Eluana non voleva morire Crisafulli lo afferma |
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Scritto da Marista Urru
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giovedì 05 febbraio 2009 |
Una lettera di Crisafulli al TG com, getta nuovi dubbi sulla vicenda di Eluana. Il tutto diventa sempre più ingarbugliato e drammatico, una esposizione mediatica assurda, di fronte a certi fatti, a certe affermazioni, non si sa che pensare.
"Le bugie del padre Beppino"
In questi giorni di passione e sofferenza, nei quali stiamo
seguendo con trepidazione il "viaggio della morte" di Eluana Englaro,
non posso restare in silenzio di fronte a un evento così drammatico.
Era
il maggio del 2005 quando per la prima volta ho conosciuto Beppino
Englaro. Eravamo entrambi invitati alla trasmissione "Porta a Porta".
Da quel giorno siamo rimasti in contatto ed amici, ci siamo scambiati
anche i numeri di telefono, per sentirci, parlare, condividere
opinioni. Nel marzo del 2006 andai in Lombardia, a casa di Englaro, in
compagnia di un conoscente (la foto in alto a destra lo testimonia, ndr).
Dopo l'appello a Welby da parte di Salvatore, Beppino capì che noi eravamo per la vita. Da quel momento le strade si divisero.
All'epoca
anch'io ero favorevole all'eutanasia. Facemmo anche diverse foto
insieme, e visitai la città di Lecco. Nella circostanza Beppino Englaro
mi fece diverse confidenze, tra le quali che i rappresentanti nazionali
del Partito Radicali erano suoi amici. Ma soprattutto, mentre eravamo a
cena in un ristorante, in una piazza di Lecco, ammise una triste e
drammatica verità.
Beppino Englaro si confidò a tal punto da confessarmi, in presenza
di altre persone, che 'non era vero niente che sua figlia avrebbe detto
che, nel caso si fosse ridotta un vegetale, avrebbe voluto morire'. In
effetti, Beppino, nella sua lunga confessione mi disse che alla fine,
si era inventato tutto perché non ce la faceva più a vederla ridotta in
quelle condizioni. Che non era più in grado di sopportare la sofferenza
e che in tutti questi anni non aveva mai visto miglioramenti. Entro'
anche nel dettaglio spiegandomi che i danni celebrali erano gravissimi
e che l'unica soluzione ERA FARLA MORIRE e che proprio per il suo caso,
voleva combattere fino in fondo in modo che fosse fatta una legge,
proprio inerente al testamento biologico.
In quella circostanza
anch'io ero favorevole all'eutanasia e gli risposi che l'unica
soluzione poteva essere quella di portarla all'estero per farla morire,
in Italia era impossibile in quanto avevamo il Vaticano che si opponeva
fermamente.
Ma lui sembrava deciso, ostinato e insisteva per
arrivare alla soluzione del testamento biologico, perché era convinto
che con l'aiuto del partito dei Radicali ce l'avrebbe fatta. (...)
Questa
è pura verita'. Tutta la verita'. Sono fatti reali che ho tenuto
nascosto tutti questi anni nei quali comunque io e i miei familiari,
vivendo giorno dopo giorno accanto a Salvatore, abbiamo fatto un
percorso interiore e spirituale. Anni in cui abbiamo perso la voce a
combattere, insieme a Salvatore, a cercare di dare una speranza a chi
invece vuol vivere, vuol sperare e ha diritto a un'assistenza e cure
adeguate. E non ci siamo mai fermati nonostante le immense difficoltà e
momenti nei quali si perde tutto, anche le speranze.
www.salvatorecrisafulli.it
http://www.samizdatonline.it/node/625
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