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Eugenio Benetazzo: Stella stellina.. ecco che stanno facendo all' Italia
Scritto da Marista Urru
venerdì 19 marzo 2010
DI EUGENIO BENETAZZO eugeniobenetazzo.com
Ve la ricordate ?
Stella, stellina, la notte è piccolina, tutti gli animaletti dormono stretti
stretti, e anch'io con la mia mamma, adesso vado a nanna. Chissà quante volte
ve l'hanno cantata quando eravate dei pargoletti in culla durante la tenera età
!
Direi ora di proporre un rifacimento per adeguarla ai tempi che ci attendono:
stella, stellina, il peggio si avvicina, la notte è molto scura, ed io ho tanta
paura.
Le recenti esternazioni di istituzioni e capi di governo in Europa
riguardanti la situazione macroeconomica dell'Europa non possono essere
lasciate al mero commento quotidiano, ma devono tentare di essere interpretate.
Angela Merckelche propone con rigore teutonico e severità britannica l'uscita
dall'area Euro per tutti i paesi non allineati ai parametri di Mastricht, Mario
Draghi, in qualità di Presidente del Financial Stability Board, che mette in
guardia circa la efficacia e durata della cosidetta "ripresina" in atto, e Jean
Claude Trichet che dissente aspramente su queste esternazioni.
Nella foto: Jean Claude Trichet
Possiamo noi fidarci di questi "cappellai matti" che negli anni precedenti non
hanno saputo prevedere che cosa sarebbe accaduto all'economia europea aprendo
le frontiere alle merci "globalizzate" di Cindia e parallelamente dando il via
alla fiera della cuccagna facendo prestare denaro a tutti senza tanti
complimenti ?
Come può un'area geografica (la vecchia Europa) che ha voluto
inizialmente ostentare tutta la sua magnificenza puntando sul potenziale
manifetturiero interno e su grandi flussi di export avere un futuro industriale
ed occupazionale, se ora assistiamo lentamente ad una progressiva opera di
deindustrializzazione. Ci hanno sempre osannato la privatizzazione di ogni
risorsa nazionale come la strada vincente per il successo e la crescita del
PIL, ma adesso ci accorgiamo che tutti i governi europei sono dovuti
intervenire per dare ossigeno ad un malato ormai moribondo ed in prossimità di
uno stadio terminale.
I malati aumentano mese dopo mese, quasi come se ci fosse
una epidemia che porta in seguito al contagio
finanziario al successivo collasso industriale.
Prima era la Grecia a preoccupare, ormai
la quarantena si allarga sempre più arrivando a mettere in discussione anche il
futuro del Regno Unito, il paese europeo con le famiglie più indebitate.
Quest'anno il quadro peggiorerà violentamente durante il secondo semestre
facendo emergere situazioni di ingestibilità strutturale anche per la Spagna e l'Italia. Il paese
iberico paga pesantemente un modello di sviluppo insostenibile sul medio/lungo
termine, incentrato sulla speculazione immobiliare e su un potenziale turistico
farlocco. Forse in otto anni riassorbiranno l'invenduto, ammesso che le due
grandi banche spagnole non collassino prima e portino il paese al default
finanziario.
