A Roma anche il ricordo dei morti può
essere espresso in modo scanzonato, come in questa poesia di Mario
Ugo Guattari
Un pensiero
Li morti, amico mio, sai dove stanno?
Stanno ne la capoccia de la gente.
Abbasta nominalli, abbasta un gnente,
che se fanno rivedè e, fino a quanno
un'ombra nun ce scegne su la mente
ce stanno assieme cento vorte all'anno!
Vanno, vengheno e poi se ne rivanno..
Ma sto gioco nun dura eternamente,
Finchè vivemo noi, viveno loro
assieme a li ricordi del passato
assieme a sogni brutti e sogni d'oro.
Ma quanno che morimo, o prima o poi,
li morti che nun cianno mai lassato,
moreno un'antra vorta assieme a noi
Il giorno dei morti, quasi in tutta
Italia si usa fare dei dolcetti, chiamati fave dei morti, l'origine
si riallaccia ad antiche usanze, la fava si offriva alle Parche, a
Plutone, a Proserpina, dei degli inferi.
Ogni regione d'Italia ne custodisce
gelosamente la ricetta, ma alla fine si somigliano tutte: mandorle,
zucchero, farina, burro, uova si o no a seconda, a volte il
cioccolato.
Io fo così: 200 gr di farina, 100 gr
zucchero, 100 gr mandorle, 30 burro, 1 uovo, scorza di limone e acqua
di fiori d'arancio, oppure cannella.
Sbucciate le mandorle, la pellicina si
toglie immergendole in acqua bollente. Pestatele nel mortaio con lo
zucchero, mettetele nella farina co il resto degli ingredienti, non
fate mancare il pizzico di sale, piccolissimo, ma essenziale, formate
una pasta morbida, non ci sta male nell'impasto un cucchiao di buona
acquavite o simile, Quando è ben lavorata ricavatene delle pastine,
un pò schiacciate, come una grossa fava, mettetele nella teglia su
carta forno, e nel forno non troppo caldo, a 170° non dovrebbero
esser necessari più di 8 minuti, oi segnete il fuoco, aprite a metà
lo sportello e lasciatele lì qualche minuto.
Buone anche le fave con le sole
chiare d'uovo,in questo modo vengono dure, alcuni le preferiscono.
Dopo sbucciate le mandorle, asciugatele al sole o al forno, pestatele
sottili, versando man mano le chiare di due uova per 200 gr di
mandorle, alla fine aggiungete lo zucchero, gli aromi, impastate
bene, e sulla spianatoia, dopo aver sparso un velo di farina, date
alla pasta la forma di un bastone che taglierete in piccole parti che
schiaccerete, come delle piccole fave, per la cottura il
procedimento è uguale alle altre.
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