.. ho devastato i fertili campi
d'Europa
dal Ponto Eusino all'adriatico...
il massacro era la mia legge...
( da il
Trionfo dei Barbari di Enzo Maizza)
Grecia:
danneggiare la splendida natura di questo Paese è un crimine contro
l'ambiente che ricadrà su tutti noi. Grecia come terreno di
conquista dei nuovi barbari.
Interessi enormi legati alle sue bellezze ambientali ed
archeologiche, interessi lasciati in mano alla speculazione dei
potentati
economici, che non hanno colore, nè patria, nè coscienza, nè
sapere, ma come animali voraci arrivano, mangiano,distruggono e
passano ad altro luogo. Chi sarà il prossimo?
L'€uropa delle Banche, dei Trichet
, del FMI, e presto di Draghi, l'€uropa delle burokrazie d'affari,
insensibili all'interesse di popoli e nazioni, di territori e
società, ha responsabilità enormi nello scempio sociale ed
economico della Grecia , la prossima vittima dei crimini ambientali e sociali determinati dalla volontà ottusa degli speculatori, una vittima predestinata: Egeo e Tessaglia prossime tappe degli speculatori , intanto se ne prepara il terreno.
Che modello di sviluppo ha questa
€uropa, al di la delle dichiarazioni di intenti? Calcolando che una
Europa politica non esiste la risposta è nelle cose: nessuno, ed i
danni di questa miope ed ottusa situazione si fanno sentire: chi
specula si sta arricchendo sulla pelle dei popoli, a quanto pare
spesso a spese anche dell'ambiente. Scelte sbagliate sono parecchie,
vengono da lontano e non si ha intenzione di correggerle.
CRIMINE AMBIENTALE E SOCIALE:
triste ed amara la storia della
deviazione programmata del fiume Acheloos, col fine di portare enormi
quantità di acqua in Tessaglia ove si è voluto grazie alla PEC,
impiantare cotone laddove l'acqua era limitata, arrivando quindi a
prosciugre i pozzi artesiani ed inaridire le falde freatiche, una
follia la programmazione dissennata delle culture, una scempio al
quale l' Europa ci ha abituato da tempo, rovinando sopratutti , a me
pare, gli Stati periferici , con evidente istinto e chi sa, forse
anche intento consapevole di stampo coloniale .
Già nel 2003 ci si rendeva conto
dell'impatto ambientale negativo della coltura del cotone in
Tessalonia iniziata dal 1981, allor quando la Commissione ne relazionava
al Parlamento europeo esaminando i tre settori sui quali si era
intervenuti con sussidi per "guidare" la agricoltura
secondo i desiderata delle grandi industrie. Sussidi che mediamene
hanno fatto più danni che benefici
DA EUR LEX (fermiamoci a considerare
il cotone)
Il regime europeo del cotone, che
risale all'adesione della Grecia nel 1981, è stato modificato da
ultimo nel 2001 allo scopo di potenziare i meccanismi di riduzione
dei prezzi per rendere la disciplina di bilancio più rigorosa e
circoscrivere la superficie totale destinata alla produzione
intensiva di cotone, associata a problemi ambientali. Gli Stati
membri hanno deciso altresì di intraprendere idonee misure
ambientali per i terreni agricoli destinati alla produzione di
cotone. Nel frattempo, la Commissione ha osservato che, nonostante
l'adozione di queste nuove misure, non è stata conseguita la
riduzione delle superfici necessaria e si ritiene che ciò non sarà
di facile realizzazione. Per tale ragione, la Commissione considera
che il Consiglio, nelle sue osservazioni conclusive allegate alla
decisione sulla riforma della PAC presa a Lussemburgo nel giugno
2003, abbia offerto la preziosa opportunità di riesaminare il
regime attualmente in vigore per il cotone nell'ottica di un
orientamento politico in termini di maggiore efficacia e
sostenibilità del settore. ( da relazione della Commissione)
In Tessaglia in pratica si era già
nel 2003 arrivati alla monocoltura con crisi idrica ed inquinamento
dato dalla particolarità della coltivazione del cotone e della sua
lavorazione
Sempre dalla relazione della
Commissione: Oltre alla
forte dipendenza dall'irrigazione e dall'uso di fertilizzanti, la
produzione del cotone è generalmente associata ad un basso grado di
biodiversità e all'impoverimento del suolo. L'uso intensivo di
prodotti fitosanitari, soprattutto di insetticidi e di defoglianti
per facilitare la raccolta, sono tecniche messe all'indice quali
esempi degli effetti ambientali più nefasti sull'agricoltura. Per
tale motivo, nel 2001 gli Stati membri si sono impegnati
esplicitamente per ridurre l'impatto negativo sull'ambiente della
coltivazione del cotone.
Gran parte
delle aziende del settore dei due principali Stati membri produttori
appartengono ad organizzazioni di produttori aventi un ruolo
gestionale e di coordinamento. Per quanto riguarda la lavorazione, la
sgranatura del cotone greggio mediante la quale le fibre del cotone
sono separate dai semi è realizzata da imprese private e cooperative
Quindi
nessuno potrà dire, non sapevo.
