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Marista
HomeArticoli Dresda Tempesta di fuoco: un massacro disumano
Oggi è l'anniversario del massacro di Dresda, massacro di civili inermi freddamente voluto e portato a compimento solo pensando alle spartizioni del dopo guerra. Cosa li distinse e li distingue dai barbari e dalle loro sanguinose spartizioni del bottino di guerra?
Naturalmente i media tacciono. La cattiva coscienza si nutre dei silenzi di troppi, e noi ricorderemo invece, riporto in Home il post dell'anno passato arricchito di commenti degli amici.
Era il 13 febbraio del 1945 ed era un martedì grasso quando
gli alleati distrussero Dresda cittadina dell'alta Sassonia.
Sembra incomprensibile che l'Alto Comando
Interalleato abbia ordinato di
distruggere una cittadina d'arte e cultura, per nulla difesa , quasi priva
di contraerea, di industrie o di
impianti militari. Come resta abbastanza
particolare il silenzio colpevole con cui si è voluto coprire, fare
dimenticare un episodio di guerra
inqualificabile.
Cercherò di raccontare quei fatti dimenticati e sottaciuti , per come lo documentano qui sul
web, e per quel pochissimo che mi hanno
raccontato in casa, a scuola glissarono; se avrò scritto delle inesattezze, chi dovesse avvedersene, è pregato di
correggermi .
La città subì dal 13
al 14 Febbraio ad opera di Inglesi ed
Americani un folle bombardamento del tipo
"tempesta di fuoco", scaricarono sulla cittadina migliaia di bombe il 70% delle
quali erano bombe incendiarie , volutamente per
ripetere scientemente l'effetto tempesta di fuoco ottenuto per caso
bombardando Amburgo.
Il Comando
Interalleato con l'avallo di Churchill
decise la distruzione della cittadina, non tanto per abbreviare la guerra e
fiaccare la Germania,
vista la ininfluenza strategica di Dresda, quanto come dimostrazione verso il
forte alleato sovietico del potere delle forze militari occidentali, come
avvertimento quindi perché rispettasse gli accordi di Yalta. Questa fu la
ragione anche del bombardamento a tappeto che toccò il 3 Febbraio a Berlino da
parte della armata aerea americana.
Ma quello che fecero a Dresda fu di una cattiveria
sconvolgente : gli Inglesi illuminarono
a giorno con i bengala la cittadina, poi intervennero i Mosquitos che
centrarono lo stadio fino a fare sollevare una colonna di fuoco, mentre quelli
si ritiravano arrivarono i Lancaster con un enorme carico di bombe che
lanciarono su tutta la indifesa città.
Allontanatisi gli aerei,
cominciarono ad arrivare i soccorsi dalle città vicine e gli abitanti ad
uscire dai rifugi, era la una e 28 del 14 febbraio quando arrivò la seconda
ondata di bombe incendiarie che provocarono la voluta tempesta di fuoco: gli incendi
arrivarono a produrre un vento che raggiunse la velocità di almeno 300 km orari, e questo aveva la forza di aspirare e bruciare
tutto, cose, animali, uomini nel raggio di
1 km.
Anche coloro che erano rimasti nei rifugi morirono e per i veleni sprigionati dalle
fiamme e perché risucchiati dalle aperture lasciate per poter fuggire alla
svelta alla occorrenza. All'alba la
furia del fuoco sembrò calmarsi, i pochi sopravvissuti vaganvano inebetiti quando alle
12 arrivarono 311 Fortezze volanti
Americane che sganciarono 771 tonnellate di bombe su quei pochi che erano
rimasti, distrussero tanto bene la innocente cittadina che non fu nemmeno
possibile spegnere gli incendi, reti elettriche ed idriche erano totalmente
distrutte.
Fu anche difficile accertare il numero dei morti, molti
corpi si fusero con l'asfalto e oltre tutto la città era piena di rifugiati
dall'est, si è parlato di 200 mila morti.
