Oggi camminando sola sui campi brinati pensavo ad Eluana, e
mi piaceva immaginarla chiusa in un lungo sonno, moderna bella addormentata. Poi la vedevo nella realtà condannata a morire in una
stanzetta, senza un bacio d’amore che la
risvegli.
Dicono che è un vegetale senza sensibilità, senza
sensazioni, ed un brivido mi coglie, e
penso che le piante hanno sensazioni; esse in realtà soffrono se inaridiscono, scienziati le hanno
osservate e lo hanno testimoniato: un modo diverso dal nostro che le
accudiamo e le nutriamo di vivere di
soffrire, di morire, ma son vive e i
medici ci dicono che Eluana, chiusa nel suo sonno, vive.
Un mistero intriso di tristezza e di dolore e gli Italiani
partecipano a modo loro, infinite sfumature di pensiero, di rabbia, di paura,
mentre tutti chi più o meno vampirizziamo la Bella Addormentata.
E in un momento di fantasia al galoppo ho immaginato Eluana
che sconvolgeva piani e vampiri e si svegliava, e ho immaginato che questo
impossibile miracolo ci avrebbe spiazzato così tanto gli uni e gli altri, da
svegliare il Paese infine dal lungo sonno della ragione, quello che sta
generando i mostri che ogni giorno vediamo imperversare sconci ed orridi per il
Paese. Che finalmente ritrovava se stesso, il rispetto , l’amore sparito, fino
a realizzare l’augurio del Dalai Lama
oggi a Roma:
“«L´Italia può fare molto per i diritti umani. L´importante
è che dentro ognuno si sviluppi consapevolezza e compassione: se tutti si
impegnassero per i diritti umani, il mondo sarebbe diverso. Ci sono sempre più
persone sinceramente preoccupate per i diritti umani, la libertà, i problemi
ambientali e nello stesso tempo c´è una mancanza di valori umani».
Consapevolezza e compassione accompagnate dai valori umani,
l’impegno da solo per i diritti umani, se non è accompagnato dalla
consapevolezza dei valori umani, a che
porta ? Basta vedere come ci siamo ridotti, a demandare alla Magistratura quel
che non le compete, a lottare in nome di
Eluana, per cambiamenti che non siamo capaci di chiedere avvengano nel rispetto
di tutti gli Italiani e dei diversi convincimenti, e dobbiamo sfruttare l’incolpevole donna chiusa nel suo lungo sonno, fino a farla
morire in pratica sulla pubblica piazza, in un estenuante rito barbaro,
lontana dal padre, sola a quanto pare
nell’estremo momento, mentre intorno si affrettano ad assicurare che tutto è
legale, e forse è vero e certo ne sono convinti, e chi sa, hanno ragione :
amore e sentimento vanno esclusi, altrimenti chi gliela da la forza di andare
avanti? Così deve essere una “morte burocratica”, fredda come una pratica,
speriamo solo non sia l’ennesima cartella pazza.
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