Gerit di Roma protetta da una massa di poliziotti. Quando uno Stato è ridotto dal gestore del Fisco a dover ricorrere alla forza, allora è proprio il momento di una seria riflessione, per ora non mi sembra siamo sulla strada buona e l'articolo annesso vi spiega perchè
Si protesta molto contro Equitalia, ed è un bene, ma un rischio grosso lo stiamo correndo: che quei furbacchioni, ben guidati da Befera, facciano i buonini liberandosi solo della riscossione delle multe lasciandola ai comuni che finalmente potrebbero vedere qualche soldo dal lavoro indefesso dei viglili che ormai hanno come precipua funzione troppo spesso quella di fare cassa.
Tremonti in testa puntano a piccoli aggiustamenti su anatocismo e tacciono astutamente sul piatto più ricco: l' ANATOCISMO NASCOSTO.
LEGGETEVI CHE COSA CI SPIEGA ADUSBEF LAZIO NORD :
Sono note ed argomento di discussione
diffusa le anomalie più comuni delle cartelle Equitalia definite
come "cartelle pazze", quale l' invio di cartelle per
importi che risultano per lo meno raddoppiati rispetto al dovuto,
come la notificazione di cartelle in realtà mai notificate e/o già
pagate, o addirittura già esaminate dalla Commissione Tributaria che
le ha dichiarate già cadute in prescrizione , per errore o tardiva
notificazione, senza tralasciare i vari casi di anomalia
riguardanti le richieste di rateazione ( mensile) per rimborso di
debiti per tasse, imposte e tariffe scadute e non pagate .
Un aspetto che si tende a non
considerare con la dovuta attenzione:
Equitalia con le sue Società
affiliate, in termine bancario chiamate “Sorelle”, sparse sul
territorio Nazionale, concede dette rateizzazioni con l'animus
evidente di aver a che fare con dei turpi evasori, mentre siamo di
fronte, nel 90 % dei casi ed oltre, a semplici episodi di morosità
che ,data la congiuntura economica del Paese, tenderanno ad
aumentare e che andrebbero trattati con la dovuta attenzione da un
qualunque, mediamente capace, ufficio interno alla Società per il
recupero dei crediti .
Un addetto a tale lavoro deve possedere
una professionalità tale da saper comprendere anzi tutto se si trova
di fronte ad un semplice MOROSO oppure ad un reale EVASORE fiscale,
totale o parziale. Invece ci si trova ad ascoltare dagli addetti ai
lavori assurde affermazioni feticistiche che evidenziano soltanto
la volontà di difendere Società , strutture e persone giuridiche,
privilegiate che evadono realmente ed abitualmente, o comunque
presentano forti e prolungate morosità , mentre per il comune
cittadino o il piccolo e medio operatore sembrano provare un
disinteresse e un accanimento quanto meno sconcertanti.Questo
permette di poter affermare che siamo di fronte a gente che di
professionalità nel settore non ne possiede.
Non va preso sottogamba il particolare
già noto ed emerso anche da trasmissioni tv, che abbiamo una serie
di persone giuridiche che non pagano Tarsu, Inps, Imposte dirette ed
indirette e non solo, che ricorrono ad escamotages di riportare
spese fittizie, per ridurre al minimo l'imponibile.Fatti facilmente
smascherabili, solo che lo si voglia,però queste evasioni restano
impunite e favorite al massimo.
Si accumulano quindi nei fatti cifre
di evasione da capogiro che vengono strombazzate ai quattro venti, in
seguito Equitalia esce da questa situazione limitandosi a
perseguitare, checchè ne dica, i cittadini e i piccoli operatori
commerciali, gli indifesi diciamo.
In questo modo e con i sistemi da
tanti stigmatizzati per cui si arriva a sequestrare a questi
operatori minimi i mezzi di lavoro, gli strumenti di lavoro, ed alle
famiglie la casa , persino la prima casa, si deve sapere e arrivare a
capire, che nei fatti si sta depauperando lo Stato, 0vvero si sta
solo portando allo sfacelo un Paese.