COLTIVAZIONE
DEL COTONE
- La coltivazione del cotone richiede un
elevato consumo d'acqua e un utilizzo profuso di pesticidi, dato che
si tratta di una coltura piuttosto vulnerabile agli insetti nocivi e
alle malattie. La sua trasformazione in fibra è complessa e richiede
diverse fasi, quali il lavaggio, la bollitura, lo sbiancamento,
l'inamidatura e ulteriori trattamenti chimici.
Di conseguenza la produzione del
cotone è fortemente criticata per l'impatto nocivo che ha
sull'ambiente..
Anche questo è
dato acquisito, al di là delle dichiarazioni pubblicitarie delle
multinazionali
Per niente logico
quindi continuarne la coltivazione nella già arida Tessaglia, e
meno ancora appare minimamente accettabile che, piuttosto che
cambiare le colture , differenziarle e diminuire pesticidi , magari
ricorrendo a coltivazioni come natura vuole e non come
multinazionale pretende, si preferisca cedere aii desiderata dei
politici Greci per deviare il corso di un fiume l'Achelòos,
apparentemente senza nessuna valutazione di impatto ambientale
approfondita se non quella della ditta che si occupa del tunnel
sotterraneo. Un po' come spesso capita da noi con bruciatori ,
termovalorizzatori e simili . €uropa resta sostanzialmente sorda
ad avvertimenti e richiami degli ambientalisti sul'ecosistema che
gravita intorno al fiume, sceglie tutta altra strada, quella
tracciata da i politicanti greci, che, indifferenti al fatto che il
fiume di Aspropotamo o Acheloos,costituisca uno dei più importanti
habitat faunistici del Mediterraneo, tempestano la commissione
per ottenere fondi necessari spostare il secondo corso d'acqua della
grecia. Da quei fondi,
secondo parecchi commentatori Greci, nessun beneficio effettivo
andrà alla popolazione, scrive Iannis Carras
"la deviazione progettata,
che è già costata milioni di euro, è stata realizzata senza uno
studio di impatto ambientale, e di conseguenza contravviene alla
direttiva dell’UE che proibisce il trasferimento delle acque tra
bacini idrografici senza un’analisi appropriata. Come Oliver A.
Houck ha riportato nel suo recente libro Taking Back Eden (Island
Press, 2010), il costo totale della deviazione e dei progetti
connessi è stimato tra 1,4 e 6,5 miliardi di euro a seconda di
quello che viene incluso nel calcolo." Traduzione da
comedonchisciotte
Crisi idrica in Tessaglia e sacco della stessa:
La crisi idrica in gran parte determinata dalla monocoltura del
cotone, indotta dalle scelte di politica agricola di una €uropa
assai amica delle multinazionali, porta quindi a questa grande
infrastruttura di grande ed innegabile impatto ambientale , si
afferma di farlo oltre che per il bene della Tessaglia rovinata da
scelte improvvide di politiche agricole niente affatto lungimiranti da parte della UE, anche
per il bene anche dei piccoli agricoltori e degli piccoli
imprenditori.
A questo non credo proprio, infatti mentre la siccità morde e le
opere non sono ultimate, i sussidi per gli agricoltori
diminuiscono, così decide UE, ma che strano, un caso di certo, ma
intanto ci si indebita e , sempre per caso vedremo il solito vecchio
film: nel frattempo si arricchiranno solo le Imprese, e quelle
coinvolte nei lavori infrastrutturali per spostare il fiume e quelle
edilizie che, prevedo, senza timore di sbagliare, e senza bisogno
della sfera di cristallo, pronte arriveranno con i primi fallimenti
delle migliaia di piccole industrie e artigiani, compreranno i
terreni a 4 soldi, e pensare che si era spostato un fiume solo per
loro!!
Il gioco lo si sta preparando con sadica cattiveria anche con il
debito pubblico Greco: 50 miliardi è quello che la Grecia dovrebbe
ricavare dalle privatizzazioni, per ora è questo che UE e FMI si
aspettano, la Grecia ha pronti da vendere 13 miliardi di asset, e
quindi con spudorata sfacciataggine (si, spudorata sfacciataggine se
si considera la storia del debito Greco nel suo complesso, le
esitazioni, i ritardi della Germania e piacevolezze varie) si
chiede apertamente che la Grecia aggiunga " altri territori e
siti culturali nella lista delle (s)vendite", insomma si mira
alla costa, che verrà comperata a due soldi ed edificata rovinandone
per sempre la specificità: mordi, distruggi e scappa.
Hanno la
faccia tosta di chiamare queste porcate "progresso" ed
allora erano progresso le invasioni dei barbari, peccato che le loro
vittime del tempo abbiano avuto solo la percezione di orde barbariche, stupide
ed odiose . Anche oggi i nuovi barbari distruggeranno l'esistente e cambieranno per sempre il mare Egeo.
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