Una pazzia che non
trovava nemmeno giustificazione nella
necessità militare, ma che fu voluta freddamente e colpevolmente
solo come dimostrazione di forza verso i
sovietici, insomma: mentre tanti morivano e soffrivano nel mondo, c'era chi già
pensava con lucida determinazione al
dopo guerra ed alle spartizioni.
Che altro dire se non
che ci si sente annichilire quando si misura fino a che punto l'uomo , chiamiamolo così, può arrivare grazie alla stupida
cattiveria arrivando ad aggiungere la ipocrisia del silenzio che si è cercato di imporre a questi orrori.
Anche di questo crimine dobbiamo
mantenere il ricordo.
Dresda, completamente distrutta, è stata ricostruita
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1. Scritto da
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, il 15-02-2010 14:26 E' vero, anche Monsanto. Come dice Lei più si analizza e più ... appaioni i Rothschild! cordialmente
2. Guerra Scritto da
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, il 15-02-2010 11:24 Avevo dimenticato il particolare che lei riporta, in linea con la mentalità di coloro che possono, estremamente fiscali col popolo per quel che loro interessa e invece piena libertà di vincoli e lacci, per quello che al potere vero interessa.
Ho fatto una breve ricerca, sullA IG Farben, nella mia mente era stata risparmiata a causa del pericolo costituito da gas ed esalazioni prodotti da un eventuale bombardamento, certo che era una idea ingenua. Da un primo giro di web sulla wikipedia:
"Il dottor Otto Bayer coprì la posizione di direttore della ricerca della IG Farben, dove sviluppò e testò numerose armi chimiche insieme al dott. Gerhard Schrader.
Secondo The Crime and Punishment of I.G. Farben, di Joseph Borkin, la IG Farben, prima della guerra, strinse degli accordi segreti con i maggiori vertici delle forze armate americane perché non fossero bombardati i suoi stabilimenti in Germania[2]. Alla fine della guerra, il 93% delle fabbriche non era stato bombardato.
Nel 1967, la Monsanto entrò in una joint venture con la IG Farben.
Questa roba più la si analizza e più puzza
E comincio a capire il riferimento a Bagdad Grazie Colzani
3. Scritto da
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, il 15-02-2010 10:29 ottimo articolo Gentile Marista. e mentre gli alleati incendiavano Dresden, le migliori menti naziste venivano imbarcate per quel di Washington dove trovarono incarichi nell'agenzia aerospaziale. Molti, grazie al bagaglio accumulato, vennero assunti perfino dall'intelligence. Ma cosa più sorprendente fu che durante il feroce assalto al popolo tedesco, neppure uno stabilimento o proprietà IG Farben venne sfiorata. Bagdad?
4. Dresden Frauenkirche Scritto da Franco Parpaiola, il 15-02-2010 03:08 Salve. Cara Marista vorrei ratificare un paio di cose del mio intervento precedente. La Chiesa veneziana a cui mi riferivo e che a Dresda e considerata la sorella della Frauenkirche è quella della Madonna della Salute e non come erroneamente scriss,i quella di Santa Maria degli Angeli, che mi pare sia a Roma. Il pittore che dipinse la cupola della chiesa di Dresda fu il veneziano Giovanni Battista Groni, il quale a quando sentii in un reportage di phoenix.tv, prese degli spunti degli affreschi della beatificazione di San Domenico nella Chiesa dei Padri Domenicani a Venezia. http://www.faz.net/s/Rub02DBAA63F9EB43CEB421272A670A685C/Doc~E78868D338CE64A3CAFBBE603068E9F21~ATpl~Ecommon~Scontent.html
Ho anche appreso che il Fondatore del Dresden Trust che iniziò con una raccolta di oltre 100 milioni di €, tutti provenienti da donazioni di semplici cittadini, la ricostruzione della Chiesa a Dersda, , dopo aver sentito le parola dell’ allora 27nne Pilota di Lancaster Donald Nieles che come tanti suoi colleghi piloti, i quali con i loro aerei presero parte al Bombardamento di Dresda, delfini la Città, “not a military traget” cioè un obiettivo non militare, decise, dopo aver visto il monumento a “Bomber Harris” a Londra di avviare una raccolta di fondi per iniziare la costruzione di un Monumento ancora più grande a maestoso e significativo, appunto la Fraunekirche di Dresda, fu l’inglese Alan Russ.