Un vero professionista del recupero del
credito non è quello che distrugge il creditore, ma quello che sa
coadiuvare chi in buona fede si trova in difficoltà, a compiere il
proprio dovere, questo per il semplice motivo che si sta operando in
nome e per conto dello Stato e non del Sig, tizio o caio, e lo Stato
non trova nessun giovamento dalla riduzione in povertà dei cittadini
ed ancor meno delle piccole ditte.
Sembra incomprensibile che colui che
deve operare per il recupero di un credito lo faccia nei modi meno
indicati per ottenere che il recupero avvenga, causando nei il
mantenimento ad libitum di una mole enorme di crediti che una
migliore professionalità ed un animo ben disposto potrebbe
recuperare senza tampinare i poveracci per bazzeccole.
Se io addebito rate equivalenti al 5°
dello stipendio ad uno dei tanti fortunati percettori di uno
stipendio da10000 euro al mese, costui continuerà a vivere più che
dignitosamente con 8000 euro al mese.
Lo stesso metro non si può usare per
la massa degli Italiani che sappiamo bene avere un reddito netto
effettivo di 500,00/ 1.500,00 euro al mese, che in caso di cessione
del 5° gli permetterebbe di vivere con un netto di 400,00/ 1200,00
al mese, cifre che gettano evidentemente alla povertà o quasi
pensionati o addirittura intere famiglie, considerando che da queste
cifre dovrebbero essere asportate le bollette per utenze di acqua,
elettricità, gas, telefonia, e magari anche un affitto.
Lo Stato ha dei precisi doveri
verso i suoi cittadini per i quali non può e non deve prescindere da
simili considerazioni. Equitalia riscuote per conto dello Stato,
dovrebbe averne coscienza, invece non ne troviamo traccia, ed è
grave.
La cosa sconvolgente per chi esamina
dal punto di vista del tecnico il modus operandi di questi signori, è
che Equitalia e le sue Sorelle concedono queste rateazioni come se
stessero concedendo dei finanziamenti personali con ammortamento
alla francese, che non è previsto da alcuna legge italiana , vale
a dire che applicano la automatica capitalizzazione degli interessi
( ANATOCISMO NASCOSTO) allo scadere di ogni mese, per cui, ad
esempio il tasso nominale del 10,000% all'anno ( INPS ad esempio),
diventa Tasso Annuo Effettivo del 10,47131 % .
Altra anomalia
nella rateazione è che queste società, usando un chiaro sistema
estorsivo degno di mafie e camorre, pretendono un pagamento iniziale
immediato per concedere la rateazione, costituito da una somma
misteriosamente calcolata su un debito incomprensibilmente almeno
raddoppiato rispetto a quello comunicato con documentazione
dall'addetto agli uffici, qualora il malcapitato debitore vi si rechi
de visu per informazioni. quali per esempio quelle necessarie per
conoscere i termini entro i quali presentare la domanda per ottenere
le "agevolazioni".
Altro malcostume
è quello di spedire quasi abitualmente la risposta di
concessione con 6/8 mesi di ritardo, mentre la “ratona” iniziale
dovrebbe essere costituita dall'ammonatre degli interessi di mora
maturati sul debito, dalla data della sua formazione finale alla
data della concessione della reateazione. In questo modo il
contribuente in difficoltà che avesse ottenuto la grazia di potere
effettuare il pagamento in 72 rate da euro 250,00 , cifra che può
ritenersi sopportabile per diverse famiglie, si trova poi la
sorpresina di dover versare in unica soluzione come prima rata e
quale condicio sine qua non per ottenere la rateazione ambita, un
importo pari a 2.500,00 euro.
E' intuibile per chiunque che il
malcapitato si troverà nella disperazione e nella necessità di
ricercare danaro, difficile da avere da una Banca per chi ha debiti,
dovrà necessariamente ricorrere al mercato delle finanziarie, ben
più costoso, o peggio a quello degli usurai che stanno facendo
affari d'oro grazie a quese società di recupero crediti ed ai loro
sistemi particolarissimi.