Tuttavia per il vecchio stivale la situazione è molto più tragica: di fatto
stiamo svendendo e polverizzando le uniche risorse che rappresentavano il
vanto del nostro paese: il potenziale manifatturiero (artigianato e distretti
industriali) ed il marchio made in italy, che ormai non ha più alcuna valenza
significativa. Entro sette anni perderemo almeno il 40 % della nostra capacità
manifatturiera: significa altri milioni di posti di lavoro che si
aggiungereanno a quelli attuali, nella speranza che qualcuno si inventi come
propore l'assorbimento o il riciclo attraverso altri nuovi settori (e quali
sarebbero di grazia ?). Interventi immediati per alleviare il dolore di chi sta
morendo ce ne sono: e non ci vuole tanta fantasia per inventarli, basta
semplicemente andare a copiare dai paesi che al momento stanno sorprendendo il
mondo. Mi riferisco a misure contingenti da attuare quanto prima come la nazionalizzazione
del sistema bancario, la tassazione della prostituzione, la detassazione degli
utili investiti, l'abbattimento coatto dei costi di rappresentanza popolare
(tradotto significa ridurre drasticamente i compensi di chi ci governa,
partendo dall'europarlamentare arrivando al consigliere comunale), la difesa
integrale del vero prodotto artigianale italiano, non dimenticando infine
l'imposizione di dazi doganali per tutti quei prodotti porcheria che
invece entrano liberamente in Europa ed in Italia, una minaccia per le nostre
aziende oltre che per la nostra salute.
Possibile che chi governa il nostro paese non si renda conto di quello che sta
accadendo ? Sono forse così assorbiti dalla loro beghe di partito (tanto la
destra quanto la sinistra) da non sentire il lamento dell'imprenditore morente,
soffocato ormai da un sistema bancario che decide la vita o la morte della
piccola impresa ? Forse a tutto questo vi è un'altra lettura ? Forse.
Potrebbero sapere infatti benissimo che cosa sta accadendo, proprio perché a
qualcuno interessa la morte del moribondo. Chi sarebbe allora questo qualcuno
interessato ad un'Italia che si appresterà a fare la fine della Grecia ? Per
una volta tanto proviamo a fare dietrologia. Per chi non lo sapesse ancora,
l'Italia è il paese più ricco al mondo, ma non per ricchezze depositate nel
sottosuolo, quanto per risorse ed attrazioni ubicate nel soprasuolo. Abbazie,
musei, teatri, pinacoteche, ville, quadri, statue, parchi e comprensori
faunistici, spiagge demaniali ovvero quello che viene volgarmente chiamato il
patrimonio artistico e naturalistico.
Noi italiani saremo anche quattro volte campioni del mondo al gioco del calcio,
ma nella gestione e sfruttamento economico di patrimoni e risorse dobbiamo solo
imparare da tutti. Visto che gli italiani non sanno valorizzare e sfruttare
economicamente un patrimonio in termini di ricchezza che tutti gli altri ci
invidiano, vi possono essere degli operatori e soggetti economici
(multinazionali, fondi sovrani, fondi speculativi, famiglie di banchieri) che
potrebbero essere interessati ad impossessarsi di queste fenomenali ed
inesauribili risorse, acquistandole o rilevandone i diritti di sfruttamento per
i prossimi secoli a venire. Se questo vi sembrerà una pazzia ricordate che
qualche istituzione autorevole ha recentemente proposto la vendita delle isole
greche per risanare la situazione economica proprio della Grecia ! Per cui
quando arriverà anche il momento dell'Italia (perché state certi che arriverà)
a quel punto verranno proposte come soluzioni quelle solitamente avanzate dal
FMI ovvero la privatizzazione delle risorse del paese.
turismoSe questa ipotesi vi
sembra irrealizzabile, riflettete un momento su chi è stato nominato a gestire
il Ministero del Turismo Ministero
del Turismo con l'attuale governo e chi invece era stato incaricato di
promuoverlo nella precedente legislazione . Stella,
stellina, il peggio si avvicina, la notte è molto scura, ed io ho tanta paura.
Non dovete mai dimenticare nè sottovalutare l'importanza della BRI, e la data della sua creazione , Bri non sta per brivido, anche se brividi gelidi provoca che ne conosce poco poco la potenza, li provoca. Il moderno maniero medievale racchiude in sè il potere della Banca dei Regolamenti Internazionali, vi basti per ora sapere che gode persino della extraterritorialità, situata in Basilea, nemmeno la Polizia può entrare.. una cosa che fa impressione vero? Ci tengono in pugno? Io dico di si.
