facendo figurare pari uscite di capitale dal loro patrimonio, che però non avvengono, appunto perché la banca di credito non presta il denaro della raccolta, ma crea liquidità nello stesso atto di erogare il credito. Anche questa è elusione o evasione, e siccome molte banche centrali, come quella italiana, sono di proprietà di banchieri privati, che godono di questo doppio privilegio (aumentare la propria ricchezza a costo zero e senza pagare le tasse su tale aumento), i governatori di quelle banche centrali non sono legittimati a parlare di evasione. 
3a fase del macello: 
Draghi e i suoi colleghi non sono legittimati a parlare di evasione, perché buona parte delle tasse che lo Stato raccoglie vanno a pagare interessi sul debito pubblico in favore del sistema bancario. Debito pubblico e interessi passivi che esistono e crescono solo perché lo stato, senza alcuna ragione, ha donato al sistema bancario il potere sovrano e politico di creare dal nulla denaro, di regolarne la quantità disponibile all'economia, di fissarne il tasso di interesse, di incassare in proprio gli interessi.

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