Comunque questo meccanismo , visto
da un punto di vista meramente contabile, tecnico, ha delle
conseguenze non di poco conto, niente affatto casuali o innocenti
che sfuggono al normale cittadino e spesso ai legali stessi ed ai
giudici :
Anzi tutto fa lievitare l' ISC ( Indice
Sintetico di Costo), che rispecchia la stessa formula per il calcolo
del TEG di cui al punto C3) delle Disposizioni della Banca d'Italia
rivolte al solo Settore del Credito in
data 22 maggio 2009, emesse ai sensi dell'articolo 2 della legge 7.3.
1966,n 108, a valori di gran lunga superiori al Tasso Soglia
di Usura. Anche questo ultimo particolare a chi non è del
mestiere dice poco, invece è RILEVANTISSIMO:
Banca d'Italia ed
INPS sanno perfettamente di che stiamo parlando.
Tali superamenti si
allineano a livelli di ben 35/ 50 punti percentuali oltre il tasso
dichiarato, senza che sia indicato il termine TAN ( tasso annuo
nominale) che servirebbe ,forse, a fare capire al contribuente moroso
come tale rateazione è trattata dalla Equitalia e dalle sue società
scagnozze, cosa che mi appresto spiegarvi.
Il meccanismo che
viene usato è quello che dovrebbero usare qualora al malcapitato
avessero concesso invece che il richiesto rimborso rateale di un
debito consolidato ad ammortamento semplice, da trattarsi quindi con
una formula proporzionale, un finanziamento ad INTERESSE COMPOSTO,
così detto alla Francese.
Notate che al
momento della erogazione di tale finanziamento, gli ENTI IMPOSITORI
per norma dovrebbero ricevere contestulmente le somme loro spettanti
a saldo dei loro crediti, mentre Equitalia o le Società del gruppo
Esattoriale fungerebbero da Banche con capitale proprio, essendo
tutte delle spa.
Nella realtà
questo purtroppo non avviene e, come emerso anche recentemente da
numerosi articoli di comunicazione televisiva, radiofonica e via
internet:
Equitalia non eroga un bel nulla agli Enti impositori
mentre di fatto percepisce i rimborsi durante l'ammortamento, e
trattiene queste cifre nelle proprie casse, libera di investire detto
danaro e di lucrarci sopra ulteriormente . Alla fine , avvenuti i
rimborsi dovrebbe decidersi a rendere il dovuto agli Enti Impositori.
Conseguenze
gravi derivano da questo meccanismo perverso, degno di associazioni
delinquere:
LE CARTELLE PAZZE
Molto spesso accade
che, non avendo provveduto Equitalia a rendere il dovuto agli Enti I
mpostori, questi non possono contabilmente azzerare i propri
crediti, e quindi non possono annullare la segnalazione ad Equitalia
e consociate, le quali dal loro canto, nulla hanno fatto per
comunicare l'avvenuto pagamento, per cui, continuando a trovarsi le
vecchie segnalazioni, continuano a tartassare il medesimo
contribuente due, tre e chi sa quante altre volte, richiedendogli le
somme magari già soddisfatte, e caricate da ulteriori more.
Se badate bene,
ciò avviene per lo più per somme di relativa entità, perchè
evidentemente si conta sul fatto che il contribuente, per reagire in
Commissione tributaria o in Tribunale correrebbe il rischio di pagare
cifre sproporzionate al debito, quindi pro bono pacis spesso paga, e
poi come ringraziamento si trova Equitalia che, fatto decorrere un
po' di tempo riprende lo stillicidio.
Questa vergogna
viene minimizzata da Befera con frasi inadeguate del tipo "
abbiamo ereditato alcune disfunzioni" Senza commenti!
Federico Lippi
Responsabile della
Delegazione Lazio Centro Nord di ADUSBEF
http://www.federicolippi.it/
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