Significativa è a frase che sentii poco fa alla tv, una abitante della Dresda odierna, tale signora Wullf di religione ebraica, che durante il periodo nazista con la sua famiglia era tenuta nascosta dalle grinfie dei nazisti, quella notte, tra un bombardamento e l’altro uscirono dal loro nascondiglio e si salvarono mescolandosi poi in incognito tar i suprsti. La signora Wullf disse con le lacrime agli occhi queste testuali parole: Se una bambina di dodici anni arriva a ringraziare il Bombardamento che in fin dei conti le salvo la Vita, ciò vuol dire che nella sua giovane Vita ha sofferto tante umiliazioni, tanti soprusi, tante offese e tanti traumi. Tremendo vero? Cos'ha imparato l'Homo sapiens da questi drammi e tragedie? Nada Zero, Niente! Salutönen. PS Perche so tutte queste cose? Nix di speciale, le ho appena apprese alla tv. Il numero corretto di morte accertate quella notte e stato fissato a 40,000, si valuata però che almeno il doppio siano stai semplicemente disintegrati. http://www.phoenix.de/content/phoenix/start.
5. Patrimonio culturale dell'Umanità Scritto da
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, il 14-02-2010 17:31 Salve. Brava Marista, difatti successe esattamente così, il punto di riferimento aereo per il quadrilatero con un totale di 4 Km2 che conteneva la Città vecchia di Dresda parti proprio dallo Stadio. Fu il Comandante in Capo della RAF ,Harris detto anche, Harris il bombardiere, a ideare quel massacro. La sua strategia era quella di distruggere il morale della popolazione già in fuga e svigorita. Nel Medioevo, a Firenze mi pare, qualcuno già ferito a morte, disse a qualcun’altro che stava per pugnalarlo »Vile tu uccidi un Uomo Morto.« Questa frase fu detta qualche centinaio d’anni fa, ma per il massacro di Dresda e non solo, calza alla perfezione a “Bomben Harris”. Harris fu quello che ordinò ai Spitfire della RAF di mitragliare anche inermi contadini nei Campi, anche in Italia successero questi fatti che nel mio vocabolario passano come crimini di Guerra, tali e quali come quelli dei nazisti. La ex presidente del Bundestag signora Rita Süssmuth assieme ad altre personalità definì nel 2003 mi pare, l’inutile e assurdo bombardamento della Città un crimine contro l’umanità, se non vado errato, proprio in coincidenza con la notizia che a Londra si voleva erigere un Monumento a Bomber Harris. Roba da matt, parliamo del 2003 in un UE, e i “very british” tirano su un monumento al Bomben Harris della seconda Guerra Mondiale, roba da matt.
Quello che forse pochi sanno è che la Liebfrauen Kirche, (Chiesa delle Pie Donne) a Dresda è l’esatta copia della Chiesa di Santa Maria degli Angeli a Venezia, difatti durante la ricostruzione c’erano diversi specialisti tedeschi a Venezia che non facevano altro che prendere misure, per poter ricostruire la Chiesa in modo più preciso possibile. Vedi per questo: http://www.frauenkirche-dresden.de/ oppure solo www.dresden.de Fino all’ Anno 2008 la Città di Dresda era considerata patrimonio culturale dell’Umanità, per assolute priorità urbanistiche dovettero a malincuore costruire un nuovo ponte sul Elba, cambiandone così il paesaggio. Le NU tolse per questo alla Città il Titolo di Patrimonio Culturale dell’Umanità, che tra l’altro non dispiacque proprio per niente agli urbanisti di Dresda. Salutönen