BANCA DEI REGOLAMENTI INTERNAZIONALI (BRI o BIS)
Istituzione fondata a Basilea nel 1930 allo scopo di consentire alle banche centrali un coordinamento delle operazioni di incasso e pagamento relative alle riparazioni di guerra tedesche. Dopo la seconda guerra mondiale, molte funzioni furono assorbite dal Fondo Monetario Internazionale, alla BRI resta la funzione di banca delle banche centrali e di controllo della speculazione internazionale.
E’ una istituzione che gode tuttora di speciali immunità e privilegi quali ad esempio l’impossibilità di confisca, espropriazione o sequestro dei suoi beni, sia in tempo di pace, sia in tempo di guerra.
Il suo capitale è sottoscritto dalle banche centrali dei paesi partecipanti (Belgio, Francia, Gran Bretagna, Italia, Olanda, Germania, Svezia e Svizzera). Attualmente la BRI è uno degli operatori più attivi sul mercato finanziario internazionale; opera per conto delle banche centrali, sia per i depositi che per i prestiti; opera sul mercato dell’oro; è agente tecnico del Fondo europeo di cooperazione monetaria, dell’OCSE (v.) e della CECA (v.). Conta 32 banche centrali di altrettanti paesi membri, entro il ‘97 sarà completata la procedura di ammissione di 9 nuova adesioni relativamente a Brasile, Cina, Hong Kong, India, Corea, Messico, Russia, Arabia Saudita e Singapore.
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1. La Barca non va... Scritto da
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, il 19-03-2010 14:00 Salve Marista Interessante post questo che ci proponi oggi pieno di bune idee e possibilità future. In quanto al resto e al futuro dell’economia italiana ormai come tutte le altre nella comunità, legata a doppia mandata alla volontà di quattro commercialisti e politicuzzi di provincia al parlamento europeo, mi sa tanto che, tracotanti della loro scemenza e pienezza e ottuso ottimismo, fin dall’inizio,semza sapere cosa diavolo stessero facendo, abbiano mischiato male le Carte. I popoli europei poi da popolo bue, non ci hanno pensato più di tanto, altri come quello italiano e tedesco ad esempio, non furono nemmeno interpellati. Ora abbiamo tra le mani una fraternità babilonica e siamo tutti insieme su una Barca che fa acqua da tutte le parti, che con il suo traballare, arricchisce i furbi, le lobby politiche e religiose e le varie criminalità organizzate, e non certamente solamente quelle nostrane. Forse un sistema come il vecchio Benelux sarebbe bastato, magari con un Euro quale moneta virtuale di referenza, ad un tasso prefissato lontano dalle grinfie degli speculatori. Ora e troppo tardi e bisognerà attendere nuovi sviluppi. Big Mama Angelina non può certo far la voce grossa, ha anche per colpa di quel somaro di Ministro degli Esteri dei gravi problemi di politica estera, ma anche di natura interna ed economica,. Per tenersi calmi i cinesi a non presentare il conto poi, dovrà probabilmente “affittare” loro una bella fetta di qualche Porto commerciale tedesco, cosi che alla fine i cinesi controlleranno anche tutto il traffico commerciale marittimo verso la Scandinavia e i Paesi Baltici, Russia inclusa che ora passa esclusivamente da e per i Porti della Germania. Alla luce di questo sviluppi, mi verrebbe veramente quasi voglia di dire che per quanto stiate male in Italia, sotto certi aspetti, state sempre meglio di tanti altri Popoli occidentali, ma non lo dico, e sottovoce aggiungo, sempre parlando del popolo bue, anche di quello tedesco. Per quanto riguarda le “gentil signore” della Notte un Pastore protestante tempo fa mi diceva che una sua vicina di casa orami in Pensione si lamentava un giorno con lui perché la concorrenza asiatica stava paurosamente aumentando e lavorando in nero ”quelle la”, non pagavano le dovute tasse allo Stato. Salutönen.